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Intervista all'astrofisico Gerry Zeitlin


Karma One - 01/01/2016

- Approfondimento all'intervista di David Icke, apparsa su Scienza e Conoscenza n. 20 -

Karma One: Cosa pensi del modello olografico della realtà sviluppatosi dalle ricerche di David Bohm (la realtà 3D come ologramma) e Pribram (la memoria, il cervello operano come un ologramma, la “memoria” non è localizzata in una zona precisa del cervello, ma è ovunque e in nessun luogo)?

Gerry Zeitlin: Non è un modello utile. Bohm e Pribram hanno visto che alcuni aspetti della natura – i sistemi quantici e le funzioni cerebrali – condividevano alcune proprietà degli ologrammi, che ai loro tempi era una tecnologia recente. Nessuno scienziato serio dovrebbe concludere che quei sistemi sono degli ologrammi, ma quei due scienziati – altrimenti rispettabili – sembravano più interessati a farsi pubblicità, e quindi lo hanno fatto.

Karma One: La materia è un’illusione, piena di vuoto. Gli atomi e le particelle quantiche ci mostrano che la «materia solida» non esiste davvero. È solo un’illusione. Cosa ne pensi?

Gerry Zeitlin: È giusto, la «materia solida» così come la pensiamo non potrebbe esistere. Nel frattempo, finché l’illusione continua a comportarsi nel modo in cui ci aspettiamo, perché lamentarsi? 

Karma One: Sì, però molte persone si lamentano della realtà. Soffrono per essa e pensano che abbia qualcosa di sbagliato.

Gerry Zeitlin: Quando ho detto «perché lamentarsi», l’unica cosa che intendevo è che l’illusione è affidabile, quindi possiamo vivere in base a essa. Se fosse un sogno, per esempio, in cui una cosa cambia ogni volta che la guardiamo, potremmo lamentarci. Non potresti andare molto lontano se cercassi di piantare un chiodo con un martello e ti accorgessi che il martello si è trasformato in uno spaghetto e il chiodo in un una porta verso le stelle. Tuttavia, noi SOFFRIAMO se prendiamo l’illusione troppo sul serio. Sarebbe meglio sapere che il martello non è un martello e il chiodo non è un chiodo, e che tutte le cose che ci sembrano certe in realtà non lo sono affatto. Una volta stabilito questo, comunque, possiamo continuare a «tagliare la legna e portare l’acqua dal pozzo». Io non definirei la realtà un ologramma, perché quest’ultimo fa parte della tecnologia del ventesimo secolo. In altre parole, non è sufficiente. Noto che ora Icke dice che la realtà è un’Internet. Vedi, questa è solo l’ultima definizione. Cosa si dirà tra dieci anni? Non riesco a vedere i vantaggi nel considerate tutte le cose in questo modo. 

Karma One: Credi che la realtà sia il risultato di un consenso tra menti, consapevolezze di ogni individuo? Come dice Jung, il risultato dell’inconscio collettivo?

Gerry Zeitlin: Non c’è modo di sapere se il consenso è la causa o il risultato del fatto che la realtà si comporta allo stesso modo per tutti, o se «l’inconscio collettivo» è reale. 

Karma One: Pensi che siamo intrappolati nelle nostre credenze, nella nostra percezione della realtà? Alcune persone, come Michael Talbot e David Icke, pensano che la realtà sia una sorta di Matrice percettiva, nient’altro che un’illusione 3D (più la dimensione del tempo). Se tutti insieme cambiamo il modo in cui decidiamo di percepire il mondo, la realtà e la natura di questa Matrice cambieranno?

Gerry Zeitlin: Sono d’accordo sul fatto che è il display di una realtà virtuale, ma essa è mediata dal nostro sistema neurosensoriale e quindi non si può cambiare facilmente se non cambiamo il sistema stesso. Abbiamo la capacità di cambiare i nostri sistemi neurosensoriali? Scommetterei di sì, fino a un certo punto. Per esempio, il sistema neurosensoriale del neonato cambia in risposta alle istruzioni genetiche, l’ambiente e forse la consapevolezza innata. Ma per la maggior parte di noi adulti, è piuttosto difficile cambiare quel sistema. 

Karma One: Pensi che «l’Autorità» – o come altrimenti vogliamo chiamare il Governo Unico, la Religione Unica etc. del futuro – voglia aumentare il potere di questa Matrice dicendoci cosa credere e cosa non credere, cosa ci deve piacere e cosa no?

Gerry Zeitlin: Sì, attraverso elaborati sistemi che sono attivi e funzionanti. 

Karma One: Possiamo paragonare questa Matrice alla percezione gnostica del mondo? L’uomo cade in un universo imperfetto, un errore creato da un Eone imperfetto e controllato dai guardiani Arconti?

Gerry Zeitlin: L’Eone imperfetto e i guardiani o custodi Arconti ritornano in molti sistemi di pensiero, quindi c’è probabilmente un nocciolo di verità in questa storia. È evidente che gli esseri umani abitano un «universo imperfetto» quando lo vediamo dal livello in cui operiamo solitamente. Ma penso che vedendolo da un livello “superiore” tutto ciò acquista uno scopo e il sistema è in realtà “perfetto”. 

Karma One: Hai visto il film Matrix? In questo film noi non siamo altro che batterie, semplice energia per far funzionare la Matrice. La nostra paura di essere sconnessi dalla Matrice o essere anormali è il miglior strumento coesivo usato dall’«Agente» della Matrice per tenerci in trappola. Cosa pensi di questa metafora?

Gerry Zeitlin: Penso che sia un’ottima metafora. Tuttavia, credo che gli agenti non comprendano di essere essi stessi strumenti di un sistema superiore.



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