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Probiotici e prebiotici: i batteri che ci proteggono

Medicina Integrata

Probiotici e prebiotici: i batteri che ci proteggono

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Probiotici e prebiotici: i batteri che ci proteggono
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I batteri buoni che ci aiutano a mantenere una vita sana. La storia dei prebiotici e probiotici e di come ci aiutano a mantenere una buona flora intestinale


Andrea Giulia Pollini - 22/03/2019

Per capire la differenza e l’importanza dei probiotici e prebiotici è importante prima di tutto capire che all’interno del nostro intestino vivono più di 500 specie di batteri. Questi costituiscono la nostra flora intestinale.

I probiotici sono microrganismi vivi e vitali che se somministrati in adeguate quantità, conferiscono benefici all’organismo. Il termine probiotico deriva dal greco "pro-bios" che significa “a favore della vita”. I probiotici sono contenuti in determinati integratori o alimenti e in numero sufficiente per esercitare un effetto positivo sulla salute dell’organismo, rafforzando in particolare l'ecosistema intestinale.

I prebiotici invece, sono sostanze non digeribili contenute in natura in alcuni alimenti, principalmente fibre idrosolubili, e promuovono la crescita, nel colon, di una o più specie batteriche utili allo sviluppo della microflora probiotica. I prebiotici sono presenti in molti integratori di fermenti lattici, ma anche in diversi cibi come aglio, cipolla, fagioli e miele, banane e porri.

La particolarità dei prebiotici è che sono letteralmente il nutrimento dei batteri probiotici


 

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La storia dei batteri buoni 

Nel libro I nostri amici batteri, Anne Katharina Zschocke parla di Alfred Nißle, medico igienista di Friburgo, dal 1912 libero docente e in seguito cattedratico presso l’Istituto di igiene dell’Università di Friburgo in Breslavia.

Alfred, un giorno, preparando le lezioni di microbiologia e mescolando i batteri di E. coli con quelli del Tifo scoprì che le loro interazioni erano diverse a seconda delle feci da cui provenivano. Citando direttamente Anne Katharina Zschocke, approfondiamo il tema:

«Alcuni batteri di E. coli erano in grado di spodestare del tutto i bat­teri del tifo presenti sulla capsula di coltura da lui allestita82. Nißle ne aveva ricavato alcune colture pure e aveva redatto un “indice dei batteri coliformi” che si basava sul rapporto fra i due ceppi batterici e rifletteva questa proprietà. In base alle sue osservazioni, i soggetti nel cui intestino erano presenti quei colibatteri erano al riparo dalle malattie intestinali. Infine, a partire dai colibacilli che secondo l’indice possedevano il più elevato “valore antagonistico”, il ricercatore aveva sintetizzato un farmaco grazie al quale nel 1917 avrebbe introdotto un nuovo principio terapeutico in medicina: la “coliterapia anta­gonistica” (vedi p. 259)83. Aveva somministrato ai malati gli E. coli estratti da quelle feci sotto forma di capsule, riuscendo a guarire molti pazienti che soffrivano da anni di diarrea e anche altri con gravi sintomi acuti».

Alfred Nißle è considerato il fondatore della terapia probiotica, anche se questo termine è stato coniato solo in un’epoca successiva. Il batteriologo tedesco aveva dimostrato che i batteri guariscono le malattie. Purtroppo il suo approccio terapeutico si era sviluppato in un’epoca contrassegnata da un diverso orientamento scientifico-culturale, in cui di lì a poco avrebbe avuto inizio la “marcia trionfale” degli antibiotici.

Ripristinare il nostro microbioma intestinale: perché?

Mantenere un microbioma intestinale sano è molto importante, e per ottenerlo bisogna vivere una vita sana, partendo da quello che mangiamo. Il nostro mantra dovrebbe essere: “fa’ che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”. Gli alimenti prebiotici e probiotici rientrano nei cosiddetti “cibi funzionali”. I cibi funzionali sono quelle sostanze che hanno la capacità, dimostrata su basi scientifiche, di determinare un miglioramento nello stato di salute o una prevenzione nei confronti di condizioni patologiche. Sono tutti carboidrati non digeribili che agiscono con due meccanismi: da una parte regolano la digestione degli zuccheri e dei lipidi introdotti con la dieta, e dall’altra richiamano l’acqua nel colon e idratano il materiale intestinale migliorando le funzioni dell’intestino.

Dobbiamo assumerli perché:

  1. contrastano l’azione di eventuali organismi patogeni,
  2. facilitano la proliferazione e la differenziazione delle cellule delle mucose epiteliali,
  3. favoriscono la sintesi di sostanze fondamentali,
  4. regolano la motilità intestinale.

Ancora una volta sappiamo che esistono microbi buoni che sono fondamentali per vivere una vita sana. Quindi adattando uno degli slogan più famosi del mondo, possiamo concludere con un bel motto: «Hasta il microbioma sano siempre, probiotici e prebiotici o muerte».


Andrea Giulia Pollini
Classe 1994, laureata in Scienze della Comunicazione, si sta formando come social media manager e giornalista.Curiosa della vita, appassionata... Leggi la biografia
Classe 1994, laureata in Scienze della Comunicazione, si sta formando come social media manager e giornalista.Curiosa della vita, appassionata lettrice e scrittrice, eterna sognatrice e irremovibile positiva.Appassionata del suo lavoro, il suo sogno è quello di scrivere un romanzo. Leggi la biografia

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