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L'Eclissi di Sole e il calcolo del tempo

Astronomia e Astrofisica

L'Eclissi di Sole e il calcolo del tempo

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L'Eclissi di Sole e il calcolo del tempo

Il 25 ottobre 2022, si è verificata una eclissi di Sole, evento che si ripete ogni 18 anni e 11.3 giorni. La visibilità del fenomeno copriva o un’apiezza angolare di 120 gradi della superficie terrestre, così che per poter interessare l’intero globo, in rotazione per 360 gradi, si dovrebbero svolgere tre cicli brevi corrispondenti a un periodo di 54 anni, 33.9 giorni denominato “Exeligmos”.


Redazione - Scienza e Conoscenza - 09/03/2023

Articolo di Marisa Grande 


 

 

IL CICLO DI SAROS NEL CALCOLO DEL TEMPO 

All’interno di un grande ciclo lunare di 1316 anni solari, denominato ‘Saros’, al termine del quale la Luna e il Sole si ritrovano sulla eclittica celeste nella stessa posizione iniziale, vi sono 73 cicli lunari brevi di 18 anni 11.3 giorni.

L’ultimo Grande Ciclo di Saros si è concluso nel 1592 a. C. Tale data ci permette di andare a ritroso nel tempo, così che aggiungendo due Grandi Cicli di Saros possiamo risalire al 4222 a. C, una data coincidente con gli anni del calcolo del tempo lunare del Calendario egizio, risalente al 4224 a.C. Il Calendario solare, il cui calcolo di 365,25 giorni inizia nel 4242 a. C, coincide con la congiunzione Sole-Sirio (che si verifica ogni 1461 anni), vista in corrispondenza delle Iadi del Toro.

Le due date dei Calendari egizi, solare 4242 a. C e lunare 4224 a. C, sono separate da un ciclo breve lunare di 18 anni e 11.3 giorni, ossia dal tempo che intercorse all’epoca tra il verificarsi di due eclissi solari. Partendo dalla stessa data 1592 a. C, conclusiva del Grande Ciclo di Saros che dette il via al calcolo del tempo lunare degli egizi, possiamo risalire anche all’inizio della stagione precessionale di oltre 6000 anni solari indicata con l’apparente ingresso del Sole nel settore zodiacale della costellazione del Toro, che secondo un calcolo convenzionale a base 10 risalirebbe al 4321 a. C.

Quegli anni che intercorsero dal 4321 a. C e la data d’inizio del Calendario solare rimandano ad un andamento caotico della Terra, visibile nel cielo con il permanere del Sole nel settore della costellazione dei Gemelli, per la difficoltà a slittare, con moto retrogrado apparente, nel settore della costellazione del Toro.

Tale ritardo era probabilmente dovuto ad un passaggio da un’orbita terrestre di 360 gradi, implicante uno slittamento costante di un grado ogni 72 anni solari, ad un’orbita ellittica, che prolungava l’apparente slittamento retrogrado del Sole verso il settore zodiacale del Toro in equinozio di Primavera.

Tale evento, forse concluso con un diluvio, era dovuto alla massima inclinazione dell’asse terrestre (nel 4000 a. C. raggiunse i 24 gradi), che imprimeva alla Terra un parossistico “effetto trottola”, prima di potersi attestare su una nuova posizione. Gli egiziani dell’epoca tolemaica descrissero poi nello Zodiaco di Dendera tale scenario astronomico.

 

 

Zodiaco di Dendera

I cinque giorni aggiunti ai 360 dell’anno solare, che fino a quel momento avevano rimandato ad un’orbita terrestre perfettamente circolare, furono denominati “epigumeni” e considerati nefasti, tanto da essere protetti ognuno da una delle principali nuove divinità del Pantheon egizio. Ad Osiride-Orione, sconfitto da Set-Scorpione ed eclissato nell’emisfero australe per governare nel Regno dei morti, subentrò il figlio Horo-Orione, emerso in fase di rinascita e denominato “dio- Toro”, perché protettore del nuovo ciclo astronomico della Primavera precessionale iniziata con l’era del Toro.

La data 1592 a. C, conclusiva del Grande Ciclo di Saros, appartiene invece al secondo stadio bimillenario della Primavera precessionale, segnato dalla permanenza del Sole nel settore della Costellazione dell’Ariete, che si concluse con il passaggio in Pesci indicante l’attuale era di Cristo.

A partire dal 1592 a. C, procedendo verso i nostri giorni e aggiungendo il successivo ciclo di Saros di 1316 anni, si giunge al 276 a. C. Con l’aggiunta di un ulteriore grande ciclo, si perviene alla data del 1040 dell’era cristiana. Sapendo che ogni grande ciclo di Saros contiene nel suo interno 73 brevi cicli lunari di 18 anni e 11.3 (quello di oggi corrisponde al 55°) l’evento conclusivo di quello attuale rimanda al 2356 d. C, data molto prossima a 2345 d. C, che secondo il calcolo convenzionale a base dieci indicherebbe la chiusura della stagione precessionale Primavera, con la registrazione dell’apparente slittamento retrogrado del Sole dalla costellazione dei Pesci a quella dell’Acquario.

 Le date d’inizio dei Calendari egizi, il lunare nel 4224 a.C. e il solare nel 4242 a.C., sono distanziate tra loro dai 18 anni che intercorrono tra un’eclissi solare e l’altra, uno dei 73 periodi di 18 anni e 11,3 giorni che compongono il Grande Ciclo di Saros di 1316 anni.

Partendo dal 1592 a.C, data di chiusura dell’ultimo Grande Ciclo di Saros e aggiungendo due Cicli di 1316 anni ciascuno, si perviene al 4224 a.C, data d’inizio del Calendario lunare egizio. Possiamo collegare la data 4242 a. C. all’inizio del Calendario Solare, segnato dalla di congiunzione Sole-Sirio, che si verifica ogni 1461 anni, alla precedente eclissi solare, poiché le due date distano tra loro 18 anni. A queste due date astronomiche si può aggiungere quella convenzionale 4321 a.C., derivata da una numerazione a base dieci, che impiegando tutte le cifre della decina, suggerisce l’inizio di un primo Tempo nel 10987 a.C.

Volendo procedere con il calcolo astronomico relativo al Ciclo di Saros di 1316 anni per il Calendario lunare e all’apparizione della Stella Sirio in congiunzione con il Sole ogni 1461 anni, possiamo approssimarci alla data dell’inizio del Primo Tempo, iniziato nel millennio XI a.C.

Secondo calcoli computerizzati, eseguiti da archeoastronomi di fama mondiale, l’inizio dell’attuale era dell’Olocene coincise con l’allineamento astronomico di Orione e Sole in Leone, avvenuto nel 10800 a.C.

Con il calcolo a ritroso ottenuto aggiungendo cinque Grandi Cicli di Saros alle date d’inizio dei Calendari egizi si ottengono le seguenti date:

  • 10804 a. C. (4224 a. C + 5 Saros di 1316 anni ciascuno) per il Calendario Lunare
  • 10822 a. C. (4242 a.C. + 5 Saros di 1316 anni ciascuno) per il Calendario solare.

 

Si deduce che tra l’inizio del Primo Tempo e quello del Secondo Tempo intercorrono oltre sei millenni, in particolare 6580 anni, tanto per il Calendario lunare (10804 – 4224 = 6580: 5 = 1316), quanto per il Calendario solare (10822 – 4242 = 6580: 5 = 1316).

Il periodo che intercorre tra l’inizio del Primo e l’inizio del Secondo Tempo, corrispondente a 6580 anni rimanda ad una delle quattro stagioni retrograde del Grande Anno dovuto alla precessione assiale della terra, detta anche “precessione degli equinozi”, oggi variamente calcolata intorno ai 25700 o 25772 anni, con stagioni di 6425 o 6443 anni. Moltiplicando per quattro gli anni 6580, ottenuti tramite il calcolo a ritroso del Grande ciclo di Saros, il Grande Anno precessionale corrisponderebbe a 26324 anni, con una differenza di circa 500 anni.

È noto che i Caldei riconoscevano come sacro il numero 6585, corrispondente ai giorni compresi nel periodo di 18 anni e 11.3 giorni che intercorre tra due eclissi delle 73 incluse nel Grande ciclo di Saros.

Essendo nell’universo tutto correlato secondo un sistema proporzionale di tipo frattale, val la pena riconsiderare anche alla grande scala numerica la differenza del numero 5, che rapportato agli anni del tempo precessionale, ampierebbe il tempo millenario del Grande ciclo della precessione degli equinozi a 24340 anni.

Secondo il calcolo convenzionale a base dieci, necessariamente teorico, la stagione precessionale iniziata nel 10987 a.C. con il Sole e Orione in Leone nel giorno dell’equinozio di primavera, continuata dopo oltre due millenni con Sole e Orione in Cancro e poi conclusa con Sole e Orione in Gemelli nel 4321 a. C, risulta della durata di 6666 anni e il Grande ciclo della Precessione 26666 anni, essendo l’orbita terrestre passata da una iniziale circolarità che permetteva di calcolare un anno solare di 360 giorni e un Anno precessionale in 24000 anni ad una ellittica con andamento caotico che prolungava l’anno solare a 365 giorni e l’Anno precessionale a 26666 anni.

Nel computo di tale ciclo si ripete un numero ritenuto caotico per eccellenza, cos’ da farlo rientrare nell’Apocalisse di Giovanni.

Con tale calcolo convenzionale, dopo la stagione retrograda estiva (10987 a.C. – 4321 a C.) l’attuale stagione retrograda primaverile, iniziata nel 4321 a.C. si dovrebbe concludere nel 2345 d.C.

Partendo dalla data 1592 a. C, conclusiva di un Grande Ciclo di Saros, e aggiungendone altri due di 1316 ciascuno, la data risultante per la chiusura della stagione precessionale attuale sarebbe, pertanto, 2356 d.C.

La differenza numerica tra le due date 2356 e 2345 d. C. corrisponde a 11, una cifra che rimanda ad un altro numero sacro del ciclo solare.

 

Leggi l'articolo di Marisa Grande: COME HANNO ORIGINE I TERREMOTI?


 

Per approfondimenti:
Marisa Grande, Dai simboli universali alla scrittura, Besa 2010
Marisa Grande, La precaria armonia del cosmo, Besa 2012
Marisa Grande, Asse terrestre e dinamiche planetarie, Anxa rivista – N 82 luglio-agosto 2016; N 83 settembre-ottobre 2016; N 84 novembre-dicembre 2016; N. 85 gennaio-febbraio 2017.
Marisa Grande, Punti caldi e dinamiche planetarie, Anxa rivista – N 86 marzo-aprile 2017; N 87 maggio-giugno 2017.
v: Archivio in: http://www.anxa.it

Sito di approfondimento: https://synergeticart.wordpress.com/


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