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Il pensiero è la forza più potente che c'è nell'universo

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Massimo Corbucci - 01/01/2016

Pensiero, come ebbi modo di dirvi altre volte, è correlato etimologicamente alla parola latina pènsum, che significò la quantità di lana pesata, dacché le cosiddette “ancelle pensili”, giovani “operaie-intellettuali”, avevano il compito di stimare il peso della lana, meditando, vale a dire esercitando la funzione “mentale” del pe-n-sare, appunto!
(Avanti vedremo la doppia accezione del termine mente, che ci riporta al significato di misurare, che attiene il dolore, dalla radice indo-germanica matìs e al significato di mèdeor = medicare, dal latino mèdicus = colui che cura le malattie, essendo un sapiente)
Peso e pensiero sono dunque legati da un “filo concettuale” straordinariamente intrecciato e nell’anno 2012 alle porte, sta per rendersi evidente una sorpresa, che quel tipo di “scienza”, figlia del metodo cartesiano, non si sarebbe mai aspettata di trovarsi di fronte.


La causa per la quale i corpi cadono a terra, a-tratti (c’è un’alfa privativa e il verbo trarre) va annoverata nel regno dei quid impalpabili, immateriali e... inexistenti… come lo è il pensiero.
È una rivoluzione copernicana che l’Establishment non prevedeva e probabilmente non è preparato a fronteggiare. Anche le conseguenze non sono al momento facilmente prevedibili.
È finita una Civiltà, che ha creduto fermamente nell’esistenza di “fettucce” invisibili, in grado di avvinghiarsi in tutti i corpi e di trascinarli verso il centro della terra a velocità sempre più crescente, stante una accelerazione costante e equa per tutti. Dall’oggetto di ferro a quello realizzato in morbida plastica o in leggerissimo polistirolo.
Ne comincia una nuova, libera da questi lacci e consapevole del vero “meccanismo-interno”, il quale ha il potere di far muovere i corpi, senza che vi sia niente di fuori a tirare.
Il fenomeno gravitazionale assimilabile ad un fenomeno squisitamente “psichico”, fa indubbiamente scalpore e il Fisico non può non percepire quella sensazione disarmante di sconcerto, sentendosi depauperato della “rassicurante” nozione newtoniana di Forza di gravità.
Tante nozioni però sono destinate ad essere stralciate dai Libri di Scienza, insieme a paradigmi che hanno incredibilmente attraversato i secoli, pur essendo concettualmente strampalati e affatto aderenti a qualche tipo di logica attendibile.
C’è un esperimento sul peso, che si può annullare, condotto ipnotizzando una persona e facendole “credere” (Crédere = dalla radice della lingua sanscrita crad-dhà = porsi a testa alta con fede) che può vincere la gravità. Vedere per questo l’esperienza di San Giuseppe da Copertino e le cronache del 4 Ottobre 1630, relativamente a ciò che accadde nel monastero dove il frate era stato “rapito” dalla meditazione, durante la santa messa.
L’esperimento condotto in un una Università Russa, ai tempi nostri, contestualmente alle ricerche del Fisico Russo Evgeny Podkletnov, lasciò attoniti i presenti, che ebbero modo di constatare come l’ago della bilancia, sulla quale poggiava la persona ipnotizzata, segnasse zero!

Questi esperimenti appaiono anti-scientifici, visti con l’occhio newtoniano, di chi crede di avere le risposte a tutte le domande e non vuole vedere altro, che ciò che gli fa comodo. Tuttavia aprono l’orizzonte nuovo della - reale - percezione del mondo fenomenico.
A chi è adusato alle esperienze di confine della levitazione, condotte da maestri della “meditazione-trascendentale”, in oriente, (Nella parte destra del globo terrestre) nemmeno sembrerà di leggere qualcosa di… estremo, continuando la lettura di questo articolo.
Tutti gli altri, per comprendere di cosa stiamo parlando, debbono convincersi intanto che nel mondo della Scienza sono accaduti alcuni eventi, per cui oggi dovrà essere riveduto e corretto il concetto di gravità, soprattutto sul punto che non è vero che sia ininfluente il materiale di cui si compone l’oggetto in caduta, ai fini della accelerazione di caduta.
Sto parlano del celeberrimo dato di fatto, che la sfera di alluminio cade più accelerata della sfera di ferro e più lenta ancora sarebbe la caduta del piombo e al limite dell’uranio, che rappresenta l’ultimo elemento realmente estraibile dalle miniere, sul nostro pianeta e su qualunque altro pianeta.

 

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Il paradosso gravitazionale non è come potreste credere che sia!
Che questo sia incontrovertibile è pacifico ormai. Quanto alla possibilità che ingegneri, fisici, laureati in discipline tecnico-scientifiche e tanti altri professionisti della Scienza, nemmeno lo sappiano, nel 2012, che questa osservazione scientifica è stata fatta ed ha determinato in Fisica l’introduzione della “quinta Forza”, è tutta un’altra storia. Paradigmatica dei “vizi” dello scientismo, ma tutta un’altra storia. (Ogni volta che faccio conferenze, noto tra il pubblico facce stravolte, quando racconto questa cosa e che molti credono sia ovvio e naturale, che il piombo cada più accelerato del litio, nemmeno avrei voluto dirlo, ma a scanso reiterazione di sprazzi di ignoranza delle più elementari nozioni di Fisica, è meglio dirlo, che la norma della legge di gravità, prevede l’uguaglianza gravitazionale, che per questo si chiama universale!

Il “paradosso gravitazionale” consiste nella diversa “g” di 2 metalli, che per la nozione di “Forza”, dovrebbero essere attratti con eguale intensità. Ci siamo?
Dal momento che il metallo con più basso numero atomico (non diciamo il più leggero, che è sbagliato) tocca terra prima di quello con più alto numero atomico, vuol dire che la spiegazione secondo il “modello attrattivo”, dove si visualizzano idealmente le “cordicelle” di Pierre Gassendi, fa acqua da tutte le parti e che urge l’introduzione del “modello a-trattivo”, dove non ci sono corde tiranti. E viva Dio, si potrebbero chiudere tutti i centri mondiali, dove si cercano, erroneamente, le onde gravitazionali. Non è stata inutile solo la ricerca del Bosone di Higgs al CERN di Ginevra. Qualificarla inutile, la ricerca della particella che crea la massa, mi rendo conto che può offendere tanti Scienziati serissimi, che vi hanno e vi stanno lavorando. Per meglio dire, mettiamola così: la mancata scoperta del Bosone di Higgs, è auspicabile che induca a iniziare la caccia di “quello” che crea la massa, in sua vece. Ovviamente si scoprirà che è quella soluzione della continuità nello shell elettronico e nella “topografia” barionica; il Vuoto Quantomeccanico!
E saranno “resettati” tutti i paradigmi scientifici, della cui validità molti sono convinti e ci metterebbero le mani sul fuoco, ciecamente. Solo perché sta scritto sul libro! Si ripartirà con una “Nuova Fisica”, intanto chiara a comprensibile a tutti e bando ai contorsionismi concettuali e alle formule “esoteriche”, studiate apposta per essere deterrenti funzionali a non far avvicinare alla Scienza, chi non indossa un badge “omologato”.

Il trionfo della Psicologia
Lo Psicologo non è considerato uno scienziato, dacché si occupa di qual cosa di impalpabile non soggetto alle leggi della Fisica. Invero tutto sta per capovolgersi. Niente più del pensiero entrerà nel novero delle competenze del Fisico. Per effetto del pensiero è esploso l’Universo. Ricordatevi che ho introdotto in astrofisica la nozione, che già prima del Big Bang, la gravità era lì. Per effetto del pensiero le galassie si attraggono, si muovono e i Soli all’interno, vedono girare intorno ad essi pianeti, che attraggono sulla propria superficie ogni cosa proveniente dall’alto.
Attenzione, che qui viene l’interessantissimo. Per effetto del pensiero si può far diventare una donna bella come un’Elena. Basta guardarla e immaginarla bellissima. Lei ci diventerà “ineluttabilmente”. Si può liberare un sofferente, da qualunque male. Basta dire delle “parole chiave”, contrapposte a quella ideazione patologica, che tiene acceso un circuito patogeno.
Possiamo determinare la nostra vita, facendo in modo di avere un lavoro, che ci fa stare in ufficio con la segretaria seduta sulle ginocchia o alla guida di un autocarro, affiancati da un nerboruto datore di lavoro, il quale per esortarci a modo suo a far presto, ci prende a scapaccioni dietro la testa.
Tutto dipende da come pensiamo e “a-traiamo” la reAltà.
Anche che voi siate finiti a leggere questo articolo, è dipeso dal vostro pensiero. Nulla vi impediva di leggere un giornale di gossip. Se lo aveste fatto, non avreste saputo quello che ora sapete, però.

Inzuppati nel pensiero
Dovreste aver capito, che siamo inzuppati come pavesini dentro al caffè, in qualcosa che permea tutto. Ogni nostro atomo. Da “dentro” e ci a-trae a dividere con tutti gli altri che sono del pari inzuppati dentro, con tutte le cose, persino; un “destino” (destino = viene da de + essere fermi = che toglie dall’immobilità) che ci “muove” gli uni verso gli altri.
Vi siete mai chiesti, cosa distingue l’uomo dalla bestia?
Vi rispondo nel modo più scientifico, che possiate immaginare. L’intelligenza. Ovvero il modo con cui si usa il pensiero. Il quale vi ricordo, è una miscela in parti uguali di intelligenza, memoria e volontà.
Sapete da cosa si vede se un animale è più o meno intelligente? Dal clinostatismo a dall’ortostatismo che sceglie per accoppiarsi sessualmente. L’accoppiamento orizzontale è segno di difetto d’intelligenza. Al contrario quello verticale denota estrema intelligenza. I serpenti, dunque si distinguono da noi, per intelligenza, anziché no.
E ci insegnano anche una lezione di Fisica incredibile. Toccano appena con la coda sul terreno, come se in certi momenti “vincessero” la gravità.
Vi voglio confidare una nozione, che è la chiave della ViTa: persino il DNA si avvolge a spirale e si “solleva”. Se non ci fosse questa “vis viva”, il DNA sarebbe schiacciato come una “girella”, di quelle che divorate la mattina al bar. Con effetti sulla genetica, molto … avvilenti!

Il pensiero che “ti tira su”
Allora, lo sapevate che gli oligofrenici hanno la testa pendente? Se si avete vocazione per la psicologia e anche per la fisica.
Sapreste dirmi, perché, secondo voi, quando sentiamo parlare di cose, di cui non cap-iamo niente, ci viene spontaneo “piegare in giù la testa”? Beh, no! Non siamo oligofrenici.
Dovete sapere che cap-ire, significa ire col capo, andare su col capo. Questo è importante da sapere. Magari milioni di sedicenti coltissimi e sapientoni, non lo sanno. Però voi si.
Avete mai sentito parlare che nella storia dell’Homo, c’è stato un evento (evento = avvento = forma contratta di avvenimento) per il quale ha guadagnato “di colpo” la stazione eretta?
L’evento è la presa di coscienza, che non si nasce da sotto i cavoli e nemmeno c’entra niente la cicogna. È stato tanto pregante ontologicamente, da tirar su l’uomo da carponi ad “eretto”, come il DNA, del resto. Peccato che poi, colui che ha “capito” come ci si “riproduce”, vada a farlo in “stazione clinostatica”.
Pensare fa stare con la testa dritta e tira in su la colonna vertebrale. Questo sia il paradigma di una nuova nozione, che presto tutti gli addetti ai lavori in medicina e in psicologia e in scienze motorie, dovranno conoscere. Le implicazioni? Sono di seguito riportate. Prendete nota.

La storia delle linee di forza
L’Establishment medico dice: il passaggio dell’uomo dalla posizione quadrupedica a quella eretta ha determinato uno spostamento delle linee di forza sulla colonna vertebrale, e in particolare a carico delle lordosi (curve del movimento), che si sono dovute rettificare causando uno spostamento posteriore dei dischi inter-vertebrali.
Morale della favola, uomo hai voluto stare in piedi? Ora paghi lo scotto con le ernie del disco e con tutta una sequela di problemi, che c’è da farsi venire il mal di mare.
Lo scientismo semplifica sempre, quando bisognerebbe approfondire e moltiplica gli enti, quando non ce ne sarebbe affatto bisogno.
Messa così, lo credo bene, che la classe medica si trovi spiazzata, nel comprendere le correlazioni, per esempio, tra gli stati depressivi psichici e l’aumento preoccupante dei casi di discopatia, con le relative neuropatie periferiche algodistrofiche - che causano dolori, gonfiori e degenerazioni).

Rammentate cosa vi dissi, nel precedente articolo su questo tema apparso su Scienza e Conoscenza 38, a proposito di questo? Vi feci l’esemplificazione da “Dottore della Radio TV”, che disattento alla possibilità che può danneggiarsi il cavo d’antenna, finirebbe per consigliare la riparazione e persino l’acquisto di una nuova TV, con esiti poco lieti. Per farvi rendere conto di quale disavventura, oggi, può colpire chiunque di noi, potendosi persino scambiare un ginocchio che fa vedere le stelle, per un problema a carico del ginocchio, quando invero è a carico della colonna!
Pertanto, stante essere la colonna (guarda bene la colonna come causa di malattia Ippocrate 460 a.c.) la causa di molti problemi, invalidanti, importanti, incidenti sulla felicità della vita delle persone, mi è sembrato doveroso, ahimè, come medico e come fisico, richiamare l’attenzione di tutti quelli, che è hanno motivo di essere attenti, sul “filo rosso” che collega il p e n s i e r o a diverse patologie d’organo, degli arti, di distretti del corpo, finendo così per chiarire definitivamente come si deve interpretare il concetto controverso di depressione psichica.

In modo da risalire correttamente alla causa di quella sorta di… “afflosciamento” a cui va incontro la pila di vertebre sovrapposte, allorquando quella “fiammella” dello spirito umano si affievolisce penosamente.
Finiamola di ritenere “sine materia” che il depresso abbia il cortisolo ematico alterato, contratture muscolari dei muscoli interspinali e atteggiamenti del rachide… patogeni.
Vero è, invece, che il “pensiero debole” riporta l’uomo alla preistoria, per dirla spiritosamente. Ma c’è poco da ridere però’, perché l’alluminio dei vaccini si è reso cagionevole del morbo di Halzeimer, che com’è noto è la demenza e cosa fa il mercurio, è meglio che non lo dica io.
In conclusione, per richiamare il punto da dove siamo partiti, il pensiero è “gravità”, posto che non sia un falso la teoria del Vuoto Quantomeccanico e che la forza di gravità è uno svarione concettuale; per cui semplicemente sarà sempre più difficile vivere a testa alta, vittime innocenti del depauperamento dello spirito (il pensiero che tira in su!) da cui non possiamo difenderci, se corriamo a farci vaccinare, credendo di tutelare la nostra salute.
Come pure non è sorprendente se non riusciamo a tener su la nostra colonna, resi ignoranti da una disinformazione, foriera della condizione penosa del “non capire” niente.
Dulcis in fundo, le cinture di sicurezza. Che è mio dovere di uomo di scienza dirlo – non – sono state inventate per la sicurezza, bensì per separare (sekur = scure = tagliare in due) il cervello destro dal sinistro e determinare quel “conflitto psichico”, che non può che concludersi con la testa pendula e più pesante, che pensante.

 


Massimo Corbucci
Massimo Corbucci è nato a Viterbo il 12 – Dicembre  1954. Ha studiato Elettronica e Radiotecnica all’I.P.S.I.A.  di Viterbo.... Leggi la biografia
Massimo Corbucci è nato a Viterbo il 12 – Dicembre  1954. Ha studiato Elettronica e Radiotecnica all’I.P.S.I.A.  di Viterbo. All’Università  “LA SAPIENZA”  di ROMA  si è laureato in Fisica e in Medicina e Chirurgia.   La passione per la Fisica Nel Dicembre 1976, ancora studente di Fisica, ricalcolando la distribuzione degli... Leggi la biografia

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