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L'importanza della serendipità nelle scoperte scientifiche

Scienza e Fisica Quantistica

L'importanza della serendipità nelle scoperte scientifiche

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L'importanza della serendipità nelle scoperte scientifiche

Il temine inglese “serendipity”, in italiano viene tradotto con “serendipità” e sia in inglese che in italiano serendipity/serendipità è una parola usata nel linguaggio comune per definizioni diverse come “la capacità di fare scoperte straordinarie ed inaspettate per puro caso” oppure “trovare qualcosa mentre se ne cerca un’altra” oppure molto più in generale “imbattersi in una fortuna inaspettata”.


Stefano Fais - 27/04/2021

LA SERENDIPITA'
Queste sono cose che già molti sanno, ma forse quello che si conosce di meno è l’etimologia della parola: infatti, la parola ha origini antiche seppur non così antiche come la gran parte dei nostri vocaboli. 

La serendipità nella ricerca scientifica Nel 2008 su Financial Times è stato pubblicato una articolo dal titolo apparentemente molto provocatorio “Drug Research needs Serendipity”.
Intanto, colpisce che gli autori dell’articolo ci dicano che la ricerca farmacologica ha sempre e comunque bisogno di una “Fortuna Ina-spettata” per portare alla scoperta di approcci terapeutici che possano funzionare.

Infatti, la serendipità in passato ha avuto un ruolo chiave nella scoperta di farmaci che hanno cambiato le sorti della salute dell’intera umanità. Basta ricordare la più clamorosa, quella che conoscono forse anche gli alunni delle medie, cioè la scoperta della penicillina.

Alexander Fleming, era coinvolto in un progetto di ricerca sull’influenza. Si accorse, come altri, che una delle sue piastre di coltura per i batteri si contaminava con la conseguente formazione di muffe che creavano dei cerchi privi di microbi.
Lavorando in un vecchio e polveroso edificio, molti suoi colleghi batteriologi spiegarono il fenomeno come una contaminazione da parte di batteri presenti nella polvere di quegli ambienti ed in grado di soverchiare le colonie batteriche che i ricercatori volevano coltivare.

Tuttavia Fleming rimase convinto dell’importanza del “cerchio privo di batteri” e lavorò sull’isolamento delle muffe in colture prive di altri contaminanti e da quelle muffe purificò una sostanza prodotta dalle muffe stesse che aveva un potere altamente distruttivo nei confronti di molti dei batteri comuni che infettavano l’uomo.

Fleming chiamò la sostanza antibatterica “penicillina”, dal nome della muffa contaminante le colture batteriche, “penicillium notatum”, che aveva portato alla scoperta della nuova sostanza.
Fleming pubblicò i suoi risultati nel 1929 ma solo dopo 10 anni Lord Howard Florey ed il suo gruppo, in particolare Ernst Boris Chain, si impegnarono in un programma di ricerca che culminò con lo sviluppo di un metodo per l’estrazione e la produzione di penicillina.


 

ETIMOLOGIA della parola

Deriva da “Serendip” che era l’antico nome di origine araba di Ceylon, ora Sri Lanka. E serendipità deriva da una serie di racconti persiani che narravano di 3 Principi di Serendip che durante i loro viaggi scoprivano accidentalmente cose favolose che non cercavano.
Stranamente nel 1600 (epoca in cui l’Italia aveva grande importanza nel mondo) per la prima volta la favola fu tradotta dal persiano all’italiano e, poi, dall’italiano al francese.
Alla metà del 1700 Horace Walpole, un letterato inglese del tempo, lesse i racconti in francese e coniò il neologismo serendipity in una lettera scritta ad un suo amico, Horace Mann.


 

Quello della penicillina è l’esempio più clamoroso,
ma pochi sanno che la gran parte dei farmaci psicotropi,
ormai usati da decenni nel trattamento farmacologico delle malattie mentali,
era stata sintetizzata per altri scopi e,
solo dopo test in vivo su animali da esperimento,
è stata verificata la loro efficacia sul sistema nervoso. 


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Stefano Fais
Medico, per circa 15 anni ha condiviso la professione con l’attività di ricerca e nel 1994 ha deciso di dedicarsi completamente a... Leggi la biografia
Medico, per circa 15 anni ha condiviso la professione con l’attività di ricerca e nel 1994 ha deciso di dedicarsi completamente a quest’ultima. È stato per diversi anni Direttore del reparto farmaci antitumorali dell’Istituto Superiore di Sanità dove ora è dirigente di Ricerca nel dipartimento di oncologia e medicina molecolare.È... Leggi la biografia

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