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Meditazione per i malati oncologici: un progetto in provincia di Modena

Medicina Integrata

Meditazione per i malati oncologici: un progetto in provincia di Modena

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Meditazione per i malati oncologici: un progetto in provincia di Modena
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Redazione - Scienza e Conoscenza - 22/12/2017

La meditazione non è un fine o una tecnica, ma un percorso di consapevolezza che crea le condizioni per imparare ad ascoltare ciò che sentiamo, pensiamo e viviamo a livello fisico e non solo. Divenire consapevoli significa integrare la personalità orientandola verso uno stato dinamico che tende all’armonia globale della persona (mente, emozioni, corpo). L’incoerenza tra ciò che sentiamo, pensiamo e agiamo crea disarmonia, intesa come distanza dalla vita, sia esteriore che interiore e tale separazione diviene causa di sintomi o malattie, che ad un livello di significato più profondo sono espressione di mancanza di comunicazione tra i corpi di cui siamo composti.

La malattia oncologica è associata a sofferenza fisica, psicologica, sociale e spirituale. Spesso tale sofferenza è antecedente all’insorgenza della malattia stessa, condizione che delinea i punti da elaborare affinché la sofferenza si elabori verso una condizione armonica che potremmo definire primordiale, in quanto appartiene come patrimonio genetico a ciascun essere umano. Ciò significa che attraverso la meditazione diviene possibile portare l’attenzione a quella parte di vita che spesso la malattia copre e che invece è alla base delle competenze che consentono di sostenere la sofferenza, comprendendola e trasformandola.


 


Jean Piaget, fondatore della epistemologia genetica, diceva che l’intelligenza è la capacità di trasformare positivamente la realtà in cui viviamo, infatti, numerosi studi dimostrano che la malattia oncologica rappresenta anche una opportunità di cambiamento verso una maggiore positività nella relazione con se stessi, gli altri e la vita nel suo complesso.

In tale ottica la meditazione offre tecniche specifiche che attivano processi vitali all’interno dei vari corpi di cui siamo composti. Nello stesso tempo queste tecniche si inseriscono in un percorso evolutivo di crescita intesa come maggiore consapevolezza di come ci muoviamo nel mondo: che cosa penso? Che cosa sento? Che cosa mi motiva e perché? Che cosa mi aiuta a stare meglio nonostante la malattia? Cosa posso imparare per migliorare la qualità di vita? Per questo abbiamo ideato il Progetto Un Viaggio senza Fine, un percorso di meditazione da proporre a chi vive la malattia oncologica

Metodologia e contenuti

Il Progetto Un Viaggio senza Fine è stato condotto da una psicologa psicoterapeuta con competenze in psico-oncologia e cure palliative e da una psicomotricista  insegnante di meditazione presso la scuola triennale di Energheia, in collaborazione con i medici di medicina generale, ai quali il Progetto è stato presentato attraverso una specifica formazione sulla meditazione. Inoltre, è stata organizzata una serata di pratica meditativa che ha favorito la comprensione della tecnica. Il Progetto è stato svolto nella provincia di Modena, nelle sedi distrettuali di Carpi e Mirandola, nell’ambito del più ampio progetto della Rete Locale di Cure Palliative, Ausl di Modena. È stato sostenuto dall’Associazione AMO Nove Comuni Modenesi Area Nord.

Nel Progetto le tecniche di meditazione insegnate erano volte a creare le condizioni per un migliore ascolto affinché le persone malate potessero assumersi la responsabilità di creare il proprio benessere, così da sviluppare una capacità di cura verso se stesse, affermando in modo positivo accoglienza e comprensione verso ciò che vivevano.

Le tecniche come il rilassamento del corpo fisico (relaxation), l’uso dei colori e dei mantra non erano  proposte attraverso presidi uditivi esterni, ad esempio DVD o CD, ma insegnate con l’intento di creare uno stato armonico interiore, non dipendente dall’esterno. La meditazione è uno stato di appartenenza, non è un luogo fisico da raggiungere, ma uno spazio interiore che può essere ripristinato attraverso l’emissione di una frequenza riattivata dall’interno della propria coscienza.

Ad esempio l’espressione della rabbia, spesso riferita dai partecipanti al Progetto, è stata riconosciuta attraverso un ascolto attivo anche a partire dai sintomi fisici, come senso di solitudine e tristezza che la malattia evoca, vissuti e trasformati in maggiore benessere psico-fisico durante il percorso di meditazione. La sofferenza associata alla malattia oncologica crea le condizioni per comprendere che cosa sia la gioia nella vita, così da poter attivare le capacità per poterla nutrire.

La meditazione è una attitudine della mente che non si pone come unico obiettivo il rilassamento, comunque condizione estremamente efficace ai fini di un benessere generale, ma è volta a sciogliere gli automatismi di una coscienza che può divenire capace di vedere oltre le proprie paure. La meditazione tende a favorire l'intuizione, vera fonte di conoscenza, mettendo in relazione le cause con gli effetti, creando le basi di un risanamento che tenga conto di ciò che realmente e concretamente sia possibile.

Conclusioni

Unione e integrazione sono state le parole sulla base delle quali abbiamo strutturato lo studio, cercando di tradurre il linguaggio specifico inerente la meditazione in un disegno scientifico per raccogliere dati che potessero essere condivisi con gli operatori. Il Progetto è stato infatti presentato al comitato etico dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico Modena. Alla luce di questo lavoro è stata organizzata una serata di restituzione dei dati raccolti per i medici di medicina generale alla quale hanno partecipato i pazienti. È emerso il bisogno di umanità, sia da parte dei medici che dei pazienti, così che unendo le loro difficoltà possa emergere una maggiore forza che tenga conto delle necessità dei pazienti, che non sono solo fisiche ma soprattutto, emotive e mentali.
Riconoscere di poter accedere alla propria bellezza e positività interiore, anche nella malattia, consente di riacquisire fiducia nelle relazioni e costruire un nuovo benessere, in una vita sempre degna di essere vissuta.

Le ideatrici del progetto e autrici dell'articolo

Anna Grazia Fiorani; psicomotricista, lavora in ambito psicomotorio da oltre 30 anni. Insegnante di corsi base ed avanzati di meditazione dal 1997 e di Energheia scuola triennale per terapeuti esoterici dal 2006. 

Loredana Buonaccorso; psicologa psicoterapeuta, svolge la sua principale attività da 17 anni nell'ambito della psico-oncologia e delle cure palliative.

 


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La redazione di Scienza e Conoscenza è composta da giornalisti e responsabili di collana che collaborano con autori e ricercatori esperti nei... Leggi la biografia
La redazione di Scienza e Conoscenza è composta da giornalisti e responsabili di collana che collaborano con autori e ricercatori esperti nei campi della Medicina Integrata, della Consapevolezza e della Fisica Quantistica.    Leggi la biografia

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