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Nutraceutica: inserire nella dieta “supercibi” che combattono il cancro

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Alessandro Silva - 01/01/2016

È recente, anche se forse poco nota ai lettori, la vicenda di Vicky Sewart, 44 anni, residente a Plymouth, Regno Unito, alla quale venne diagnosticato un tumore al seno quattro anni fa. Dopo un intervento chirurgico per eliminare la massa tumorale (con conseguente perdita di un seno) e cicli di radio e chemioterapia, Vicky si è rifiutata di continuare il trattamento con i farmaci, perché preoccupata degli effetti collaterali, adottando un nuovo regime di vita per contrastare la malattia. Tale regime prevedeva un esercizio fisico regolare e costante, e una dieta ricca in una serie di “supercibi” noti, a livello scientifico, come “nutraceutici” (parola nata dalla fusione tra nutrizione e farmaceutica, che identifica tutti quegli alimenti con una funzione benefica sulla salute umana). Nello specifico, la donna, oltre a introdurre nella dieta frutta e verdura fresca più volte al giorno, faceva largo uso di spezie, come il curry, di aglio e zenzero, rispettivamente ricchi di curcumina, acido garlico e gingeroli, “principi attivi” saliti nell’ultimo decennio agli onori della cronaca scientifica in qualità di agenti di prevenzione contro alcune forme di tumore.

 

Il cancro: una strategia per combatterlo

Il cancro è una malattia che nasce dalla combinazione di più cause, che vanno dalla genetica allo stile di vita. Le cellule tumorali, entità “impazzite” prive di ogni vincolo di replicazione, vivono in un ambiente acido e povero di ossigeno. Diviene quindi chiara l’utilità di un regime dietetico ricco in “supercibi” come frutta e verdura (possibilmente biologica): questi alimenti “correggono” l’acidità, facendo oscillare il pH verso una condizione neutra, se non alcalina, ed ossigenano il sangue, fornendo al corpo preziose risorse per combattere la malattia.

 

Sul banco degli imputati siedono invece le proteine di origine animale e le tecniche di trasformazione e conservazione della stragrande maggioranza dei cibi tradizionali. Una dieta equilibrata a base di “supercibi” (fonte di vitamine, sostanze antiossidanti e minerali) è la giusta modalità per mantenere un buono stato di salute e prevenire malattie come i tumori.

 

 

 

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Non c’è modo, per nessun essere umano, di evitare in maniera completa i danni al DNA che sono i responsabili dell’acquisizione, da parte delle cellule, di un “fenotipo” tumorale (ossia l’insieme di tutte le caratteristiche osservabili che identificano una cellula come tumorale). L’American Cancer Society prevede che il 50% degli uomini americani e il 33% delle donne americane svilupperà una qualche forma di cancro nel corso della propria vita. Le principali cause sono di origine esterna, come una cattiva alimentazione, abuso di fumo o alcool, mancanza di esercizio fisico e l’esposizione all’inquinamento ambientale. Tuttavia, anche se in minima parte, lo sviluppo di una massa tumorale può avere origine e da una predisposizione genetica o come conseguenza di un’infezione virale. Ciò che di meglio possiamo fare è prenderci cura del nostro corpo in modo da limitare il numero di cellule danneggiate e la gravità del danno che queste possono arrecare quindi, in sostanza, mantenere un adeguato equilibrio di distruzione delle cellule anormali.

 

 

Medicina Tradizionale e Medicina Alternativa

Non è possibile una separazione netta tra ciò che si mangia e la salute del nostro corpo e, quindi, non deve sorprendere che un corretto regime alimentare sia fonte di buona salute. Ciò che stupisce è un’indifferenza parziale (o nel peggiore dei casi un completo ostracismo) dei medici e della medicina tradizionale nei confronti di quella “alternativa”, dove i rimedi sono costituti da tecniche specifiche (ad esempio, l’agopuntura) uniti al consumo di vegetali, frutta, semi e spezie ricchi in sostanze utili alla prevenzione di molte patologie, non solo quelle più temibili come il cancro. Quindi, nella maggior parte dei casi, i trattamenti “moderni” prevedono la somministrazione di farmaci che, è accertato, svolgono una potente azione “distruttiva” contro la malattia ma possono produrre effetti collaterali a volte più dannosi della malattia stessa.

 

L’ayurveda, la medicina tradizionale indiana vecchia di cinquemila anni, cita i benefici del cibo per scopi terapeutici. Lo stesso Ippocrate, considerato da alcuni come il “padre” della medicina occidentale, sentenziava “Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la vostra medicina sia il cibo”. Il moderno mercato dei nutraceutici iniziò a svilupparsi in Giappone durante gli anni 1980. Sempre da quel periodo, le nuove ricerche in campo medico-biologico condotte sull’utilizzo dei nutraceutici, hanno portato a maggiori conoscenze rispetto a quanto era stato compreso solo un paio di decenni fa e al loro impiego, abbinate alle cure tradizionali.

 

Vicky Sewart, ora, quattro anni dopo l’intervento e con nessun segno di ricomparsa della malattia, è al centro di un progetto di ricerca su come l’assunzione di un “cocktail di supercibi” nella dieta, possa essere utilizzato come valido strumento preventivo nei confronti di ricomparsa di cancro al seno dopo intervento chirurgico. Si stratta dello studio, nel suo genere, più grande al mondo, che coinvolge 56 ospedali in tutto il Regno Unito e 3.400 pazienti che hanno avuto la malattia. Negli ultimi quattro anni, Vicky e, in seguito, gli altri pazienti “arruolati” nello studio, hanno fornito campioni di sangue e urine e compilato questionari incentrati sulla dieta e stili di vita seguiti. I risultati preliminari sono attesi entro la fine di quest’anno, mentre i risultati completi saranno pubblicati il ??prossimo anno, proprio quando, per Vicky, scadrà il periodo di cinque anni di remissione della malattia (considerata, in medicina, il periodo minimo che abbatte, anche se non completamente, le probabilità di ricomparsa). 

 

Il mondo è sempre più affollato (sette miliardi di anime e altre in arrivo ogni giorno) e sempre più inquinato. Godere di buona salute, mentre prima poteva essere un regalo della fortuna, ora più che mai si è trasformata in una decisione che ogni uomo può e deve prendere per aumentare le probabilità di sopravvivenza e garantirsi una buona qualità di vita. Come ha fatto Vicky, che a settembre del prossimo anno sposerà il suo fidanzato Michael. Meglio tardi che mai. In tutti i sensi.

 

 

Traduzione e adattamento a cura di Alessandro Silva

Fonti originali dell’articolo:

http://www.telegraph.co.uk

Balch, Phyllis, CNC. Prescription for Nutritional Healing. p. 246-253.

http://www.healingcancernaturally.com/cancer-diet-and-nutrition.html

http://www.naturalnews.com/034286_cancer_prevention_nutrition.html

http://www.oprah.com/health/Can-a-Plant-Based-Diet-Cure-Cancer

Learn more: http://www.naturalnews.com/036369_turmeric_cancer_superfoods.html#ixzz1zZXIXbSx

 

Alessandro Silva
Nato a Parma nel 1976, diventa scrittore per vocazione e biologo per scelta, specializzandosi in Biologia e Patologia Molecolare. Ha lavorato... Leggi la biografia
Nato a Parma nel 1976, diventa scrittore per vocazione e biologo per scelta, specializzandosi in Biologia e Patologia Molecolare. Ha lavorato presso la Sezione di Biochimica del Dipartimento di Medicina Sperimentale, presso l’Università di Parma dove, per anni, si è occupato di studiare gli effetti antitumorali esercitati dalle catechine,... Leggi la biografia

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