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La Via Luminosa nella vita quotidiana, ovvero come spiritualizzare la natura umana

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La Via Luminosa nella vita quotidiana, ovvero come spiritualizzare la natura umana
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Bruno Fuoco - 02/08/2017

La Terra, ci ricorda Aïvanhov, non è un luogo di esilio dove l’essere umano è condannato a vivere nell’attesa di ritornare nella sua patria celeste. Noi, in realtà, non siamo in esilio in quanto abbiamo un lavoro da fare…[1] Gesù, infatti, «voleva degli operai sulla Terra… ma gli operai fuggirono la Terra!»

La Terra è, in effetti, un cantiere, nulla vi è di completato, tutto è in via di realizzazione. Ma per poter influenzare tutta la Terra, dobbiamo iniziare necessariamente dalla nostra “Terra”. Infatti, il primo significato della parola “Terra” a cui alludeva Gesù va posto in relazione proprio alla nostra “Terra”, cioè all’essere umano.

Lavorando sulla nostra “Terra” (cioè sulla nostra materia, sulla nostra natura umana, sul nostro corpo fisico tramite il quale ci manifestiamo) noi ci arricchiamo di nuovi valori racchiusi in essa, come in uno scrigno, giacché la materia è luce condensata [2].

Coloro che non fuggono e accettano questo impegno sono considerati nei mondi spirituali, afferma sempre Aïvanhov, come collaboratori per la ricostruzione di questo mondo.


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Ma in quali occasioni lavoriamo sulla “Terra”?

Quando noi pensiamo, mangiamo, amiamo, respiriamo, sentiamo, agiamo… noi lavoriamo necessariamente sulla nostra materia, sulla Terra, cioè sulla Creazione.

Ad esempio, quando ci nutriamo, noi assorbiamo e trasformiamo la materia, cioè una piccola parte della Creazione[3]. Difficilmente ci soffermiamo su questo aspetto, pur essendo evidente.

L’uomo «ha ricevuto il compito grandioso di trasformare e sublimare tutta la Creazione: noi mangiamo, beviamo, respiriamo, lavoriamo, trasformiamo la materia per cercare di darle ciò che possediamo, vale a dire più vita, più amore, più intelligenza [...]. Osservate la madre: riceve una materia che essa modella e vivifica meravigliosamente, tanto che nasce un bambino»[4].

Restando in questa prospettiva, lavorare sulla nostra “Terra” vuole anche dire acquisire una nuova consapevolezza della sessualità, del concepimento, della gravidanza e della educazione al fine di popolare la Terra di esseri umani migliori, cioè maturi e consapevoli, e di favorire, così, le manifestazioni spirituali sulla Terra. Questo è senza dubbio un percorso fondamentale per rinnovare l’umanità

Anche il nostro cervello può essere paragonato alla nostra “Terra” da coltivare. Il cervello va curato e coltivato giacché esso è suscettibile di essere modificato, in senso migliorativo o peggiorativo, dai pensieri e dalle idee che noi nutriamo, come comprovato dalla plasticità del sistema neurale. I pensieri che simbolicamente piantiamo nel cervello hanno un forte impatto, come è evidente, sull’intero organismo psico-fisico.

Siamo chiamati a lavorare sulla “Terra”, cioè sulla materia anche in altre circostanze importanti della nostra vita: pensiamo a quando riceviamo dagli altri una materia grezza e pesante come una offesa, una diffamazione, una calunnia, un atto di collera.

Quanto fin qui accennato, spiega il perché l’Insegnamento di Aïvanhov si soffermi molto sulla vita quotidiana, sul saper amare, mangiare, respirare... giacché queste sono tutte attività con le quali possiamo spiritualizzare la nostra natura umana, la nostra materia, la “Terra” e acquisire una nuova coscienza e nuove attitudini.

Quando decideremo veramente di iniziare questo lavoro di spiritualizzazione dell’esistenza e della nostra materia, diventeremo operai della Vigna, cioè del mondo[5]. Lavorando in questo senso, afferma Aïvanhov, «si riuscirà un giorno a trasformare tutta la Terra… e tutti vivranno perennemente nell’incanto, saranno potenti, raggianti, belli, entusiasti. È questo l’impulso che adesso va dato agli esseri umani, i quali sono talmente spenti, stagnanti, mummificati, infelici. Sì, perché hanno trascurato lo spirito […]. Tutto ciò che si fa, occorre farlo con entusiasmo, con amore e convinzione!»[6]

La “Via Luminosa” si percorre, necessariamente, tramite gli atti della vita quotidiana!

[1] O. M. Aïvanhov, Pensieri Quotidiani, 11 aprile 2016, Prosveta Edizioni.

[2] O. M. Aïvanhov, cap. VI (Materia e Luce) in Vita e Lavoro alla Scuola Divina, Prosveta Edizioni.

[3] O. M. Aïvanhov, Lo yoga della nutrizione, Prosveta Edizioni.

[4] O. M. Aïvanhov, Hrani yoga, Il senso alchemico e magico della nutrizione, Prosveta Edizioni.

[5] O. M. Aïvanhov, cap. VIII (I primi saranno gli ultimi) in Nuova luce sui Vangeli, Prosveta Edizioni.

[6] O. M. Aïvanhov, Hrani Yoga, cit.


Tratto da: Bruno E. G. Fuoco, La via luminosa nella vita quotidiana secondo l'opera di Omraam Mikhaël Aïvanhov, Stella Mattutina Edizioni, 2017

Bruno Fuoco
Bruno E. G. Fuoco (1959), dopo aver conseguito con il massimo dei voti la Laurea in Giurisprudenza all’Università di Roma, ha perfezionato i... Leggi la biografia
Bruno E. G. Fuoco (1959), dopo aver conseguito con il massimo dei voti la Laurea in Giurisprudenza all’Università di Roma, ha perfezionato i suoi studi giuridici presso l’Università R. Cartesio di Parigi. Docente in corsi di formazione in materia di autotutela e azione amministrativa, autore di vari volumi e saggi in materia giuridica,... Leggi la biografia

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