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LHC: il MANTENIMENTO di DOTTRINE SUPERATE


Ruggero Maria Santilli - 01/01/2016

 

 

 

Caro Professor Raul Perez-Enriquez,

la ringrazio per l'e-mail in cui mi chiede un'opinione sull'esperimento dell'LHC presso il CERN (Centro Ricerche Nucleari).
Sinceramente, credo che i dati sperimentali ottenuti dalle collisioni ad alta energia, attraverso la centenaria teoria quantistica della diffusione, siano semplici “convinzioni sperimentali” perché basate su un'incredibile serie di astrazioni accademiche, assunzioni e teologie teoriche, quali l'astrazione puntiforme di protoni (necessaria per applicare la meccanica quantistica). Le convinzioni che ipotetici quark esistano nel nostro spazio-tempo (spacetime) e che siano puntiformi sono entrambe necessarie (insieme ad altre) per l'uso della meccanica quantistica.

In modo particolare, i dati sono “convinzioni sperimentali” perché derivati da una teoria, la vecchia teoria della diffusione del “potenziale” a struttura unitaria, nota per essere inapplicabile nella diffusione ad alta energia, per via del bisogno di una copertura non-unitaria. Tale copertura rappresenta: gli inevitabili effetti non hamiltoniani dovuti alla reciproca penetrazione totale delle estese distribuzioni della carica iperdensa; gli effetti non-unitari evitati dal CERN con l'astrazione “politica” dei protoni-punti; la convinzione politica dell'esistenza dei quark; la convinzione politica che siano puntiformi, etc. Questi effetti non-unitari, accorpati a una più credibile teoria non-unitaria della diffusione, ordineranno la revisione  di “tutti” i dati degli esperimenti sulla diffusione profondamente anelastica.

In ogni caso, i “risultati sperimentali” si evincono selezionando ad hoc pochi eventi tra trilioni di eventi, quindi con semplice valore politico, poiché questi rari eventi possono essere causati da molte ragioni oltre a quelle rivendicate dal CERN, comprese le fonti radioattive attualmente usate nei detector, eventi non pronosticati dalla meccanica quantistica a causa di una eccessiva semplicità strutturale, ma ampiamente previsti, in condizioni adatte, da realizzazioni meno superficiali degli stessi assiomi quantistici, come avviene nella meccanica adronica (è il caso del doppio decadimento beta di Mo, e di molti altri) - vedi esplicazione a fine pagina

Inoltre, gli esperimenti veramente fondamentali, al di là di Einstein e della meccanica quantistica, richiedono energie “molto basse” per evidenziare il necessario in modo sensibile. Ad es.: testare la deformabilità dei neutroni e la relativa alterazione del suo anomalo momento magnetico intrinseco, in un campo nucleare esterno attraverso interferometria del neutrone; misurare la gravità - prevista come antigravità - di positroni in volo in un tubo a vuoto orizzontale (valvola termoionica) sulla Terra; l'effetto isodoppler di luce nei mezzi fisici, ritenuto il probabile responsabile dell'eliminazione della materia oscura e dell'espansione dell'universo; la sintesi e molto di più; vari test sulla evidente inapplicabilità - piuttosto che violazione - delle dottrine Einsteiniane e quantistiche palesemente reversibili per i processi palesemente irreversibili, come i decadimenti spontanei , le collisioni ad alta energia, i processi che rilasciano energia, etc.; la sintesi assolutamente fondamentale dei neutroni dai protoni ed elettroni, come accade nelle stelle, che notoriamente va oltre le dottrine Einsteniane e la meccanica quantistica grazie al bisogno di una specie di “eccesso di massa”,  piuttosto che della nota insufficienza di massa necessaria per le equazioni di Schroedinger, per ammettere la soluzione costante; etc.

Per uno studente al primo anno di Fisica, ma solitamente non riconosciuto dai colleghi del CERN, è evidente che nessuno di questi esperimenti fondamentali può essere concepito con energie “molto alte”. Sì, può essere che l'attuale spinta del CERN verso energie altissime sia intenzionale, grazie alla chiara mancanza di equilibrio dei test a energia molto bassa, per mantenere la validità delle dottrine Einsteiniane e quantistiche, molto oltre le condizioni stabilite all'origine, per chiari profitti personali, nella totale e sfacciata assenza di una ricerca seria dei seri progressi della conoscenza umana fondamentale, nell'ambito di una seria democrazia aperta verso giudizi dissidenti qualificati, e in un sorprendente abuso di considerevoli fondi pubblici presso il CERN che forse, in mancanza di altre speranze si può arrestare solo con decisive azioni giudiziarie e politiche, per non parlare di azioni di auto-rettifica del CERN, nell'ambito dell'attuale controllo totalitario, attuato da teologie teoriche oggi ampiamente superate.

In breve, credo che gli attuali esperimenti del CERN siano soprattutto di carattere finanziario, accademico e politico, con un valore scientifico solo secondario, perché la scienza seria richiederebbe al CERN di invitare opinioni contrastanti, qualificate e di discuterle, cosa attualmente impensabile per il CERN.

Considerando le sue implicazioni politiche, l'esperimento dell'LHC al CERN conferma e aumenta l'attuale oscurantismo scientifico di proporzioni storiche, oscurantismo oggi ampiamente denunciato, anche nel sito: http://www.scientificethics.org/Denounc-Nobel-Found.htm, ma un oscurantismo sostanzialmente ignorato dal CERN, con l'illusione del potere scientifico, mentre in realtà al CERN si sta affrontando un'enorme perdita di credibilità, oltre a seri problemi di etica scientifica e responsabilità.

Inoltrate questo messaggio a chi desiderate.
[gentilmente però citate la fonte:www.scienzaeconoscenza.it, ad onor almeno della traduzione, ndr]
traduzione di Emanuela Pettinelli

Sincerely
Ruggero Maria Santilli
Copy to William Pound, Chairman
International Committee on Scientific Ethics and Accountability

***************************************************
Prof. Ruggero Maria Santilli
CV at
http://www.i-b-r.org/Ruggero-Maria-Santilli.htm
President and Editor in Chief
INSTITUTE FOR BASIC RESEARCH
Santilli è il Fondatore e Caporedattore di tre Pubblicazioni, Hadronic Journal (iniziato all' Harvard University con 27 anni di pubblicazioni ininterrotte), Hadronic Journal Supplement (19 anni di pubblicazioni ininterrotte) e Algebras, Groups and Geometries (20 anni di pubblicazioni ininterrotte).
Santilli è anche Editor dell'International Journal of PhysIcs, the Journal of the Balkan Geometry Society, the Journal of Alternative Energy and Ecology, the Journal of Dynamical Systems and Geometric Theories, e altre riviste di matematica e fisica. È anche revisore o consulente di numerose altre pubblicazini
Web sites
http://www.i-b-r.org http://www.neutronstructure.org http://www.nuclearwasterecycling.com http://www.hadronicpress.com

La meccanica adronica e la figura di Santilli spiegata dal Proff. Giuseppe Quartieri su http://www.vglobale.it:
Professor Quartieri, riuscirebbe a dare, a noi profani, un breve inquadramento del professor Santilli nel panorama della Fisica internazionale?
«Il prof. Ruggero Santilli, in quasi trent'anni, ha elaborato una teoria cosiddetta “Meccanica Adronica” che supera ed integra la Meccanica Quantistica, basandosi sulle Algebre di Sophus Lie, grandissimo matematico norvegese. Non tutta la comunità scientifica concorda con l'enorme passo in avanti fatto dal punto di vista teorico da Santilli, che è riuscito, tra l'altro, a generalizzare la stessa teoria della Relatività Generale. La nuova matematica inventata (o scoperta) da Santilli parte da una considerazione molto semplice concernente la necessità di includere nell'algebra elementare non solo l'unità zero (0) e l'unità (1) positiva, ma anche l'unità negativa (-1).
«Di primo acchito sembra una banalità ma non lo è. Basti pensare alle algebre di Boole che si basano solo sulle due unità logiche (0,1) per costruire tutto il palazzo delle logiche binarie, su cui si basa il funzionamento dei calcolatori».

Cosa implica questa inclusione, da un punto di vista della Fisica delle Particelle?
«La Meccanica Adronica implica anche una diversa definizione della particella “Adrone”, che per Santilli, è una particella omogenea, dotata di carica elettrica e di dimensioni diverse da zero, ossia con dimensioni di tipo ellissoidale o sferico, e comunque deformabile. In altre parole, nella fisica adronica costruita dal prof. Santilli, gli adroni (protone, neutrone, lo stesso nucleo ecc.) non hanno configurazione di tipo “planetaria” (ossia non sono come un atomo che ha un nucleo e una nuvola di elettroni che ruotano attorno, come il sistema solare). Questa definizione implica che gli adroni di tipo, ad es. protone, non possono (anche perché sono omogenei) avere all'interno i cosiddetti quark, che, ben si sa, l'inventore Murray Gell-Mann considerava solo delle astrazioni matematiche senza alcun significato fisico.
«La maggior parte della Comunità Scientifica dei cosiddetti particellai sostiene invece di avere misurato e scoperto i quark, tuttavia invece non sembra vero che gli stessi fisici siano riusciti a misurare e vedere i quark. A mio modesto avviso, si tratta di una pia illusione,

 


Ruggero Maria Santilli
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