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Cervello e Cambiamento: intervista a Joe Dispenza (seconda parte)

Neuroscienze e Cervello

Cervello e Cambiamento: intervista a Joe Dispenza (seconda parte)

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Cervello e Cambiamento: intervista a Joe Dispenza (seconda parte)

I pensieri sono reali, come le cose? Come possiamo deprogrammare i nostri pensieri inconsci? Che cos'è l'autoipnosi e come funziona? E il theta healing? Joe Dispenza risponde a queste e a tante altre domande in questa intervista esclusiva per Scienza e Conoscenza


Elsa Nityama Masetti - 07/09/2020

Scienza e Conoscenza: Alcuni affermano che un pensiero è solo un pensiero, non significa che sia la realtà. Da un altro punto di vista i pensieri sono reali, come cose. Secondo la tua esperienza quale delle due affermazioni è più vera?

Joe Dispenza: Io penso che la scienza stia cercando di ridefinire, specificare questa faccenda del pensiero e la parola che ora usa è co-scienza, giusto? E' quella cosa che sebbene così immateriale, lascia degli effetti nella mente, nel cervello, nella mente corporea. I pensieri nel cervello sono cose reali, perché qualunque sia la loro provenienza, e qualsiasi siano le teorie sull'origine degli stessi, è necessario prendere atto che il pensiero ha degli effetti misurabili sul corpo; in altre parole quando avete un pensiero producete sostanze chimiche, il vostro cervello rilascia o mette in circolo una serie di molecole, e in pochi istanti vi sentite esattamente nel modo in cui state pensando. Se si tratta di pensieri d'insicurezza vi sentirete insicuri, ora nell'istante in cui cominciate a sentirvi insicuri, dato che il cervello è in costante comunicazione con il corpo, cominciate a pensare proprio come vi sentite e vi sentite nel modo in cui pensate. Ecco l'effetto che il pensiero produce sul corpo.

Qualcosa si può dire anche sullo stesso effetto a distanza. In tutto il mondo sono stati fatti 2500 studi sul potere della preghiera, o come il pensiero può aiutare una persona a star meglio in altro luogo; ma non basta semplicemente un pensiero. Se prendete un gruppo di persone e chiedete loro d'inviare un'intenzione a un filamento di DNA in provetta perché si srotoli, queste persone possono avere un'intenzione chiara e concisa ma questo non influisce sul DNA. Non c'è alcun potere nell'intenzione da sola. Lo stesso se prendete un altro gruppo di persone dicendo loro di spostarsi in uno stato d'animo elevato, di provare amore, gioia e poi irradiare questo campo al di fuori… Di nuovo nel DNA non succede niente. Quando, però, combinate l'intenzione con la sensazione di uno stato d'animo elevato oppure con la percezione indotta dalla visione dello srotolarsi di tale DNA, il 25% a quel punto si srotola.

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Tu intendi, dunque, un pensiero intenzionale elevato? E i pensieri non intenzionali?
Sì, parlo di un pensiero intenzionale conscio, che è la carica elettrica del campo quantistico, mentre il sentimento, la sensazione è la carica magnetica. Il modo come pensiamo e sentiamo crea il campo elettromagnetico che circonda il nostro corpo. Che dire invece dei nostri pensieri non intenzionali? Sono anche chiamati pensieri inconsci e sono cablati così rigidamente nel cervello perché continuiamo in modo inconsapevole e ripetitivo ad attivarli e collegarli. Quei pensieri hanno degli effetti altrettanto drastici nel campo quantistico perché, che ci crediamo o no, sono più facili da elaborare nel cervello e nella mente, e la loro ridondanza è trainata dalle stesse sensazioni ad essi collegate….cosa voglio dire con questo?

Quello che intendo è che una persona può avere tutte le buone intenzioni del mondo, desiderare una vita grandiosa, ma siccome ha memorizzato la sofferenza per 20, 40 anni, questa sofferenza inconscia è ciò che continua a creare gli stessi ostacoli ripetitivamente nella vita. Quindi l'arte del cambiamento richiede una sorta di addestramento in quel sistema di memorie automatiche, riorganizzandolo in modo da dissolvere quei programmi subconsci che continuano a guidarla verso lo stesso destino. E tali programmi sono basati sui suoi pensieri e sentimenti inconsci.

Quindi, se intendo bene, è necessaria una deprogrammazione che ci faccia saltar fuori da pianificazioni cerebrali su cui ci siamo inconsciamente allenati per anni e anni?
Nel mio lavoro il primo stadio del cambiamento è sempre disimparare o deprogrammare per poi reinventare. Non potete seminare un giardino se prima non strappate vie le piante dell'anno precedente, zappando, spezzando le zolle e poi fertilizzando. È necessario prima “fare spazio”. Insegno a disimparare, deprogrammando. I primi sei passi del mio metodo riguardano proprio il disimparare, perché questa è la parte difficile. Una volta che avete disimparato, avete una nuova visione del paesaggio, vedete un nuovo orizzonte.

Qual è la differenza, se c'è, tra l'essere in uno stato di autoipnosi, e permanere in una catena ripetitiva di pensieri? Suggerisci del lavoro, dei corsi di ipnosi o di pnl?
Possono essere utili sì, ma soltanto quando si è andati al di là della mente analitica, l'ipnosi non funziona se non si è andati oltre il pensiero analitico.

Tu dici che i pensieri ripetitivi sono come una sorta di auto-dialogo ipnotico, nel senso che sono io stesso che parlo con me stesso giusto? È una specie di trance…
La deprogrammazione richiede di spostarsi un uno stato di trance perché c'è molto dietro a quel pensiero analitico, a quella mente analitica, e lì che c'è tutta la “spazzatura” quindi l'unico modo per andare oltre questa sorta di barriera è quello di trasformare le onde cerebrali in quello stato sincronico di fase Alfa, ovvero uno stato molto vicino al sonno, anzi potete addormentarvi, senza neanche pensarci, il corpo scivola nel sonno…

Conosci il metodo di Vianna Stibal, il theta healing, in che modo, secondo le tue conoscenze, la sua efficacia si avvale delle onde cerebrali? 
Sì, ne ho sentito parlare… Quando abbiamo dei programmi inconsci più volte ripetuti, essi prendono sede nel cervello subconscio. Quello che sto cercando di dire in realtà è che il corpo ha memorizzato quel comportamento e quella reazione emozionale meglio della mente conscia e quando il corpo sa meglio della mente è il corpo stesso che la dirige. A questo punto quindi noi sottostiamo agli effetti derivanti dal corpo che controlla il cervello, il nostro sentirci, il nostro feeling, controlla la sfera del pensiero e non viceversa. Il 90% di chi siamo entro l'età di 35anni si trova nei programmi subconsci.

Così una persona vuole cambiare e dice: «Bè, certo mi piacerebbe far questo, essere così, vorrei essere felice…». Di fatto, però, è il corpo che sta dirigendo tutto quanto, perché ha memorizzato la sofferenza, giusto? Per rimanere in questo esempio, quindi si tratta di entrare nel sistema operativo ed effettuare il cambiamento. E cosa vuol dire questo? Non si può comunque farlo con la mente conscia, innanzitutto perché la mente conscia rappresenta il 10% della mente e, in secondo luogo, quando il programma è in funzione non potete fermarlo con la mente conscia, sarebbe come se il vostro computer impazzisse e voi cominciaste a urlargli. Non avrebbe nessun effetto, dovete entrare nel sistema operativo.

Quando ci spostiamo dallo stato Beta allo stato Alfa passiamo semplicemente dalla mente conscia alla mente subconscia, oltrepassiamo quindi il muro della mente analitica, questo è un gran bel stato dell'essere perché è lì che l'integrazione ha luogo. Ora se permettiamo a noi stessi di continuare a rilassarci… Ora, ascolta bene le parole che uso, permettiamo al corpo di incominciare a tormentarsi ma mantenendo la mente cosciente sveglia. Adesso ci troviamo veramente su un terreno molto fertile, per questa ragione: se il corpo è diventato la mente, e se quindi il servo è diventato il padrone, sta guidando, dirigendo la mente. Se lasciamo che il corpo si addormenti e manteniamo sveglia la mente conscia, non saresti d'accordo nel dire che non ci sarebbe più nessun corpo-mente che oppone resistenza al cambiamento?

Abbiamo appena tolto il controllo a quella “cosa” che aveva memorizzato queste tendenze, queste caratteristiche, questi tratti, quindi il corpo non sta più opponendo resistenza perché è addormentato ed è questo il punto in cui può accadere nel corpo un cambiamento istantaneo perché se possiamo avere il pensiero come esperienza in questo stato, il corpo si riorganizzerà non soltanto come architettura neurologica ma comincia automaticamente a cambiare, quindi quella zona crepuscolare è molto sottile, molto ristretta, se la mancate ritornerete a dormire in un sonno profondo.

Allora l'arte di essere capaci di scivolare in quella porta, in quella zona, richiede molto tempo trascorso a imparare gli stadi dello spostamento attraverso queste fasi, prestando attenzione a come ci si sposta. I trascendentalisti negli Stati Uniti come Whitman e altri lo sapevano. Si sedevano su una sedia con delle sfere di acciaio in mano e si concedevano di entrare nello stato Alfa. Quando si spostavano nello stato Theta il corpo si addormentava e quindi la sfera cadeva, e loro si addestravano a rimanere svegli mentre il corpo si addormentava. Una volta che riuscite a far questo siete in una zona in cui non siete più un corpo, il corpo non c'è più e in quello stato siete completamente sgombri, liberi, potete fare delle cose straordinarie e il corpo risponderà spontaneamente. Gli stati profondi nei soggetti ipnotizzabili, sonnambuli, gli stati profondi dei soggetti che rispondono effettivamente all'ipnosi, questi soggetti hanno una zona Theta estremamente definita, sono molto programmabili in quello stato e questo è il motivo per cui manifestano dei cambiamenti immediati e in breve tempo.

Quindi lo spazio Theta è proprio subito prima di addormentarsi oppure subito prima di svegliarsi alla mattina…
Si scivola nello stato Theta in diversi momenti. Quando si hanno dei sogni lucidi oppure ci si può sentir russare o cose del genere. Allora la nostra coscienza è, per così dire, separata dalla densità del corpo. Ciò che rende facile perdere questo stato, mancarlo, sta nel fatto che il cortisolo e l'adrenalina, derivati dello stress, disintegrando il sistema nervoso, richiudendo quel piccolo intervallo theta. Infatti è lo stato Alfa che è cambiato, quindi il cervello non è più sincronizzato e dallo stato beta passa direttamente e molto velocemente nel delta, ma non rimane molto a lungo in questo stato delta perché il ciclo del riposo, e quindi della rigenerazione, non permette mai alla persona di scendere profondamente in quello stato delta per un autentico cambiamento. Gli schemi del sonno diventano disorientati, la chimica del cervello cambia, i livelli di serotonina e melatonina mutano e questa persona non riesce a dormire, a ristorarsi e se non riesce a ristorarsi non può essere in salute.

Ecco perché quando si fanno dei pisolini (parasonnellini) quando ci si siede e in 20 minuti ci si addormenta e ci si risveglia, poi ci sentiamo fantastici, ci sentiamo benissimo. In questi sonnellini si passa semplicemente da beta a alfa e poi a theta senza mai entrare veramente nel delta profondo oppure si entra nello stato delta profondo ma si risale immediatamente, ritornando attraverso tutti quegli stati perché magari non eravamo neanche sdraiati ma quasi seduti, in un modo in cui l'effetto cascata chimica del cervello alimenta i cambiamenti. Anche lavando i piatti, svolgendo attività quotidiane a volte, succede che il cervello inizia a spostarsi nello stato di trance alfa in sincronia di fase e se ci esercitiamo sempre di più con tale stato, Theta avviene man mano sempre più accessibile per noi.

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Quando sei guarito, chi è stato il guaritore, tu o quell'ordine o intelligenza superiore - di cui parli nel tuo libro - oppure, per dirla alla rovescia, pensi di essere tu quell'ordine o intelligenza elevata?
(Ridendo) no, no io non lo sono… siamo tutti connessi a quell'ordine o intelligenza superiore, ma gli stati emozionali e le caratteristiche abituali che noi memorizziamo in quanto identità, in quanto ego, sono ciò che ci separa da quel flusso d'intelligenza, che di fatto ci attraversa. Man mano che iniziamo a toglierci le maschere emozionali ecco che tale intelligenza comincia a trapelare e a fluire attraverso di noi, e noi diventiamo più simili ad essa, più amorevoli, più gioiosi, più ricchi d'ispirazione, più creativi… Questi sono gli effetti collaterali. L'ho imparato nella mia guarigione personale poiché ho voluto andare incontro a tale ordine supremo, “creare spazio” per esso.

Mi ero rotto la schiena, potevo soltanto sedermi - al massimo guardare la televisione - e porre attenzione al modo in cui pensavo. E se credete che questa intelligenza-ordine sia reale, siete più avanti della maggior parte delle persone, dato che è invisibile, non la si può sperimentare con i sensi, quindi tendiamo a dimenticarcene. Io, però, avevo una preparazione specifica nel campo della salute e quindi sapevo che c'è qualcosa che dà la vita ed è risanante. Sapevo che potevo incontrarla, e che rabbia e paura sarebbero state d'impedimento a quell'arrendermi, abbandonarmi affinché fosse lei a compiere la guarigione. È a quel punto che ho notato dei cambiamenti nel mio corpo e ho cominciato a dire waooo oggi mi sento meglio… Adesso so che è stato quel potere, quell'intelligenza all'interno di ogni essere umano, ma dobbiamo andarle incontro.

La nostra volontà deve combaciare con la sua, la nostra mente con la sua mente e il nostro amore per la vita deve combaciare con il suo amore per la vita, e quando ci sforziamo di contattarla, riusciamo a eliminare i blocchi che ci impediscono di raggiungere quello stato elevato. Le situazioni che creiamo nella nostra vita fisicamente, emotivamente e mentalmente riguardano tutte l'essere in grado di imparare qualcosa e porci nuove domande. Se vi alzate alla mattina, odiando la giornata che vi viene incontro, convincendovi che niente va bene, colmi d'ingratitudine, ecco che creerete le circostanze adatte a sentire esattamente quella sensazione d'infelicità, ancora e ancora…

Nel tuo approccio sembra che l'essere e la personalità coincidano. È così?
L'essere e la personalità abitualmente coincidono… sebbene la mia esperienza mi dica che l'essere è semplicemente "l'io sono" e non io sono sicuro o insicuro, buono o cattivo… Lo stato ultimo, supremo della persona è "l'io sono", ma di solito l'essere viene sempre congiunto a qualcosa ad esempio, io sono nella sofferenza e questo è uno stato d'essere, l'io sono è definito come sofferente, insicuro, degno, indegno… Tuttavia nello stato supremo, ultimo dell'io sono, non c'è niente di congiunto ed è proprio lì che vogliamo arrivare, che stiamo cercando di arrivare.

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Elsa Nityama Masetti
La sua ricerca nel campo delle relazioni interpersonali e intime è iniziata molto presto, insieme alla consapevolezza giovanile di un disagio e di... Leggi la biografia
La sua ricerca nel campo delle relazioni interpersonali e intime è iniziata molto presto, insieme alla consapevolezza giovanile di un disagio e di una sofferenza profonda legati a una mancanza di autenticità e di reale e sincera esposizione al vero.Le relazioni sono allora diventate per lei un terreno di conoscenza di sé che le ha permesso di... Leggi la biografia

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