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Coronavirus: perchè è importante respirare dal naso

Medicina Integrata

Coronavirus: perchè è importante respirare dal naso

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Coronavirus: perchè è importante respirare dal naso

Alcuni consigli utili e fondamentali per la prevenzione e l’ottimizzazione del proprio sistema immunitario, basati in primo luogo sul modo di respirare, ma non solo.

 


Fiamma Ferraro - 04/06/2021

Dott.ssa Fiamma Ferraro


 

Ovviamente è indispensabile attenersi in prima linea a quanto indicato dalle nostre autorità sanitarie (restare a casa, lavarsi le mani, stare a distanza da altre persone, evitare affollamenti ed altro).

Tra i consigli di prevenzione che in genere si leggono vi è peraltro ben poco quanto all’importanza del modo di respirare; vi sono molti consigli per rinforzare l’immunità, con uno stile sano di vita, evitando ansia e stress (consiglio ben difficile da se­guire di questi tempi), con integratori, con una buona dieta ed altro, ma tra questi consigli non vi è quasi mai quello di “respi­rare bene”;

Respirando bene ed evitando quindi l’iperventilazione (vedi il mio libro “Attacco alllAsma... e non solo” si ottiene una buo­na ossigenazione di tutte le cellule del corpo ed una ottimizzazione del nostro sistema immunitario.

Purtroppo chi inizia ora l’addestramento per ridurre l’iperventilazione deve eseguire con costanza gli esercizi per diverso tempo prima di ottenere degli effetti di ottimizzazione del sistema immunitario, e quin­di questo addestramento non sarebbe utile per ottenere subito questa ottimizzazione e per diminuire il rischio, già in corso, di contagio da coronavirus.

Vi è tuttavia una misura preventiva (e cioè diretta solo a chi sta ancora bene e non ha alcuna diffi­coltà respiratoria), ad effetto abbastanza rapido, per diminuire il rischio di contagio da corona virus: e cioè quella di cercare di respirare costantemente dal naso e non dalla bocca.

È infatti noto non solo agli addetti sanitari ma anche a gran parte del pubblico e dei media che normalmente (e cioè quan­do si sta ancora bene e non sono presenti problemi che ostaco­lano l’ingresso dell’aria nelle vie respiratorie, come purtroppo accade in casi di coronavirus a volte anche in stadi non avan­zati) si dovrebbe respirare dal naso e non dalla bocca, sia di giorno che di notte.

Il naso è l’organo che la natura ci ha dato per respirare men­tre la bocca è l’organo destinato al mangiare e parlare, e solo in situazioni di emergenza al respirare. Data l’importanza del respiro, senza il quale non potremmo sopravvivere che pochi minuti, la natura, tramite la bocca, ci ha dato appunto un or­gano di riserva per il respiro, al quale possiamo ricorrere in caso di sforzi fisici estremamente intensi o impossibilità di respirare dal naso (per otturazione delle vie nasali o altri stati patologici).

Quando però il respiro per via orale, invece di restare una misu­ra eccezionale alla quale si ricorre in caso di necessità (come nei casi di coronavirus già presenti) diventa un’abitudine perma­nente (sono purtroppo non poche le persone che respirano per­manentemente con la bocca aperta giorno e notte) allora sono ben noti, non solo ai medici ma anche ad una gran parte delle persone, i danni che possono essere causati da questa respira­zione orale costante (e per respirare si intende ovviamente sia l’inspirare che l’espirare).

Questi danni rischiano di diventare molto più rilevanti quando, come nel caso attuale, ci troviamo ad affrontare un virus emesso, - in particolare con tosse e star­nuti ma non solo - con le goccioline contaminanti contenute nell’aria che inaliamo, che si stabilizza nell’apparato respiratorio. Mi sembra quindi strano che tra i consigli sanitari in genere dati per evitare di essere contagiati e di contagiare gli altri non vi sia il consiglio, importante per la prevenzione ed oltre tut­to assolutamente non costoso, di respirare - ogniqualvolta ciò possibile senza sforzi e disagi - dal naso e non dalla bocca, e di tenere la bocca chiusa quando non si parla o mangia.

Come utilizzare al meglio la mascherina

Sono ovviamente utili le mascherine (di tecnologia più o meno avanzata ed efficacia diversa a seconda dell’attività svolta), sia per evitare l’ingresso di virus con l’inspirazione, sia l’emissio­ne di virus con l’espirazione.

Occorre tuttavia, quando si indossa una mascherina, pren­dere alcune precauzioni, (in particolare per quelle elementari e di tecnologia non avanzata). Dal momento che può essere sco­modo portare una maschera vi è tra l’altro anche un aumentato rischio di toccare spesso il viso con le mani quando si sposta la maschera per renderla meno fastidiosa.

Un’altra considerazione è che le maschere più comuni durano solo poco tempo prima di dover essere sostituite; bisognerebbe inoltre anche con le ma­scherine, cercare di respirare dal naso e non dalla bocca, se si riesce a farlo senza sforzo e disagio.

Come spero i lettori abbia­no notato, ho messo in evidenza l’importanza del respirare dal naso per prevenire il contagio da coronavirus; quando infatti non si tratta più di prevenire ma, magari senza saperlo, si è già contagiati, allora la quantità d’aria che si introduce –sia con la respirazione orale che, tantomeno, con quella nasale – può non essere sufficiente, fino ad arrivare alla necessità di ricoveri e alla necessità di misure di aiuto alla ventilazione, con introduzio­ne di ossigeno supplementare con vari sistemi.

In questi casi di malattie dell’apparato respiratorio il problema si presenta infatti già nelle prime due fasi del processo di ossigenazio­ne dell’organismo, e cioè nel passaggio in quantità sufficiente di ossigeno dall’aria atmosferica ai polmoni e poi dagli alveoli polmonari al sangue, e non solo nella fase finale - fase che vie­ne potenziata eliminando l’iperventilazione - del passaggio dell’ossigeno dal sangue alle cellule dei tessuti del corpo.

Quando ci si accorge che si ha l’abitudine di iperventilare (e si spera che ciò avvenga prima che l’iperventilazione abbia magari contribuito a causare malattie croniche, disfunzioni delle difese immunitarie e vari altri problemi) allora è il caso di passare agli esercizi diretti ad eliminare l’iperventilazione. (Esercizi del Metodo Buteyko possono essere approfonditi sul sito della Dott.ssa Ferraro).

Questi esercizi – è importante ripeterlo- vanno effettuati solo a titolo preventivo o magari quando, pur contagiati, si è in una fase in cui non è presente alcun sintomo e si può cercare di respirare di meno e dal naso senza percepire difficoltà e disagi. Dopo questa pre­messa (mi scuso per la lunghezza ma mi è sembrato importante ribadire anche queste cautele importanti) passo a descrivere meglio i vantaggi che il respirare costantemente dal naso e non dalla bocca può apportare per diminuire le probabilità di contagio da coronavirus e da altre malattie che colpiscono in particolare l’apparato respiratorio.

 

I vantaggi del RESPIRARE CON IL NASO

1. Il coronavirus viene introdotto nell’organismo in particolare tramite l’aria (vedi ad es. questo rif. Evi­dence of airborne transmission of the severe acute respiratory syndrome virus. Link to full textApril 22, 2004 N Engl J Med 2004; 350:1731-1739”) In un solo giorno respiria­mo dai 10.000 ai 20.000 litri di aria: circa 10 volte di più rispetto ai chili di cibo che mangiamo.

L’aria contiene molti virus e altre particelle che pertanto in un solo gior­no inaliamo in una quantità che, secondo varie ricerche, può raggiungere i 100 miliardi.

Il 70% circa di tutte le particelle e virus contenuti nelle goccioline contaminate presenti nell’aria viene filtrato quando queste particelle e virus attraversano le mucose e le ciglia del nostro naso.

Se invece respiriamo dalla bocca e non dal naso, l’aria arriva nei nostri polmoni senza essere stata preventivamente fil­trata. In altri termini, saltiamo la prima linea di difesa del nostro corpo. Pertanto, in relazione alle misure di protezione contro il coronavirus, non è certo sufficiente lavarci le mani ecc. se, allo stesso tempo, teniamo la bocca aperta e respiriamo ogni giorno dai 10.000 ai 20.000 litri di aria non filtrata.

2. Un naso freddo aumenta il rischio di infezioni da virus. Quando inaliamo dal naso l’aria viene riscaldata ed inumidita (il che non avviene se si respira dalla bocca) mentre il naso stesso si raffredda e si secca. Tuttavia quan­do espiriamo dal naso, esso viene nuovamente riscaldato ed idratato dall’aria calda ed umida che viene restituita dai polmoni. Se invece, pur inspirando dal naso espiria­mo attraverso la bocca ciò non avviene ed il naso resta freddo e secco. E’ importante perciò non solo inspirare ma anche espirare dal naso e non dalla bocca. L

a ricerca mostra infatti che il rinovirus, noto per causare raffred­dori e infezioni delle vie respiratorie superiori, si molti­plica quando il naso si raffredda, il che crea un ambiente favorevole per la riproduzione del rinovirus (ved. ad es.” Temperature-dependent innate defense against the common cold virus limits viral replication at warm temperature in mouse airway cells Ellen F. Foxman et al. Edited by Tada­tsugu Taniguchi, University of Tokyo- January 5,2015 doi. org/10.1073/pnas.1411030112 “) ed è probabile che ciò valga anche per la propagazione del coronavirus.

3. l ruolo antibatterico ed antivirale dell’ossido nitri­co (NO) prodotto nei seni paranasali. Sono note le proprietà antivirali dell’ossido nitrico, sostanza scoperta da Eddie Weitzberg, Jon Lundberg e collaboratori dell’I­stituto Karolinska in Svezia, negli anni ’90 (ved. ad es. High nitric oxide production in human paranasal sinuses. Nat Med. 1995 Apr;1(4):370-3.- Lundberg JO et al. e “Nitric Oxide Inhibits the Replication Cycle of Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus Link to full text – J Vi­Irol. 2005 Feb; 79(3): 1966–1969 -Sara Åkerström et al. ), prodotto in grandi quantità nei seni paranasali quan­do respiriamo attraverso il naso, allo scopo di dilatare le vie bronchiali per consentire all’aria di attraversarle fa­cilmente.

Inoltre l’NO provoca anche la dilatazione dei vasi sanguigni all’interno dei polmoni, il che consente un migliore passaggio dell’ossigeno dai polmoni al sangue. Una ulteriore importante funzione dell’ NO è costituita dalle sue proprietà antimicrobiche, che eliminano virus e batteri che sono fuggiti dalle ciglia all’interno del naso e della gola. Il coronavirus appartiene allo stessa tipologia di virus della SARS (sindrome respiratoria grave acuta). In un articolo del 2005 i ricercatori hanno concluso che l’os­sido nitrico inibisce la replicazione del virus SARS (ved. ad es.) Quando respiriamo dalla bocca questa importante sostanza, l’ossido nitrico, non viene invece prodotto.

Ovviamente anche l’ossido nitrico, analogamente ad altre sostanze fondamentali e indispensabili, se presente in eccesso nell’organismo può provocare vari effetti negativi. Tramite una respirazione normale non è possibile produrlo in quantità ec­cessiva ma può essere pericoloso assumere integratori a base di ossido nitrico o dell’amminoacido arginina, soprattutto per chi assume il Viagra o farmaci a base di nitroglicerina o altri che contengono o potenziano la formazione di ossido nitrico. Mi sembra utile citare infine un mezzo che consente di intensifi­care, tramite il respiro, la produzione dell’ossido nitrico prodot­to dai seni paranasali: è stato scientificamente provato (ved ad es. “ Exhaled nasal nitric oxide during humming: potential clinical tool in sinonasal disease? -Biomark Med. 2013 Apr;7(2):261-6. doi: 10.2217/bmm.13.11.Maniscalco M1, Pelaia G, Sofia M.” e “ Strong humming for one hour daily to terminate chronic rhinosi­nusitis in four days: A case report and hypothesis for action by stim­ulation of endogenous nasal nitric oxide production.” In Journal In IMedical Hypotheses 2006 66(4):851-854 -Author Eby, George A. “) che il fatto di cantare prolungatamente, attraverso il naso e con la bocca ben chiusa, il suono hmmmm…. fa aumentare la produzione di NO nei seni paranasali.

Questi studi scientifici pertanto ora confermano gli effetti benefici provocati dalla pra­tica, diffusa da molti secoli in varie scuole di yoga e medicina orientale, consistente appunto nell’ emettere ripetutamente ed a lungo il suono ommm……

Come diceva anche Didier Raoult, il direttore dell’Insti­tut Méditerranée Infection di Marsiglia, in merito al modo migliore per contrastare il coronavirus: ” Ciò che funziona meglio è il nostro sistema immunitario ” (France Info, 26 gennaio 2020).



Come possiamo ottimizzare le nostre difese immunitarie

Prima ancora di pensare a qualsiasi forma di terapia di sup­porto, bisogna ricordarsi che l’organismo r agirà meglio se è supportato da uno stile di vita sano. In particolare:

1. Cercare di ridurre lo stress; in questo periodo storico non ha tutti i torti chi afferma che “tra il dire e il riuscire a fare c’è di mezzo il mare!”. Ricordiamoci però che negli ultimi anni lo stress viene preso sempre di più in con­siderazione per il suo ruolo nocivo. Chi è a conoscenza dei concetti di base di un riaddestramento respiratorio è anche consapevole che lo stress è una delle prime cause dell’iperventilazione. Come fare? Esercizi di respirazione del metodo Buteyko, meditazione per chi ha appreso una buona tecnica, tutorial guidati su you tube. 

2. Una respirazione ottimale; (come già sapete ;-))

3. Praticare attività fisica regolarmente; minimo 30 minuti al giorno di un’attività fisica di lieve-media intensità. In questo particolare periodo: cyclette, tapis roulant, tutorial su you-tube. Corsa sul posto, salire e scendere le scale di casa/del condominio (evitando in tal modo anche l’aria non raccomandabile all’interno degli ascensori), lavori domestici vari.

4. Dormire a sufficienza; per anni, la comunità scientifica non ha avuto ben chiaro il ruolo del sonno per la salute. Ormai è risaputo che il sonno favorisce tutti i processi riparativi a tutti i livelli, compreso il sistema immunitario. Come ricordo sempre: ciò che conta è il giusto dosaggio. Non bisognerebbe dormire né troppo né troppo poco. Circa 8 ore al giorno; è per questo che si dice che l’uomo passa un terzo della propria vita a dormire.

5. Optare per un’alimentazione varia ed equilibrata.

Per maggiori informazioni sul Metodo Buteyko e per contatti con la Dott.ssa Fiamma Ferraro: https://www.dottoressafiammaferraro.it/


Fiamma Ferraro
 È  laureata in medicina e scienze mediche in Irlanda. Ha completato la formazione specifica in medicina generale e ha conseguito titoli in... Leggi la biografia
 È  laureata in medicina e scienze mediche in Irlanda. Ha completato la formazione specifica in medicina generale e ha conseguito titoli in scienza della nutrizione e terapia chelante in Germania, omotossicologia, fitoterapia e ozonoterapie presso le Università di Siena e Firenze, psicofarmacologia con l'Università di Harvard (USA) e... Leggi la biografia

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