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Cosa sono realmente i virus?

Medicina Integrata

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Cosa sono realmente i virus?

Dialogano costantemente con le nostre cellule umanizzandosi e perdendo la loro pericolosità: a meno che non siano creati in laboratorio... 


Stefano Fais - 08/03/2021

Articolo di Stefano Fais - Tratto da Scienza e Conoscenza n. 75


 

Studiando l’infezione da HIV-1 mi sono accorto che il virus, uscendo dalla cellula, tramite un fenomeno che al tempo e per almeno un paio di decenni è stato chiamato “budding”, acquisiva, mi piace dire “si portava dietro”, dei frammenti di membrana cellulare (della cellula che lo rilasciava) che si ritrovavano in tutta la progenie virale.

Per dimostrare questo abbiamo inventato un test, ex novo, che non solo dimostrava la presenza di proteine cellulari, ma che – immobilizzando il virus su plastica, tramite anticorpi che riconoscevano le proteine cellulari – ne manteneva totalmente l’infettività virale.

Detto questo, che al tempo era definitivamente una scoperta, vorrei fare un passo indietro per ricordare che i virus, e in particolare quelli a RNA, ed in particolare quelli come l’HIV-1 che sono retrovirus, non vivono o vivono molto difficilmente al di fuori di una cellula e molti di essi, se non riescono ad entrare e quindi ad “infettare” entro pochissimi attimi un’altra cellula, sono destinati ad estinguersi.

Ricordo inoltre che i retrovirus, come l’HIV-1, ma non solo, si chiamano così perché del loro patrimonio fa parte una proteina che si chiama appunto trascrittasi inversa, e cioè in grado di retrotrascrivere un pezzetto di RNA all’interno di un genoma e quindi continuare a vivere in stretto parassitismo con la cellula ospite.

Infatti questi enzimi sono stati usati nella terapia genica, in particolare in tutte quelle condizioni in cui era possibile dimostrare la presenza di un gene difettivo o mancante causa di una malattia, e quindi intervenire retrotrascrivendo un gene funzionante nel genoma del paziente.

L’idea ha creato grande entusiasmo e aspettative, ma ahimè la terapia genica non le ha per nulla soddisfatte, per i seguenti motivi:

● sia per la pericolosità dell’approccio di per sé,

● sia perché utilizzava retrovirus anche se attenuati,

● perché clinicamente è risultata estrema-mente tossica,

● ma anche perché troppo spesso l’avvenuta retrotrascrizione non risultava stabile.

 


 

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Lo stesso metodo è stato utilizzato per il test che viene utilizzato anche oggi per verificare la positività al Covid-19: sto parlando dei tamponi PCR (Polymerase Chain Reaction), oggi RT-PCR (RT è l’acronimo di Teverse Transcriptase).

Il principio su cui si basa la PCR è l’amplificazione, attraverso cicli ripetuti che usano un enzima chiamato DNA-polimerasi; questo porta alla ricostruzione di un segmento di DNA completo, cioè a doppia elica, a partire da un frammento a elica singola.

Purtroppo è praticamente impossibile spiegare come si svolge esattamente questo procedimento senza richiamare tecnicismi, che in questa sede mi sembrano inutili.

Certamente chi legge può facilmente intuire che un procedimento del genere può portare a generare qualcosa di anche molto lontano dalla realtà, tanto che chi inventò questo metodo – Kary Banks Mullis che ha ricevuto il premio Nobel per la chimica nel 1993 – ebbe a dire che la PCR in nessun modo doveva diventare un esame utilizzabile in procedimenti diagnostici, proprio perché gravido di possibili falsi negativi, ma soprattutto di falsi positivi.

Ma certo è che queste considerazioni lasciano il tempo che trovano, perché lì dove il corredo diagnostico è insufficiente la PCR viene molto usata, ed in particolare nelle infezioni virali.

E ora facciamo un passo in avanti per dire che il nostro genoma è stracolmo di sequenze virali e retrovirali che noi abbiamo acquisito durante un’intera filoontogenesi.

Parola che contiene in sé due concetti: evoluzione (filogenesi) e sviluppo (ontogenesi), cioè a dire che la nostra, come tutte le altre specie viventi, si è evoluta e sviluppata nel tempo secondo un processo che in sé contiene un’enorme quantità di variabili. [Continua...]


 

Continuando la lettura su Scienza e Conoscenza n. 75 potrai approfondire:

  • Cosa sono i virus e le cellule
  • La lezione del genoma umano: epigentica e sequenze retrovirali
  • Gli esosomi: come funzionano gli organismi viventi
  • Gli esosomi sono le gemmule di Darwin?
  • Un esempio: la flora batterica intestinale
  • La lotta per il predominio delle specie
  • Le forbici genetiche CRISPR/Cas
  • Considerazioni finali
  • Bibliografia di approfondimento

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Stefano Fais
Medico, per circa 15 anni ha condiviso la professione con l’attività di ricerca e nel 1994 ha deciso di dedicarsi completamente a... Leggi la biografia
Medico, per circa 15 anni ha condiviso la professione con l’attività di ricerca e nel 1994 ha deciso di dedicarsi completamente a quest’ultima. È stato per diversi anni Direttore del reparto farmaci antitumorali dell’Istituto Superiore di Sanità dove ora è dirigente di Ricerca nel dipartimento di oncologia e medicina molecolare.È... Leggi la biografia

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