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Menopausa e alimentazione - prima parte

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Menopausa e alimentazione - prima parte

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Menopausa e alimentazione - prima parte

Come mai oggi la menopausa viene vista come una malattia, da ritardare il più possibile attraverso l'assuzione di ormoni di sintesi? Cosa possiamo fare per viverla serenamente e in salute?


Paolo Giordo - 18/01/2020

Nel mondo moderno siamo sempre più abituati a rapidi cambiamenti delle credenze e, spesso, anche a modifiche delle scale di valori.

Ciò che prima era un evento naturale oggi si tende a valutarlo nella sua problematicità se non addirittura nella sua pericolosità.

La stessa menopausa, processo fisiologico per eccellenza, è diventata praticamente una malattia, dove a un disastroso calo ormonale si profilano conseguenze altrettanto pericolose (vedi l'osteoporosi), e per tale motivo sarebbe bene ritardare il funesto evento con ormoni chimici sino a età più che avanzata.

La menopausa non è una malattia

In ogni caso sappiamo che la menopausa non si instaura repentinamente ma è un processo che si sviluppa nel tempo dando luogo a una nuova stagione nella vita biologica e psicologica della donna.

Esiste un periodo che interessa circa un decennio prima della cessazione del flusso mensile, noto come perimenopausa, nel quale gli ormoni sessuali diminuiscono progressivamente e i cicli tendono ad accorciarsi diventando spesso “anovulatori” cioè senza produzione di ovuli.

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Questo evento comporta una mancata produzione del corpo luteo con diminuzione del progesterone; questo ormone è il primo a diminuire conducendo, come conseguenza, a un eccesso relativo di estrogeni.

Lo squilibrio del rapporto tra estrogeni e progesterone coinvolge anche la mucosa uterina che risulta più fragile e incline al sanguinamento. Negli anni successivi cominciano a diminuire anche gli estrogeni con sbalzi frequenti del ciclo, sino a una sua completa cessazione.

Con l'inizio della menopausa la secrezione di estrogeni totale non cessa mai del tutto, essendo vicariata anche da altri organi (ghiandole surrenali), ma diminuisce di circa la metà, pur con molte variazioni individuali. 

Disturbi della menopausa e alimentazione

Uno dei sintomi caratteristici di questo periodo è la classica vampata di calore che, in alcune donne, può durare anche anni e ha una variabile intensità per ogni donna.

Dobbiamo comunque osservare che non tutte le donne sono afflitte dai comuni disturbi della menopausa; in realtà circa un quarto di esse non li presenta, inoltre la stragrande maggioranza delle donne giapponesi ignora cosa siano le vampate di calore in una certa età della vita.

Questo ci induce a ritenere che una vita sana e attiva con un'attenzione particolare per l'alimentazione sia il metodo più efficace per eliminare o perlomeno attenuare sia i disturbi della menopausa sia le conseguenze dirette e indirette che questo periodo della vita comporta.

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Infatti un sano stile di vita e una condotta alimentare adeguata possono non solo alleviare i classici disturbi, ma anche e soprattutto prevenire l'osteoporosi, mantenere un cuore sano, controllare il peso corporeo e la ritenzione idrica, aiutare nella prevenzione dei tumori, migliorare la secchezza vaginale e la qualità dei rapporti sessuali: in poche parole rallentare tutti i processi di invecchiamento.

Queste non sono premesse miracolistiche, ma alla portata di tutti, tant'è che donne che hanno sempre coltivato un ottimo rapporto con il proprio corpo, con un'attenzione a tutte le sue particolari esigenze, vivono molto meglio questo particolare periodo della loro vita.

Prevenire l'acidificazione dell'organismo

Cominciamo con una premessa importante: l'acidificazione dell'organismo.

Il flusso mestruale, oltre a rispondere a precise cause endocrine e biologiche, rappresenta anche una via preferenziale che la donna utilizza per lo smaltimento delle scorie acide.

Con la cessazione dei flussi mensili viene perduta questa via di eliminazione e l'organismo tende ad acidificarsi maggiormente in attesa di nuove soluzioni.

La suddetta acidificazione comporta un iper consumo di minerali, soprattutto di calcio che viene sottratto alle ossa, ai denti, agli annessi cutanei: ecco spiegato il contributo alla genesi dell'osteoporosi, della fragilità dei capelli, la secchezza della cute, la tendenza all'ipertensione e all'aumentato rischio cardiovascolare (l'acidificazione infatti provoca restringimenti dei capillari arteriosi e problemi ipertensivi e vascolari).

Inoltre, quando gli acidi risultano in eccesso, l'organismo cerca di neutralizzarli coniugandoli con i minerali come il calcio e si formano dei sali che, in attesa di smaltimento, vengono depositati in alcune zone specifiche del corpo femminile (fianchi, cosce, glutei, ecc.). 

I cibi ad azione mimetica

Molti cibi sono utili ad apportare nutrienti essenziali per il metabolismo femminile.

Una categoria importante è quella degli alimenti che contengono sostanze ad azione estrogeno mimetica ,cioè in grado di emulare l'azione degli estrogeni naturali.

Mentre oggi esistono alcune perplessità sull'uso incondizionato di fitoestrogeni riprodotti in laboratorio e concentrati, nulla si può dire di quelli contenuti naturalmente in alcuni alimenti se non che sono in grado di aiutare l'organismo femminile a meglio rispondere alle richieste fisiologiche nel periodo della menopausa.

Quasi tutta la frutta, i cereali integrali e molti vegetali contengono fitoestrogeni, ma i cibi più ricchi sono i legumi (soia, lenticchie, ceci, ecc.).

Questi alimenti forniscono sostanze che, nell'intestino, sono convertite da una normale flora batterica in composti ad azione estrogeno simile.

La soia è, tra i legumi quella più ricca di sostanze chiamate isoflavoni, ma si deve fare molta attenzione al fatto che molta soia in commercio è modificata geneticamente.

Abbiamo visto il diverso impatto tra la menopausa delle donne giapponesi e quelle occidentali; le prime consumano dai 20 agli 80 milligrammi di isoflavoni al giorno con la loro alimentazione, mentre le seconde da 1 a 3 milligrammi. Questo influisce sicuramente sull'incidenza dei disturbi menopausali.

Calcio e latticini: un mito da sfatare

Abbiamo visto, in precedenza, che la menopausa non è la causa diretta dell'osteoporosi e che quest'ultima non dipende da una carenza di calcio ma, perlomeno in parte, dal suo corretto assorbimento. Diviene, pertanto inutile rimpinzare le donne in questa fase della vita di calcio e latticini con lo scopo di aumentare l'apporto di questo minerale.

Il problema vero è consentire un corretto assorbimento intestinale e questo può avvenire solo con con il concorso di altri importanti micronutrienti quali il magnesio, lo zinco, il boro, la vitamina D e la vitamina C, solo per citare i più importanti. Al contrario una massiccia assunzione di latticini sembra agire in modo contrario sull'osteoporosi, favorendola anziché prevenendola.

Questo apparente paradosso avviene in quanto il calcio contenuto nel latte vaccino e nei suoi derivati è molto scarsamente assorbibile dall'organismo femminile.

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Spesso anche alcuni farmaci possono condurre a una demineralizzazione e non mi riferisco solo ai cortisonici, ma anche ai comuni antiacidi usati per i bruciori di stomaco.

In questo caso l'acidità gastrica è essenziale per l'assorbimento dei minerali senza contare il fatto che alcuni di questi farmaci contengono anche alluminio che si lega ai minerali rendendoli scarsamente assorbibili.

La vitamina D è la migliore sostanza per prevenire l'osteoporosi e si attiva sotto i raggi del sole; questo dovrebbe far riflettere su quanto sia salutare l'abitudine al movimento all'aria aperta.

Combattere la demineralizzazione

Il magnesio è molto importante nel proteggere le ossa dalla decalcificazione; spesso la nostra dieta ne è carente, ma dobbiamo stare attenti a non assumerlo in eccesso in quanto può competere negativamente con l'assorbimento del calcio.

Un altro elemento fondamentale è il silicio, presente in tutti quei tessuti che hanno bisogno di sostegno quali ossa, unghie, capelli, smalto dentario, ecc. garantendo anche l'elasticità dei vasi sanguigni.

La vitamina C inoltre garantisce un corretto assorbimento minerale e concorre, insieme al silicio, nel mantenere l'integrità dei capillari e piccoli vasi.

Spesso la salute dell'osso viene segnalata in anticipo da quella dei capelli.

Una fragilità del capello, la sua sfibratezza o eccessiva caduta può precedere i segni evidenti di osteoporosi per quei motivi metabolici dei quali abbiamo parlato prima.

Proprio in queste condizioni il nostro organismo ha bisogno di un'adeguata condotta alimentare a base di cibi freschi e integrali, fonti di vitamine, enzimi, minerali, oligoelenti e di tutto ciò che favorisce un corretto assorbimento intestinale. Data la maggiore richiesta, in menopausa, da parte dell'organismo di minerali e vitamine, è indispensabile assumere alimenti ricchi di fibre e integrali per mantenerne un sufficiente apporto.

L'uso di zuccheri in eccesso, non solo dolciumi ma anche cereali raffinati (pane e pasta) può condurre a un'aumentata demineralizzazione e a uno scarso assorbimento per mancanza di sostanze utili. Specialmente lo zucchero bianco e raffinato conduce a una maggiore acidificazione e perdita minerale.

Altra fonte di acidificazione costante sono le proteine animali come le carni, il pesce le uova, esclusi i latticini che, però, presentano gli altri problemi di cui abbiamo parlato in precedenza.

Il calcio e il magnesio sono presenti abbondantemente nei semi oleosi, specialmente nelle mandorle e nei semi di sesamo.

Inoltre, lo zolfo si dimostra un importante componente di tante utilissime sostanze per cui assumere quotidianamente dei cibi che lo contengono è una ottima regola nutrizionale.

Lo zolfo è contenuto in tutte le crucifere come il cavolo, le cime di rapa, i cavolini di Bruxelles, il crescione, i ravanelli, ecc. come anche nelle Liliacee come aglio, cipolla, porri, erba cipollina, ecc.

Dobbiamo precisare, però, che questi alimenti dovrebbero essere consumati crudi per beneficiare appieno delle loro proprietà oppure cotti brevemente al vapore.

In mancanza di questi alimenti conviene supplementarlo con altri composti come, ad esempio, l'MSM (metilsulfonilmetano) capace di donare quei preziosi composti solforati al nostro organismo.

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Paolo Giordo
Nel 1979 si laurea in medicina e chirurgia presso l'Università Cattolica di Milano con sede a Roma, Pol. A. Gemelli.Nel 1983 consegue la... Leggi la biografia
Nel 1979 si laurea in medicina e chirurgia presso l'Università Cattolica di Milano con sede a Roma, Pol. A. Gemelli.Nel 1983 consegue la specializzazione in Neurologia presso la stessa Università.Nel 1984 consegue il diploma del corso quadriennale di Medicina Psicosomatica istituito dalla SIMP (Soc. Italiana di Medicina Psicosomatica), presso... Leggi la biografia

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