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Matematica e musica. La scienza delle vibrazioni simpatiche

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Alessio Di Benedetto - 01/01/2016

 

Quando si passa da un tono ad un altro, in musica, si dice che abbiamo compiuto un salto di frequenza. Nel gergo musicale, tale passaggio è definito intervallo. Nel concetto d’intervallo è contenuta già la Teoria della Relatività. Se un suono singolo delimita lo spazio, due suoni definiscono lo spazio-tempo. Tre suoni circoscrivono una porzione dell’ologramma elettromagnetico. Questo significa che se il cosmo risuonante è un campo illimitato di tutte le potenzialità, tre suoni ne ritagliano la realtà visibile nel pianeta Terra, una delle tante della Gran Sinfonia Universale.

 

Vediamo di spiegarci in maniera più approfondita. Possiamo immaginare l’Universo come una Grande Arpa, in cui sono contenute tutte le note possibili d’ogni dimensione. Sono sufficienti tre suoni per definire la Matrix che a noi sembra l’unica realtà visibile e percepibile. La Matrix dell’uomo materiale e del pianeta Terra è però uno dei tanti infiniti mondi. Pensare che essa sia la sola esistente, sarebbe come immaginare che in musica ci sia un unico accordo, un solo compositore, un solo strumento. Nulla di più falso! Ma la fisica e la scienza ufficiale, finalizzate al plagio mentale, affermano proprio questo: il 5% del visibile e decodificabile con apparecchiature ad una sola banda di frequenze sarebbe l’unica dimensione possibile. Questo è un vero e proprio monoteismo scientista, ormai superato anche nel campo delle religioni. 

 

 

 

“La musica è un sistema organizzato di vibrazioni.

Il suono è una vibrazione

e quando si comprendono

i principi del suono,

possiamo fare molto

a livello scientifico”.

(Dale Pond, Swiss Association of Free Energy, 1989).

 

Siamo immersi in un campo oscillatorio infinito come le innumerabili harmoniche musicali che si sprigionano da un unico suono di base. di questo campo percepiamo solo le onde a noi più vicine. l’immensa sinfonia cosmica c’invia illimitati messaggi acustici, filtrati dall’antenna ricettiva del nostro pianeta, sintonizzata solo su alcune frequenze, di cui siamo in grado di decodificare una minima parte. La realtà vera è che viviamo in un sogno, proprio come quando dormiamo, e ciò che si chiama memoria è la nostra capacità di ricordare i sogni che facciamo. Il drammaturgo spagnolo Calderón de la Barca affermava che solo quando dormiamo, ci rendiamo conto che di giorno non facciamo altro che sognare. 

 

La nostra capacità creativa ci farà sintonizzare su alti livelli vibrazionali, smascherando senza più alcuna paura o tabù le illusioni olografiche tridimensionali della nostra fisicità, che c’induce a credere che solo ciò che è materico, che si vede, si tocca, si annusa, si gusta e si ode debba essere vero o reale. Esistono infiniti mondi, di cui l’unità carbonio non sospetta neppure l’esistenza e li scoprirà una volta che sarà in grado di sintonizzarsi su altre frequenze che superano di gran lunga quelle quotidiane, formate di “campi sterminati ove le persone non nascono, vengono coltivate”. Bisogna alzare il nostro livello vibrazionale, mentale, spirituale ed eterico. Il nuovo paradigma della scienza eretica sostiene che tutto esiste finché non sarà dimostrato il contrario. Cercare altre forme di vita su altre galassie o pianeti, significa sintonizzarsi sui loro livelli vibratori. 

 

Se tutto, nel mondo visibile ed invisibile, è vibrazione, bisogna pertanto ragionare in termini d’oscillazioni e di campi d’interferenza. Questi creano ogni cosmo risuonante a molteplici livelli, tutti riconducibili – però – ad un “Unico Suono Primevo”, sorta di “Supersuono ove tutto è contenuto e che è presente in ogni cosa”. Nella musica, perciò, sono “implicati” i principi della fisica moderna e, pertanto, della fisica quantistica, quella aperta ad un “evoluire” continuo, in cui la trasformazione è il prodotto di un’unica legge. Qualcosa d’analogo accade alle gocce di un oceano, che sembrano incresparsi e muoversi in un’onda, mentre – in realtà – il moto apparente è il risultato dell’organismo sottostante. Come in musica, quando ascoltiamo dei suoni. Essi sono il prodotto di sottoarmoniche e sovrarmoniche che seguono la legge dell’Harmonia Aurea, già implicita nella risonanza Harmonikale dei rapporti eterni, presenti ovunque. E ogni nota contiene in sé le armoniche parziali delle altre note, che insieme formano la Gran Sinfonia del Cosmo. Quanti brani diversi, quante molteplici melodie scaturenti da un unico principio harmonikale.

 

Tutto nell’universo vibra. Ogni campo organizzato e gli elementi che lo compongono sono in uno stato di movimento perenne, ossia in uno stato di vibrazione, e ciò che noi percepiamo scaturisce dalle interferenze tra le frequenze più veloci e quelle più lente. Di queste interferenze, noi abbiamo un’impressione riflessa, una sorta di risultante fonica totale di micro e macro oscillazioni, che strutturano l’universo olografico, ovvero una totalità d’eventi, di cui le apparecchiature scientifiche, finalizzate alla misurazione delle quantità fisiche, rilevano solo lo specchio d’acqua di un abisso infinito. Ci riferiamo alla dimensione elettromagnetica, determinata dal bipolarismo giorno-notte, caldo-freddo, maschio-femmina, positivo-negativo. Quando lo scientismo ufficiale avrà compreso questo concetto elementare della materia vibrazionale, potrà attingere ad un universo d’infinita energia.

 

Ma forse, la scienza ufficiale è perfettamente conscia di questi aspetti, volutamente occultati per interessi monetari. Questi interessi tendono ad evitare che le fonti energetiche alternative, libere e rinnovabili siano democraticamente distribuite. Ciò annullerebbe la dipendenza dittatoriale dall’attuale produzione d’energia e dal suo sistema economico. Esso si basa sul ricatto, sulla paura della carenza e sull’esoso pagamento della distribuzione, rivolto al controllo politico-sociale, allo sfruttamento ed all’usura finanziaria internazionale.

 

La crisi energetica non è mai esistita. È un’invenzione dei Nuovi Padroni del Mondo per tenerci incatenati alla Matrix, inventata dalla scuola, dalla TV, dalle religioni, dalla politica e dalla stampa. 

 

Inventarsi un nuovo futuro che esca definitivamente da quest’angusta logica produttivistica, contraria ad ogni forma di elementare umanità, significa fare il salto quantico e produrre nuovi campi oscillanti che faranno sparire del tutto la nostra desertica realtà. Noi non siamo solo ciò che mangiamo, noi siamo le medicine che ingeriamo e soprattutto ciò che pensiamo: la realtà esiste proprio a causa dei nostri pensieri che la creano. Siamo stati programmati e costruiti per percepire soltanto alcune frequenze vibratorie le quali generano una visione del mondo che, poi, cerchiamo di imporre anche agli altri. L’ipnotismo di massa che attanaglia la società contemporanea corrisponde appieno ai programmi schiavistici della dittatura diabolica del puro visibile. Perciò le idee ribelli non devono mai emergere e, appena tentano di forare il buco nero dei campi vibrazionali bassi, sono perseguitate, screditate e sbattute in galera. Per distruggere la Matrix apparente bisogna liberarsi dal pensiero squilibrato e dalle sue immagini irreali prodotte dalla paura. Ciò significa, però, risintonizzarsi sul principio harmonico del Cosmo, sulla sua concordanza sonora e sull’accordo dell’Universo. Se vibreremo con questi pensieri, cambieremo la nostra spirale del tempo, al pari di un’onda sonora harmonika che colpisce l’acqua e la organizza in cristalli meravigliosamente belli. Le dissonanze, invece, generano cristalli informi e caotici. Se saremo stati in grado di mutare i nostri modelli di onde cerebrali e spirituali e ci saremo sintonizzati sull’Unità, sull’Àmor o Forza Elettrodebole, cambieremo noi stessi e la “nostra realtà”.

Di solito si dice tra gli appartenenti alla fisica eretica: “Bisogna sviluppare una scienza olistica della vibrazione, governata da leggi e principi omnicomprensivi”. Ebbene, questo programma teorico è già stato sviluppato dalla Musica. La Musica, così com’è stata sempre considerata nelle scuole esoteriche dell’antica Mesopotamia e dell’Egitto predinastico rappresenta – infatti – la scienza delle oscillazioni che si trovano entro l’ambito udibile della dimensione o scala elettrodebole. La Scienza delle “Vibrazioni Simpatiche” è quindi lo studio della musica e l’applicazione delle sue leggi a nuove tipologie d’analisi della realtà e alla realizzazione di nuove fonti d’energia e di nuove tecnologie di tipo pulito, libero, implosivo.

 

La scienza moderna ufficiale si è basata da Newton ad Einstein sul concetto o antitesi fallace di massa ed energia. La massa emerge dal sistema diveniente delle molteplici interferenze energetiche della Vibrazione Universale. Le gocce d’acqua che formano l’onda non sono aspetti disgiunti dalla Legge dell’Abisso. Perciò le varie teorie sono poi in contraddizione tra esse, e ciò che vale per l’onda non si accorda col moto delle goccioline che la compongono.

 

Come insegnano i miti e il simbolo, bisogna pensare in termini di coscienza. In essa ogni cosa generata, genera mediante un processo infinito, ma si richiama ad un continuo divenire della Vibrazione Cosmica, Un Suono Unico che attraverso le sue Harmoniche, i suoni sommatori e differenziali (interferenze energetiche) causa la molteplicità dell’udibile. Perciò, l’Analisi Musicale scientifica del terzo millennio impiega i Simboli di Funzioni divenienti in un contesto ad interrelazione complessiva. Tale organismo è la manifestazione contingente che si richiama costantemente alle Leggi Universali della Coscienza strutturale dell’Universo. Solo in questo modo è possibile intravedere la Vita che pulsa in un suono, senza ucciderlo in categorie numeriche morte e statiche, com’è successo nella matematica tradizionale.

 

La fisica vibrazionale deve perciò andare direttamente alla radice del problema, eliminando l’aspetto ingannevole della massa, che è soltanto una vibrazione più lenta (le gocce di un’onda seguono la legge dell’oceano). Se non si supera, pertanto, la formula teorica E = mc2 in una visione più omnicomprensiva, la conoscenza attuale non potrà più spiegare i risultati eccentrici di non-località (comunicazione oltre la velocità della luce). Si continuerà perciò a brancolare nel buio delle sensazioni sensibili che rifiutano la materia oscura e l’antimateria.

 

Inoltre, l’indagine scientifica ufficiale dovrà fare i conti con una concezione teorica che rappresenta la stasi di fronte al movimento, oppure la morte nei confronti della vita. Se l’Occidente non porrà fine a questo vicolo cieco, le incongruenze lo sommergeranno completamente in un mare d’idiozie.

 

Leggi l'articolo completo su Scienza e Conoscenza n. 19


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