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Il Modello della Teoria Polivagale

Neuroscienze e Cervello

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Il Modello della Teoria Polivagale

Il calore umano con cui entriamo in contatto è in grado di modificare la trascrizione genica, le connessioni sinaptiche, i flussi cefalorachidiani, il ritmo cardiaco e la nostra salute.

 


Redazione - Scienza e Conoscenza - 23/12/2020

Articolo di Jerry Diamanti - Tratto da Scienza e Conoscenza n. 74


Gli attuali studi di neuroanatomia comparata e di neurofisiologia hanno identificato due branche principali del Nervo Vago, ognuna delle quali rappresenta una specifica funzione adattativa e precise strategie comportamentali.
Una, il Vago Dorsale, è la branca non mielinizzata, potremmo dire più lenta e a livello evolutivo arcaica, condivisa a livello filogenetico con altri vertebrati tra cui i rettili, gli anfibi e alcune specie di pesci.

L’altra denominata Vago Ventrale è presente nell’uomo e negli altri mammiferi, filogeneticamente più recente, è mielinizzata e trasmette l’informazione in modo più rapido.

La teoria di Porges amplia la nostra comprensione di come la fisiologia influenzi gli stati della mente: afferma che lo stato generale del Sistema Nervoso Autonomo oltre alle principali funzioni involontarie del metabolismo correlate alla salute, influenza anche la nostra capacità di essere presenti, relazionarci agli altri, coregolare le emozioni e attenuare i riflessi involontari di attacco o fuga.

Questa complessa rete neurale si basa su tre circuiti principali:

1) il Vago Dorsale, che risale a circa cinquecento milioni di anni fa, è una diramazione del Parasimpatico, strumento di sopravvivenza e difesa più primitivo: permette lo stato di immobilizzazione, la conservazione dell’energia del metabolismo e una desensibilizzazione generale del corpo con minore percezione del dolore sia a livello emozionale che a livello fisico. Il suo raggio d’azione è focalizzato sugli organi interni. Possiamo rilevarne l’attività cronicizzata in una persona quando questa presenta poca espressione nei muscoli facciali, ha mancanza di vitalità e forza fisica, bassa pressione sanguigna, tono muscolare lasso, mente confusa o parzialmente dissociata a causa di elevati livelli di endorfine;

2) il Sistema Nervoso Simpatico: ramificazione globale di attivazione fisiologica evolutasi circa trecento milioni di anni fa. La sua funzione consiste nella mobilizzazione e nell’espressione di energia per l’azione, la lotta o la fuga ed è veicolata in maggior misura dall’attività degli arti. Riconosciamo l’incremento di tono simpatico quando il battito cardiaco aumenta insieme alla pressione sanguigna, i muscoli si contraggono, la respirazione diviene più superficiale e veloce, l’addome e il torace si irrigidiscono, aumenta la sudorazione e le pupille si dilatano.
Tali attività possono essere associate all’innesco dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene con emissione nel torrente circolatorio di adrenalina, noradrenalina e se protratte nel tempo anche di cortisolo. Come parte della cascata complessiva di ormoni messi in circolo possiamo avere anche il rilascio di endorfine, che aumentano la soglia del dolore e possono dare un certo senso di euforia;

3) il Vago Ventrale, presente solo nei mammiferi e risalente a circa ottanta milioni di anni fa, presenta la sua straordinaria raffinatezza nei primati, nei quali media complessi comportamenti sociali e di attacamento.
Si tratta di un’altra diramazione del Parasimpatico neuroanatomicamente collegata ai nervi cranici che mediano la regolazione del battito cardiaco e l’omeostasi viscerale, inibiscono i meccanismi di attacco-fuga del Simpatico, bloccano il sistema di risposta allo stress dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, riducono le infiammazioni attraverso una regolazione delle risposte immunitarie e modulano le espressioni facciali e la vocalizzazione. Tale sistema infatti orchestra l’attività dei muscoli striati della faringe, del volto, dell’orecchio medio, del cuore e dei polmoni che nell’insieme comunicano le nostre emozioni agli altri e allo stesso tempo permettono a noi stessi di percepirle con consapevolezza.

[continua..]

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