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La Nuova Medicina germanica e la Nuova Biologia americana

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Claudio Trupiano - 01/01/2016

Spesso nel percorso delle scoperte scientifiche abbiamo assistito al raggiungimento di risultati similari o complementari ottenuti, quasi contemporaneamente, da scienziati diversi, oltre che per nazionalità, anche per metodo di ricerca.

Se questo ci fornisce da un lato la garanzia della scientificità delle scoperte, in quanto reciprocamente comprovabili, dall’altro ci conferma che quelle scoperte sono storicamente pronte per l’umanità.

K. Gibran scrisse che non si può insegnare nulla che non sonnecchi già nell’alba della nostra conoscenza.

In questo senso possiamo dire che, grazie a due scienziati, il dr. R. G. Hamer e il dr. Bruce Lipton, stiamo assistendo al raggiungimento di uno straordinario  traguardo comune: la definitiva prova scientifica del coinvolgimento della psiche umana nei processi patologici e nei processi biochimici del corpo umano.

 

Le conseguenze delle loro ricerche sono sconvolgenti, perché con la Nuova Medicina Germanica del dr. Hamer viene ribaltata la diagnostica della medicina, mentre con la Nuova Biologia Americana del dr. B. Lipton viene annullato il determinismo meccanico cellulare.

I risultati raggiunti, l’uno in medicina, il secondo in biologia, si avvallano reciprocamente e soprattutto aprono la strada ad uno straordinario percorso di rivalutazione dell’individuo e della sua componente psichica.

Le due scoperte nascono sulle ceneri di un metodo scientifico di ricerca giunto ormai al capolinea.

Ci riferiamo al sistema di indagine riduzionistica sinora adottata da quasi tutti i settori della ricerca.

Possiamo convenire che, con l’Illuminismo e il Rinascimento, l’uomo si sia dato delle nuove linee guida per lo studio della natura e dei fenomeni biochimici.

Venne abbandonato ogni connessione di indagine riferita a contenuti interpretativi esoterici e religiosi, adottando invece i criteri della verificabilità e riproducibilità dei fenomeni per la classificazione di leggi certe e quindi ritenute scientifiche.

 

Questa missione, del tutto condivisibile ed encomiabile, trova la sua massima identificazione nella frase pronunciata da Francis Bacon nel 1543: “L’uomo dovrà dominare la natura”.

Da allora ad oggi la ricerca non ha più arrestato questo sistema di indagine cercando di analizzare sempre più a fondo ogni fenomeno o reperto, avvalendosi di strumentazioni sempre più sofisticate.

Questo sistema di indagine riduzionistica, ribadiamo validissima ed efficiente nello scopo e nel metodo, ha trovato però il suo limite, e capolinea, proprio nel metodo della strumentazione adottata.

 

Infatti sia che ci si riferisca al primo rudimentale microscopio, sia che ci si avvalga dei recenti e modernissimi sistemi (TAC, PET, SCINTIGRAFIA, MICROSCOPI ELETTRONICI) questo metodo di indagine non può riguardare ciò che non si vede. Mentre solo ciò che si vede viene considerato e quindi connesso ad una causa o ad un evento. Ed è proprio sulla scorta di questo metodo che stiamo assistendo a tutte le ipotesi di connessione tra eventi del corpo umano e struttura del DNA, secondo il programma del genoma umano.

La conseguenza inevitabile è l’attuale concezione del determinismo meccanico della cellula.

Detto in soldoni è un po’ come se considerassimo le cellule del corpo umano del tutto avulse dalla nostra volontà e dal nostro agire, rimanendo noi impotenti ad osservare il loro comportamento. Per cui, quali vittime predestinate dal destino, quasi per fortuna o sfortuna, non ci resta che attendere e osservare l’evoluzione decisa dalle nostre 53 trilioni di cellule.

Per converso tutto ciò che non trova posto in un vetrino di laboratorio, e quindi in primo luogo la psiche umana, non viene in alcun modo messo in relazione con l’evento organico.

 

Si comprende quindi perché lo studio dell’individuo in quanto recettore ed effettore di momenti emozionali e psichici sia stato oggetto di materie scientifiche definite psicologia o psichiatria, staccate dal mondo clinico della medicina e della biologia.

Un riferimento vago ad una connessione tra le differenti discipline lo ritroviamo solo quando sentiamo dire dalla medicina ufficiale che “lo stress” in qualche modo incide sulla nostra salute, ammettendo velatamente che quella “cellula”, pur nel suo programma predeterminato da una sequenza dei nucleotidi del suo DNA cambia …in qualcosa!

Credo che mai parola e mai connessione più vaghe siano state dette in un panorama di ricerca scientifica.

Quale persona al giorno d’oggi può dichiararsi non stressata dalla vita moderna? Non per questo ci si ammala e non basta certo andare ricercare qualche ultracentenario tra i contadini di qualche paese remoto sulla terra per ricollegare una situazione di longevità al non-stress.

 

E’ pur vero che sino ad oggi si è cercato, in diversi modi e attraverso vari settori della ricerca, una possibile connessione tra la psiche e l’organo, vedi ad esempio la psicosomatica, la PNL, la Medicina Cinese, la Metamedicina.

Ma nessuno aveva trovato la riproducibilità e la verificabilità proprie di una connessione scientifica.

“Ma tanto tuonò finchè piovve”.

Il dr. B. Lipton, scienziato biologo, ormai di fama internazionale, sta portando avanti in America la divulgazione della sua scoperta. Come tutti gli scienziati che si sono occupati del programma del genoma umano, per cui tutto viene ricondotto alla struttura del DNA, è partito dalla considerazione base del Dogma scientifico elaborato dopo la scoperta del DNA da parte di Watson e Crick nel 1953:

 

   DNA  (gene fisso)

       ↓

RNA ( riproduzione del gene nel citoplasma)

       ↓

PROTEINE  (sintesi riproduttiva)

 

 

Secondo questo schema il DNA dunque sarebbe la fonte di ogni segnale da cui si origina il comportamento e la riproduzione della cellula.

Questa conclusione  è in effetti l’unica consentita da un sistema di indagine che, pur nella sua valenza scientifica, presenta il grosso limite, nella ricerca del rapporto causa-effetto, proprio nell’impostazione riduzionistica.

Mentre l’attribuzione di un’attività propria al gene del DNA è solo una deduzione della visione di un determinismo meccanico autonomo della cellula.

Con un’allegoria è un po’ come se un extraterrestre che, volendo sapere la causa dell’incendio delle case sulla terra, si limitasse ad osservare chi sta intorno ad una casa che brucia. Dopo aver analizzato, a supporto del valore statistico, circa 100 incendi ed aver visto sempre la presenza dei pompieri, mentre cambiano proprietari e curiosi, si vedrebbe costretto a sostenere che la causa degli incendi sono appunto i pompieri.

 

Allo stesso modo sostenere (1) che il 25% dei carcinomi al seno può essere attribuito alla mutazione di due geni autosomici (BRCA1 e BRCA2) non può ritenersi una prova scientifica della causa del tumore al seno.

In primo luogo perché una percentualizzazione di un evento non ci fornisce alcuna prova di riproducibilità scientifica, ma soprattutto perché come rileva il dr. Lipton, siamo in effetti di fronte ad una mutazione del gene causata da un altro evento, sinora mai considerato = il segnale esterno alla cellula.

Le osservazioni del biologo americano nascono da una diversa, ma quanto mai semplice, osservazione del fenomeno biochimico.

 

Una cellula trova ogni fonte di sostentamento e di vita non dal nucleo centrale, ma dalla membrana esterna. Infatti è risaputo che se ad una cellula viene tolto il suo nucleo, essa continua a sopravvivere. Mentre se vogliamo la morte di una cellula dobbiamo operare sulla lisi della doppia membrana fosfolipidica. Inoltre, e soprattutto, il dr. Lipton osserva che proprio sulla membrana esterna di ogni cellula troviamo le PIM (proteine integrali di membrana), veri e propri canali recettori ed effettori per l’entrata e l’uscita dei segnali.

La sequenza dei nucleotidi di un DNA dunque viene a subire delle varianti e delle modificazioni proprio dai segnali esterni.

Questi segnali non si riducono solo a molecole biochimiche, ma comprendono anche tutte quelle immissioni di energia determinate dalle sinapsi dei neuroni, che se vogliamo possiamo ancora ricondurre a reazioni biochimiche, ma che in effetti possiamo più facilmente ricollegare alle emozioni e stati psichici provati dall’individuo.

 

In sostanza la sequenza del processo biochimico del DNA non vede quest’ultimo l’artefice primo dei meccanismi cellulari, ma semplicemente un raccoglitore ed elaboratore di informazioni esterne. Un po’ come l’hardware di un computer che, in base ai dati ricevuti, immagazzina ed elabora i programmi futuri.

 

Le conseguenze sono di tutta evidenza: il DNA non è un “signore” che regola in modo predeterminato, a suo piacimento e a nostra insaputa il divenire delle nostre cellule, ma è una meravigliosa struttura atta a regolare e mediare i segnali esterni, il tutto in un perfetto coordinamento con la vera centrale del nostro corpo: il cervello.

Per capire come questa fenomenologia biochimica si traduca in un processo fisiologico, definito salute o malattia, troviamo la risposta nei studi del dr. R.G. Hamer, definiti nella Nuova Medicina Germanica.

Il dr. Hamer, dopo la morte violenta e improvvisa del figlio, non si accontentò di sentirsi dire che a causa dello “stress” subito, una “cellula impazzita” avrebbe deciso di scatenare un tumore al suo testicolo.

Dopo continui riscontri nello studio di TAC cerebrali trovò la presenza dei focolai nel cervello che dimostravano la connessione tra evento psichico e organo. Da questa scoperta la sua ricerca ricevette un impulso del tutto nuovo, ma il metodo d’indagine era del tutto diverso rispetto a quello di un esame con un microscopio: occorreva chiedere al paziente cosa gli fosse accaduto.

 

Ci vollero pochi anni per mettere insieme il mosaico, ma dallo studio sinergico dell’embriologia e della filogenesi il dr. Hamer arrivò a dimostrare scientificamente la causa vera (il dr. Lipton direbbe il segnale esterno) che determina un cambiamento cellulare: il collegamento psiche-cervello-organo.

 

Le scoperte del dr. Hamer confermano quindi la correlazione tra evento-segnale esterno e riflesso organico, ma il vero significato e portata della Nuova Medicina del dr. Hamer vanno al di là della semplice osservazione della causa psichica.

La vera rivoluzione epocale che consegue alle Leggi Biologiche scoperte dal medico tedesco è la nuova accezione del significato del termine malattia.

Da sempre la malattia è stata intesa come un errore della natura, al quale l’uomo-medicina deve porvi rimedio e i rimedi sinora proposti sono stati infiniti, ma tutti e comunque impostati sul principio suddetto del “brutto male”.

Inoltre ogni sintomo del male, che sia proliferazione o riduzione cellulare, dolore o gonfiore, febbre o infiammazione viene trattato come “sbaglio” della cellula e allora l’obiettivo sinora ricercato non può che essere unico: eliminare il sintomo.

Dalla nuova accezione del rapporto causa-effetto scoperta e convalidata dalle ricerche citate ne consegue il nuovo modo di intendere il termine malattia: UN PROGRAMMA SPECIALE BIOLOGICO SENSATO.

 

 

Il Programma Speciale viene attivato da un evento chok, che ci coglie impreparati, acuto drammatico e vissuto isolatamente.

Questo momento è stato definito dal dr. Hamer DHS (Sindrome di Dirk Hamer) che ci porta immediatamente in uno stato di simpaticotonia, per lo più asintomatico, ma caratterizzato da una fase fredda: mani e piedi freddi, con difficoltà di dormire la notte.

 

Dopo la soluzione del conflitto (CL conflittolisi) si manifesta la fase successiva (PCL postconflittolisi), proporzionale per intensità e durata alla precedente, e definita vagotonica, con evidenti sintomi di dolori, gonfiori, febbre.

 

Questa seconda fase è intervallata da un momento di ritorno alla fase di simpaticotonia, definita CE (Crisi epilettoide) determinata da una necessità e prova di riequilibrio del corpo umano, prima di attuare la fase ultima di vagotonia e riportarci in carreggiata.

 

Non è questa la sede per l’ulteriore approfondimento delle scoperte del dr. Hamer, per cui viene risolto anche il processo fisiologico completo di tutte le cosiddette malattie. Infatti la curva suddetta, sulla base delle derivazioni embriologiche del corpo umano, ci porta alla comprensione di tutti i fenomeni fisiologici di crescita e riduzione cellulare, che la Medicina Ufficiale cerca di classificare con la terminologia di tutte le patologie.

 

Si resta invece attoniti quando l’applicazione di queste scoperte diventa oggetto di continue verifiche le cui conclusioni portano il ricercatore a riconoscere la loro validità nella percentuale del 100%, dimostrando e avvalorando così il termine di Leggi Biologiche.

 

Attualmente in Italia, grazie all’Associazione A.L.B.A. (Associazione Leggi Biologiche Applicate) si sta continuando ed aumentando lo studio e la verifica delle scoperte del medico tedesco e l’adesione continua e inarrestabile da parte di medici e terapeuti dimostra la verificabilità e riproducibilità scientifica della Nuova Medicina Germanica.

Siamo peraltro di fronte ad una destrutturazione del sistema e la Storia ci insegna che le rivoluzioni non passano “indolori”, ma alla fine il tempo e la forza degli uomini liberi hanno sempre avuto ragione.

 

Apparso sulla rivista dell’Associazione Alba: psiche, cervello, organo

www.albanm.com, per gentile concessione



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