Lo yoga fa bene allo sport
Giacinta Milita - 01/01/2016
Nel libro Osteopatia Yoga e Sport. Il movimento nella vita, la Vita nel movimento affronto il tema della similitudine nel concetto di salute che c’è tra l’osteopatia, lo yoga e lo sport. Ebbene ciò che le accomuna è che il movimento è vita e la Vita, con la V maiuscola si esprime nel movimento.
Dopo aver parlato dell’importanza del movimento per l’osteopatia e lo yoga, eccoci alla terza parte, lo sport. Il solo fatto di citare la parola sport va da sé che si pensi al movimento. Nel dizionario alla parola sport troviamo la definizione: l’insieme delle attività, individuali o collettive, che impegnano e sviluppano determinate capacità psicomotorie, svolte anche a fini ricreativi o salutari. Fin da bambini ci viene consigliata la pratica di una disciplina sportiva per sviluppare le abilità motorie e favorire quindi uno sviluppo psicomotorio, oltre che per favorire un armonico sviluppo posturale in fase di accrescimento. Tutti sappiamo che praticare sport è fonte di salute ma non ci si sofferma sufficientemente sul fatto che ogni disciplina sportiva sottopone il corpo a un lavoro non bilanciato. Ogni pratica sportiva, dilettantistica o a livello agonistico, per raggiungere un traguardo ha la necessità di allenamenti programmati, finalizzati, altamente specializzati e proprio per questo sbilanciati. È ciò che occorre e non ci si può tirare in dietro!
Risulta quindi fondamentale per mantenere e incrementare la propria salute associare anche un movimento consapevole e a spirale. Lo yoga racchiude in sé queste caratteristiche e non può che essere d’aiuto a chi pratica una disciplina sportiva.
Il Movimento nella vita, la vita nel movimento |
I benefici dello yoga per lo sportivo
Lo yoga:
- non necessità l’utilizzo di attrezzature;
- porta il corpo a moderare l’attività del sistema nervoso autonomo, prevalendo il sistema parasimpatico, oggi che siamo tutti in uno stato di ipeortosimpaticotonia da eccessivo stimolo (distress);
- sollecita il corpo nella sua totalità, interezza quando la disciplina sportiva necessità di un lavoro settoriale, legato a quel tipo di performance;
- comporta un’unione corpo e mente attraverso un atto di presenza, consapevolezza del sentire mentre nello sport il corpo è sempre dominante, spesso un energico esercizio di volontà;
- si ha consapevolezza verso se stessi, l’interno, mentre nello sport vi è più una consapevolezza esteriore e l’attenzione ai fattori ambientali;
- si sperimentano le più disparate posizioni, in piedi, seduti, accovacciati, proni, in decubito laterale e posizione capovolta a testa in giù donando al corpo una notevole flessibilità e possibilità di adattamento mentre quasi tutte le pratiche sportive si svolgono in piedi;
- durante la pratica delle asana (posizioni di yoga) si ricerca sempre l’equilibrio e l’unione attraverso posizioni bilanciate e opposte, a una in flessione ne segue una in estensione, a una in inclinazione laterale destra ne segue una in inclinazione laterale sinistra… mentre nella pratica sportiva si sviluppa principalmente lo schema motorio necessario al gesto specifico e peculiare di quell’attività;
- l’utilizzo del respiro nello yoga, oltre che a associarlo al gesto come nello sport, ha un ruolo importante per la diffusione del prana, l’energia vitale e il controllo della mente e delle emozioni.
Una mente tranquilla e un corpo disciplinato sono requisiti fondamentali per acquisire una maggiore abilità nell’azione, nel movimento altamente finalizzato che uno specifico sport richiede. Dopo questo breve escursus su come lo yoga può arricchire un atleta, tanto più se a livello agonistico, migliorando la concentrazione, l’elasticità e quindi la potenza del gesto atletico e la performance in generale, si comprende che uno sportivo non può che trarre benefici se inserisce la pratica di questa disciplina. Lo sport fa bene e non si mette in discussione, ma se ci si muove con consapevolezza si incrementa la salute.
Il mio motto personale è: se ascolto il mio corpo e mi muovo con consapevolezza…resto in salute.