Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Blog / Medicina Integrata

Le cellule tumorali funzionano come i batteri

Medicina Integrata

Le cellule tumorali funzionano come i batteri

Medicina Integrata

Le cellule tumorali funzionano come i batteri
252 condivisioni

La cellula tumorale è caratterizzata da una frequenza di mutazioni crescenti e segue, nella sua progressione, un programma predefinito di sopravvivenza ereditato dai batteri (cui è stato trasferito dai procarioti) definito dal biologo Miroslav Radman “SOS”, che è represso, ma presente, nella cellula sana e al quale essa accede in condizione di stress acuto.


Giuseppe Di Bella - 04/10/2023

Questo programma di sopravvivenza da avvio a un percorso predefinito che consente alla cellula, divenuta neoplastica, di adattarsi con grande rapidità ed efficacia alle condizioni avverse, con una progressione modulata da un meccanismo evolutivo predeterminato.

Il paradigma ancora dominante – i canoni ufficiali dell’oncologia – non hanno ancora recepito questo essenziale aspetto dell’evoluzione neoplastica. I protagonisti dell’evoluzione in realtà sono la selezione naturale e la variazione genetica. La selezione naturale agisce sulla variazione genetica, conferendo un vantaggio evolutivo a fenotipi e genotipi che meglio si sono adattati all’ambiente.

La fonte della diversità genetica è la mutazione nelle sequenze del DNA, e la mutazione è un fenomeno, per definizione, totalmente casuale, integralmente gestito dal caso.

Quindi nell’ambito dell’evoluzione, in cui agiscono le mutazioni e la selezione naturale, è chiaro che tutto viene pilotato dal caso.

Naturalmente anche il cancro segue questa prassi evolutiva, e sicuramente è un processo di evoluzione somatica totalmente pilotato dal caso quello che porta alla carcinogenesi. Nell’uomo essa è un processo genetico, la cui dinamica è regolata dall’interazione fra mutazione, selezione e i meccanismi di omeostasi antiblastica dell’organizzazione tissutale, propria degli organismi complessi pluricellulari superiori e ovviamente a essi limitata.

 

L'evoluzione

L’evoluzione di una cellula verso la malignità ha inizio con una o più mutazioni casuali. Queste mutazioni conferiscono alla cellula un vantaggio in termini proliferativi e dunque vengono in qualche modo trattenuti dalla selezione. Quindi la lettura attuale della malattia tumorale è in termini evolutivi. Naturalmente l’accumulazione di mutazioni produrrà ondate successive di espansioni clonali.

Probabilmente c’è un errore di posizione sul concetto di instabilità genetica. Nella concezione di Radman, basata sul sistema di sopravvivenza definito “SOS” e confermata  da Lucien  Israel, i due attori fondamentali sono il gene LexA e il gene RecA e le relative proteine.

Il gene LexA è un repressore trascrizionale, mentre il gene RecA è invece un regolatore positivo (rimando alle pubblicazioni citate per approfondimenti).

In condizioni di stabilità il programma di sopravvivenza “SOS” non è attivo; esso è represso dal gene LexA. Il sistema “SOS” comprende circa una ventina di geni e quindi quando il DNA viene danneggiato o comunque la sopravvivenza della cellula è in pericolo, la proteina LexA viene in qualche modo inattivata dalla produzione di un’altra proteina, la RecA, ed è a questo punto che si attivano i geni. Sicuramente questo programma è stato messo a punto da mutazioni casuali, selezionate favorevolmente e trattenute dalla cellula che ha accesso a questa informazione in condizioni particolari...


 

Consigli di lettura sull'argomento

 


Giuseppe Di Bella
Figlio e collaboratore di Luigi Di Bella, mette a punto con il padre il Metodo Di Bella. Da anni si impegna per sperimentare, documentare e... Leggi la biografia
Figlio e collaboratore di Luigi Di Bella, mette a punto con il padre il Metodo Di Bella. Da anni si impegna per sperimentare, documentare e divulgare l’efficacia della terapia.Per contatti: posta@giuseppedibella.it Leggi la biografia

252 condivisioni

L'azione di Rec-A protein e Lex-A avvengono con consumo di ATP

postato da Sergio Stagnaro il 17/06/2017

Un abbraccio all'amico Giuseppe Di Bella. Il fatto che non tutti muoiono di cancro significa - al di là di ogni possibile falsificazione - che il danno del DNA è seguito dall'attivazione del SOS di Radman, datata teoria, ma in modo diverso da soggetto a soggetto, nel senso che nel 70% circa dei soggetti la riparazione è perfetta, fisiologica, mentre nel 30% circa i processi di "salvataggio" sono insufficienti, la cellula colpita diventa a-sociale, i fisiologici processi di apoptosi se non sono stati efficaci quelli di "rinsavinamento" non funzionano ed altro ancora. Tutto questo traffico di molecole che poi reagiscono tra loro in modo "non casuale" avviene con consumo di energia vibratoria, ATP. Ed ecco fare ingresso sulla scena della tragedia i mitocondri mal funzionanti dalla nascita. Qui mi fermo: il Terreno Oncologico nel 2017 è cosa nota.

Potrebbero interessarti altri articoli del blog



Abc della Salute Naturale
Omaggio Abc della Salute Naturale

Iscriviti a My Macro e ricevi questo omaggio!

Voglio ricevere Abc della Salute Naturale

Iscriviti alla newsletter. Per te subito in REGALO:
Abc della Salute Naturale