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Le malattie del cervello sono in continuo aumento

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Le malattie del cervello sono in continuo aumento
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La storia dell’essere umano è formata da un lungo processo di adattamento, scandito da lentissime modificazioni genetiche in risposta al graduale e profondo mutamento ambientale.


Paolo Giordo - 13/04/2023

Il nostro corpo biologico si trova sempre più impreparato di fronte ai veloci cambiamenti dell’ambiente e a sollecitazioni esterne sempre più repentine e violente. Tutto ciò ha avuto delle evidenti ripercussioni sul nostro equilibrio endocrino, immunitario e nervoso.


 


 

Una di queste risposte distorte è quella legata all’autoimmunità, intesa come una reattività immunitaria anomala che ha contribuito a modificare o alterare la risposta globale all’ambiente.

Se consideriamo, nel suo complesso, il peso dell’inquinamento atmosferico, di quello dei cibi che mangiamo e della terra che li fa crescere, della pletora di farmaci che assumiamo, tra i quali molti neurotossici, dell’invasione tecnologica indiscriminata che ha modificato o sostituito i nostri rapporti umani e sociali, dobbiamo concludere di trovarci di fronte ad un vero e proprio attacco al cervello.
Il cervello sta infatti perdendo non solo la capacità di adattarsi nel modo migliore all’ambiente ma sta alterando le sue stesse capacità di funzionamento e di discriminazione corretta delle varie situazioni che via via si presentano.

 

Alzheimer, Parkinson e SLA sono in continuo aumento

A questo proposito dobbiamo osservare il considerevole aumento delle malattie neurodegenerative e autoimmuni come il morbo di Alzheimer, il Parkinson, la SLA (Sclerosi laterale amiotrofica) e la Sclerosi Multipla, per citare solo le più frequenti e conosciute.

Possiamo osservare che alla base dei meccanismi di neurodegenerazione si pone l’aggregazione di alcune strutture proteiche che prendono forma di fibrille, a cui si somma l’inefficacia sia dei meccanismi di smaltimento dei suddetti aggregati, si di quelli di protezione cellulare e immunitaria.

Un altro fattore legato strettamente alla neurodegenerazione è quello della insulinoresistenza, sempre più legata ai nostri stili alimentari.

L’insulina, infatti, non serve solo al metabolismo degli zuccheri ma gioca un ruolo importante nei processi cognitivi; una dis-regolazione di questo ormone conduce ad un declino delle funzioni cognitive aumentando il rischi di sviluppare la malattia di Alzheimer del 150% per cui si parla, a buon diritto, di una terza forma di diabete, quello cerebrale, appunto.


 


Paolo Giordo
Nel 1979 si laurea in medicina e chirurgia presso l'Università Cattolica di Milano con sede a Roma, Pol. A. Gemelli.Nel 1983 consegue la... Leggi la biografia
Nel 1979 si laurea in medicina e chirurgia presso l'Università Cattolica di Milano con sede a Roma, Pol. A. Gemelli.Nel 1983 consegue la specializzazione in Neurologia presso la stessa Università.Nel 1984 consegue il diploma del corso quadriennale di Medicina Psicosomatica istituito dalla SIMP (Soc. Italiana di Medicina Psicosomatica), presso... Leggi la biografia

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