Jin Shin Jyutsu: quando le mani diventano la tua ricarica energetica
Consapevolezza e Spiritualità

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Ti è mai capitato di appoggiare istintivamente una mano su una parte del corpo dolorante?
Ecco, senza saperlo potresti aver fatto un passo nel mondo del Jin Shin Jyutsu, un’antica arte giapponese che, con tocchi leggeri e posizioni delle dita, aiuta a ritrovare equilibrio e benessere.
Non servono aghi, massaggi o attrezzature: solo le tue mani, un po’ di tempo e la voglia di ascoltarti.
Francesca Lanza - 21/08/2025
Un sapere nato tra le montagne del Giappone
Il Jin Shin Jyutsu affonda le sue radici negli studi di Jiro Murai, un giovane giapponese vissuto all’inizio del Novecento. Dopo anni di eccessi e una grave malattia che i medici giudicarono incurabile, Murai si ritirò in montagna. Digiunando e mantenendo particolari posizioni delle mani (simili ai mudra), sperimentò un’improvvisa sensazione di calore e benessere che segnò la sua guarigione.
Da allora si dedicò a ricercare, comparando testi antichi e osservazioni dirette, i principi che regolano i flussi energetici del corpo umano. Negli anni ’50, Mary Burmeister, sua allieva, portò questa conoscenza in America, rendendola accessibile e applicabile nella vita quotidiana.
Come funziona il Shin Jyutsu
Secondo il Jin Shin Jyutsu, siamo attraversati da flussi di energia vitale che nutrono ogni cellula. Stress, emozioni forti o abitudini sbagliate li bloccano, creando squilibri.
Con semplici contatti di mani e dita — in punti chiamati Serrature Energetiche di Sicurezza — si “riapre il traffico” energetico. Le mani funzionano come cavi di avviamento: non danno la loro energia, ma canalizzano quella universale.
E il bello? Puoi farlo anche da solo, ovunque.
Le mani come strumenti quotidiani
Uno degli aspetti più sorprendenti del Jin Shin Jyutsu è la possibilità di praticarlo anche da soli, in qualsiasi momento della giornata. Alcuni esempi riportati nella pratica:
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Reni e affaticamento: tenere l’indice tra le dita dell’altra mano può alleviare tensioni legate a quest’organo.
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Ferite e tagli: appoggiare la mano sulla zona può aiutare a richiamare energia all’interno, sostenendo il processo di cicatrizzazione.
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Schegge e punture: invertendo la posizione delle mani, si favorisce invece il movimento dell’energia verso l’esterno.
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Respiro consapevole: posare entrambe le mani sull’addome, lasciando che le spalle si rilassino, aiuta a percepire una pulsazione profonda, segno di un riequilibrio in corso.
Le dita e le emozioni
Ogni dito della mano è associato a una specifica dimensione emotiva:
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Pollice → preoccupazione
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Indice → paura
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Medio → rabbia
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Anulare → tristezza
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Mignolo → eccessivo sforzo
Avvolgere per qualche minuto un dito con l’altra mano diventa così un gesto semplice per portare consapevolezza alle proprie emozioni.
Un invito all’ascolto
Il Jin Shin Jyutsu non si presenta come una tecnica medica, ma come una via di auto-consapevolezza che unisce corpo ed emozioni. Come ricordava spesso Mary Burmeister: «La responsabilità della mia vita è nelle mie mani».
Un approccio che invita a rallentare, ad ascoltarsi e a riconoscere la capacità insita in ognuno di noi di ristabilire armonia.
