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Chi ha scoperto la penicillina?

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Sara Raggini - 01/01/2016

Chi ha scoperto la penicillina? Tutti coloro che pensano di avere la risposta giusta, si sbagliano. Non è Alexander Fleming. O meglio, la risposta non è così chiara e sicura. Nonostante la scoperta della penicillina sia attribuita a Fleming, ben 35 anni prima, un molisano, Vincenzo Tiberio, pubblica uno studio in cui anticipa tutte le osservazioni del medico inglese.

 


Come Vincenzo Tiberio scopre la penicillina

 

Piuttosto curiosa è la circostanza che porta Vincenzo Tiberio a questa scoperta. Tiberio nasce a Sepino, vicino a Campobasso nel 1869. Decide di intraprendere gli studi di medicina e si iscrive all’Università di Napoli; per esigenza di trasferisce da alcuni parenti ad Arzano e questa sarà la location della sua scoperta.
La casa infatti era dotata di un pozzo da cui si attingeva l’acqua potabile. Tiberio si accorse di uno strano fatto: quando le pareti del pozzo venivano ripulite dalla presenza di alcune muffe, le persone che bevevano l’acqua prelevata dal pozzo presentavano disturbi intestinali fino alla formazione di nuove muffe.
Da questi fatti Tiberio trae alcune considerazioni: sappiamo quanto l'acqua sia importante per l'essere umano! Doveva esserci un legame fra le muffe e la potabilità dell’acqua, in particolare intuisce che tra le muffe e alcuni batteri si verificasse l’antibiosi; cioè l’inibizione che un organismo esercita su un altro organismo.
In quel tempo Tiberio era un giovane laureando e le sue scoperte non vennero prese in grande considerazione; in Italia vennero definite come una serie di coincidenze, all’estero invece vennero poco diffuse perché scritte in italiano.



Fleming, la penicillina e gli studi di Vincenzo Tiberio



Purtroppo le intuizioni di Tiberio sono rimaste per molti anni nell’ombra. Soltanto negli ultimi anni le sue scoperte sono state rivalutate, a partire dal Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche).
Sembrerebbe anche che ci sia stata una parziale ammissione sull’importanza del lavoro di Tiberio, da parte del trio Fleming-Florey-Chain: in un’intervista Chain dichiarò che Fleming era a conoscenza degli studi del medico italiano, ma non lo dichiarò mai apertamente.

 

 

 


 

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Sara Raggini
Laureata in Economia e Gestione Aziendale presso l’Università di Bologna, lavora attualmente presso Gruppo Editoriale Macro. Sin dal percorso... Leggi la biografia
Laureata in Economia e Gestione Aziendale presso l’Università di Bologna, lavora attualmente presso Gruppo Editoriale Macro. Sin dal percorso universitario si interessa all’alimentazione sana, scegliendo di sviluppare la tesi sperimentale in Marketing dei prodotti agroalimentari. L’interesse per l’alimentazione e il benessere si associa... Leggi la biografia

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Penicillina : scoperta a più fasi

postato da giovanni savignano il 13/11/2018

la scoperta della “penicillina” compie 90 anni. Il premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia del 1945 fu assegnato, proprio nel mese di dicembre, ex aequo ad Alexander Fleming, Ernst B. Chain e Howard W.Florey.: “ per la scoperta della penicillina e il suo effetto curativo in varie malattie infettive”. L’avventura dell’era antibiotica è datata nel 1928, quando il batteriologo scozzese Fleming osservò, quasi per caso, il seguente fenomeno: una piastra di agar disseminata di stafilococchi era stata inquinata da una muffa e, qualche settimana dopo, quando il ricercatore la esaminò di nuovo, notò qualcosa di strano. Tuttavia mancò poco che i miracoli prodotti da questa sostanza prodigiosa non si attuassero mai. Infatti, le ricerche di Fleming pubblicate nel 1929 passarono quasi inosservate: dopo circa 11 anni, fu necessaria l’opera tenace di vari scienziati per dimostrare che era stato trovata la medicina miracolosa sognata da secoli, capace di sconfiggere le malattie senza effetti collaterali sul paziente. L’avvento degli antibiotici, frutto dello straordinario lavoro del cosiddetto guidato dal prof. Florey (direttore della Sir W.Dunn School of Pathology ), fu anche preceduto da vari esperimenti da parte di tanti ricercatori attivi nel mezzo secolo prima della scoperta casuale di Fleming, i quali utilizzarono culture di muffe e di germi a fini antibatterici. Questi altri scienziati hanno contribuito e reso possibile questa scoperta, come un lavoro preparatorio che precede l’atto conclusivo dell’impresa. Tra gli italiani, inclusi in questo elenco di ricercatori, vanno ricordati gli importanti studi di A.Cantani, G.Zagari, A.Pavone, L. Manfredi, G.Gasparini, V.Tiberio, B.Gosio. Proprio nel 2015 si è celebrato il Centenario di Tiberio. --Tratto da “ The Case of Penicillin “ 2016, di G.Savignano

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