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Shiatsu e Fisica Quantistica: le inaspettate affinità

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Patrizia Stefanini - 01/01/2016

In questa originale descrizione Pauline Sasaki, compianta Maestra e Amica, ci racconta le origini dello shiatsu: “Le radici dello Shiatsu vanno ricercate nel vasto e antichissimo mondo della Medicina Tradizionale Cinese. I principi che ne sono i cardini prendono origine da una storia avvincente: al tempo in cui in Cina la religione dominante proibiva qualunque tipo di invasione chirurgica all'interno del corpo umano, che avrebbe permesso di svelarne la struttura e le funzioni, i medici cinesi svilupparono, tramite l'osservazione e l'intuito, una metafora che descrivesse l'anatomia e la fisiologia del corpo. Questo concentrarsi maggiormente sulla percezione della vita, piuttosto che sull'anatomia, è la differenza fondamentale tra la medicina occidentale e orientale. Quando il corpo è analizzato da un punto di vista anatomico, si mostra come un insieme di parti separate. Esaminato da un punto di vista energetico orientale invece, esso è il risultato di una forza dinamica vitale (Ki) che fluisce tra tutti i tessuti e gli organi del corpo”. Secondo la tradizione, è il fluire libero ed equilibrato della forza vitale attraverso i “meridiani” che stabilisce il grado di salute. Questo è lo scopo che si prefiggono le tecniche e discipline mediche orientali, Agopuntura e Shiatsu inclusi.

Il Ki: una formidabile intuizione
Sul finire degli anni Settanta del secolo scorso, lo Shiatsu e altre discipline e medicine tradizionali nate e praticate in Oriente, si diffondono in Europa. Trovano terreno fertile nelle generazioni dei mutamenti sociali e culturali post Sessantotto. Alla diffusione segue un adattamento culturale: si producono ramificazioni e commistioni con altre discipline e, tra gli anni Novanta e il primo decennio del nuovo millennio, si assiste a una diffusione e popolarità crescente.
Queste discipline recano con sè il seme fertilissimo di una visione olistica (1) della salute. Ma c’è qualcosa in più. Il “Ki”, (in Giapponese), o “Chi” ( in Cinese), ideogramma che può essere tradotto come “energia” o "soffio vitale”, si rivelerà essere molto più di una metafora. Una traduzione occidentale potrebbe paragonarlo alla Coscienza. Diversamente da questa, il Ki si incarna, è strettamente connesso agli organi e alle loro funzioni, la sua circolazione è spesso collegata a quella del sangue. E ancor di più, può manifestarsi sotto forme molto variabili, come osso e come rabbia, come desiderio di cambiare e come anelito al divino.
Più che concetto filosofico e spirituale, il Ki è una formidabile intuizione. È sorprendente constatare come oggi le teorie più accreditate della Fisica quantistica moderna riflettano così bene la sua natura. Secondo queste, infatti, la salute è il risultato di una serie di fattori collegati al mantenimento della dinamicità, dell’armonia e della correlazione tra le diverse parti del sistema. E il Ki, in questo senso, gioca un ruolo essenziale.
All’inizio degli anni Ottanta, fresca di laurea in Fisica presso l’università degli studi di Pavia, inizio a interessarmi alla cultura dell’estremo oriente. Un interesse che dapprima si rivolge alle pratiche meditative e alle arti marziali, poi, quasi subito, si dirige verso lo studio e la pratica della medicina tradizionale, nel suo aspetto di medicina energetica. In particolare vengo attratta dagli aspetti olografici (2) e olistici dei modelli di tale tradizione. Inoltre apprezzo la loro natura intrinsecamente dinamica, dovuta alla scelta di descrivere il movimento delle ostanze vitali per la salute dell’uomo.
Ho iniziato così a utilizzare le mie conoscenze di fisica cercando di comprendere e tradurre in un linguaggio scientifico moderno alcune intuizioni dei Maestri della Medicina tradizionale dell’estremo oriente.
Ne è scaturita una rivisitazione di concetti base di queste tradizioni, quale quello fondamentale del Ki. La Fisica moderna ne potrebbe dare una spiegazione meno esoterica o filosofica di quanto è stato finora. Il Ki allora apparirebbe non più come “energia vitale” ma come “informazione” che viaggia in modo estremamente efficace grazie alle speciali proprietà delle molecole d’acqua di cui siamo fatti. In gergo scientifico si parla di “fase”. Appaiono così possibili fenomeni sincronici facenti parte della gamma di manifestazioni dei sistemi viventi. La fase, infatti, contrariamente all’energia, può avere velocità infinita. Ritornerò su questo concetto tra poco, spiegando questa lettura nei termini offerti dall’applicazione della fisica quantistica moderna ai sistemi viventi.

 

Nell'articolo integrale si parla di:

  • la fisica quantistica e la vita
  • modello Hado
  • prospettive e sviluppi

Patrizia Stefanini
Patrizia Stefanini, cremonese di nascita, toscana di adozione, classe 1958, si è laureata “cum laude” in Fisica all’Università di Pavia nel... Leggi la biografia
Patrizia Stefanini, cremonese di nascita, toscana di adozione, classe 1958, si è laureata “cum laude” in Fisica all’Università di Pavia nel 1982; tra il 1982 ed il 1984 l’interesse per le applicazioni mediche della Fisica la portano a frequentare la specializzazione in Fisica Sanitaria all’Università di Milano. Nel 1983 il primo... Leggi la biografia

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