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Cosa danneggia la ghiandola pineale?

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Cosa danneggia la ghiandola pineale?
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Farmaci, luce elettrica e campi elettromagnetici sono i nemici della ghiandola pineale: ecco tutti i consigli per mantenere in salute questa preziosa ghiandola


Paolo Giordo - 24/06/2020

Il nostro organismo pertanto è un complesso e mirabile ingranaggio dove l’armonica funzione di una moltitudine di sostanze coopera al mantenimento della salute e dell’equilibrio.

Ma l’attivitá della ghiandola pineale nelle sue molteplici e importanti azioni fisiologiche è messa a repentaglio da numerosi farmaci e incongrui stili di vita.

Farmaci che influenzano la sintesi di melatonina sono i beta bloccanti, farmaci antidepressivi come gli SSRI o inibitori della ricaptazione della serotonina, gli inibitori delle monoamino-ossidasi (I-MAO), le benzodiazepine, i calcioantagonisti, i FANS , i corticosteroidi, ecc.

Anche l’assunzione di bevande alcooliche dopo le sette di sera sembra ridurre la produzione di melatonina notturna. Le moderne abitudini di protrarre le ore di veglia sino a notte inoltrata sconvolgono la corretta produzione di melatonina.



I disturbi del ritmo sonno-veglia devono essere tenuti distinti dall’insonnia poiché sono dovuti non a un’incapacità del soggetto a dormire, ma a un mancato allineamento del suo ritmo sonno- veglia con il ritmo buio-luce, cioè a un conflitto tra la struttura bioritmica fisiologica e quella imposta dalle convenzioni e dalle abitudini della vita sociale.

Questi disturbi hanno avuto origine quando l’umanità si è trovata nella necessità di manipolare il tempo dedicato al lavoro e al riposo, in funzione delle mutate condizioni socio economiche portando, di fatto, a un conflitto tra la nostra biologia e le condizioni sociali e culturali.

L’invenzione della luce elettrica e lo sviluppo degli spostamenti aerei hanno cambiato l’habitat e i ritmi di vita umani molto più radicalmente e rapidamente di quanto sia successo nei precedenti millenni di evoluzione della specie.

Inoltre, le nostre abitazioni moderne hanno una varietà crescente di apparecchi elettrici ed elettronici – TV, PC, wireless, telefonini, elettrodomestici di ogni tipo, ecc. – con un’inevitabile esposizione a campi elettromagnetici.

Al di là del fatto che queste situazioni possano avere un’influenza diretta e indiretta sullo sviluppo di patologie tumorali, tutti i dispositivi elettronici hanno un effetto perturbante sull’attività cerebrale e soprattutto sulla ghiandola pineale. Secondo alcuni osservatori la pineale interpreta molti dei campi elettromagnetici come segnali luminosi, cosa che porterebbe a una drastica riduzione di melatonina e a una perturbazione del suo equilibrio elettrochimico.

Dobbiamo inoltre riconoscere che i bambini e i giovani sono i più vulnerabili rispetto a queste esposizioni e rappresentano, purtroppo, anche i maggiori fruitori dell’offerta elettronica.


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Paolo Giordo
Nel 1979 si laurea in medicina e chirurgia presso l'Università Cattolica di Milano con sede a Roma, Pol. A. Gemelli.Nel 1983 consegue la... Leggi la biografia
Nel 1979 si laurea in medicina e chirurgia presso l'Università Cattolica di Milano con sede a Roma, Pol. A. Gemelli.Nel 1983 consegue la specializzazione in Neurologia presso la stessa Università.Nel 1984 consegue il diploma del corso quadriennale di Medicina Psicosomatica istituito dalla SIMP (Soc. Italiana di Medicina Psicosomatica), presso... Leggi la biografia

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