Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Blog / Scienza e Fisica Quantistica

Giorgio Piccardi: uno scienziato particolare

9 condivisioni


Giorgio Papeschi - 01/01/2016

Giorgio Piccardi era per certi aspetti un chimico eclettico. La sua carriera abbracciò molti settori di ricerca. Personalità intellettualmente vivace, trovava sempre nuovi filoni di ricerca in tutto ciò che lo circondava. La sua mente era una fucina di nuove ipotesi e di ragionamenti che egli portava avanti spesso da solo, ma cercando di coinvolgere colleghi ed allievi. Forzando la sua vera natura profondamente laica, si può dire che lo sguardo molto acuto di Giorgio Piccardi fosse rivolto in egual misura verso tutte le meraviglie del creato.
Giorgio Piccardi nacque a Firenze il 13 ottobre 1895. Nel 1913 si iscrisse al Regio Istituto di Studi Superiori Pratici e di Perfezionamento, dove iniziò lo studio della chimica sotto la guida del celebre Ugo Schiff (1834-1915). Gli studi vennero interrotti per l'avvento della guerra, durante la quale, come ufficiale degli Alpini, egli si guadagno una medaglia d'argento al valor militare ed il grado di capitano.
Finita la guerra, dopo una parentesi torinese tornò a Firenze per laurearsi nel 1921 sotto la guida di Luigi Rolla (1882-1960). Successivamente divenne assistente volontario del medesimo, che lo coinvolse nelle sue ricerche; fra queste il laborioso frazionamento delle terre rare, alla ricerca dell'elemento 61 ancora sconosciuto. Ma la ricerca molto impegnativa purtroppo non portò i frutti desiderati con la scoperta dell'elemento, denominato dal gruppo di Firenze “Florenzio” in onore della città [1].
Giorgio Piccardi fu uno dei primi spettroscopisti italiani; con questa tecnica pionieristica egli scoprì anche l'esistenza di alcuni elementi presenti nella cromosfera del sole.
Nel 1938 Piccardi vinse la cattedra di chimica fisica presso l'Università di Genova. Le mutevoli vicende seguite allo scoppio della seconda guerra mondiale l'obbligarono a tornare in Toscana, dove proseguì le sue ricerche presso l'Ateneo fiorentino. Nel 1945 ottenne la cattedra di chimica fisica presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali di Firenze, fondando l'istituto di chimica fisica del quale fu direttore fino al 1965.

Lo studio di fenomeni considerati "insignificanti"
Il 1951 coincise con un drastico mutamento di interessi di ricerca. Piccardi incentrò le sue energie sullo studio del tempo come coordinata essenziale della dinamica dei processi naturali. Egli prese in considerazione i così detti “fenomeni fluttuanti”, ovvero processi evolutivi non inerziali in quanto soggetti all'influenza di forze esterne ed aperti allo scambio di energia e di materia. Fra questi fattori egli includeva anche le variabili terrestri, solari e cosmiche. Studiò alcune reazioni chimiche in soluzione acquosa ed osservò il fenomeno della “energizzazione o attivazione dell'acqua” quando veniva sottoposta all'azione di campi elettromagnetici di bassa energia [2].

 

Studiò alcune reazioni chimiche in soluzione acquosa ed osservò il fenomeno della “energizzazione e attivazione dell'acqua” quando veniva sottoposta all'azione di campi elettromagnetici di bassa energia


Giorgio Piccardi notò che il tempo non era un fattore omogeneo per ogni istante successivo. Ipotizzò l'esistenza di fenomeni non perfettamente riproducibili, che meritavano di essere studiati scientificamente: fenomeni o processi che implicano l'azione di basse frequenze e di energie molto piccole, i quali vengono generalmente considerati insignificanti, perché producono piccoli effetti. Il tempo, considerato generalmente come successione d'istanti equivalenti è il dogma fondamentale della scienza meccanicistica. Tuttavia la natura non segue questi canoni. Ancora, nel ribadire la sua ipotesi egli scriveva: il non poter riprodurre le condizioni in cui si svolge un'esperienza ci pone il problema di registrare l'istante ed il periodo di tempo in cui l'esperimento s'è svolto. Un'ora non è identica ad un'altra ora proprio perché i fenomeni sono fluttuanti. La data e l'ora caratterizzano una situazione fisica che cambia nel corso del tempo. Il tempo in chimica, biologia e forse in psicologia e sociologia non è soltanto una durata, ma una coordinata. Esistono oggetti insensibili e sensibili a queste azioni spaziali; fra questi ultimi i sistemi acquosi ed in particolare quelli colloidali.

L'influenza del Sole
Dai suoi test emerse che le macchie solari ed i fenomeni conseguenti hanno influenza sull'andamento di alcune reazioni chimiche [3]. Uno dei fattori più rilevanti risultò essere il ciclo annuale, legato alle variazioni di posizione e velocità della terra nel suo moto elicoidale rispetto alla galassia, dovuto alla composizione del movimento ellittico del nostro pianeta con quello rettilineo di traslazione del Sole verso la costellazione di Ercole. A marzo, quando la terra si muove sul piano equatoriale e la velocità è massima, la flocculazione dell'ossicloruro di bismuto è in media bassa, mentre risulta alta in settembre, quando il movimento del pianeta è perpendicolare al piano dell'equatore e la sua velocità è minima.
Giorgio Piccardi descrisse la sua “ipotesi solare” nel libro The Chemical Basis of Medical Climatology [4], i cui dati erano stati raccolti da moltissimi ricercatori nelle più remote regioni della terra: dal¬l'Università di Bruxelles dove operava Mme Capel Boute (1914-2003) al Circolo Polare Artico, dalle regioni equatoriali del Congo, alle Isole Kerguelen nelle Terre Antartiche Francesi.

Un pioniere dell'interdisciplinarità
Come fece notare Enzo Ferroni (1921-2007), suo successore nella direzione dell'Istituto di Chimica Fisica ed in seguito Rettore dell'Università di Firenze, in occasione della commemorazione del maestro, Giorgio Piccardi si spense la notte del solstizio d'inverno del 1972.
Giorgio Piccardi, The Italian Physical Chemist and Master of the Sun [5] – così l'aveva definito l'americano George B. Kauffman – era un uomo comprensivo, amichevole e pacato, ma anche deciso e determinato. Fu padre affettuoso e liberale di tre figlie, molto seguite ed amate. La sua azione come “maestro” per gli studenti, i collaboratori ed i familiari è stata costante, incisiva ed indelebile. I suoi insegnamenti non riguardavano solo la chimica, ma molti altri campi della cultura: dall'astronomia, alla pittura, alla vela. Giorgio Piccardi introdusse per primo lo studio delle interfasi e dei fenomeni di superficie (suo il brevetto del “tensiometro bifilare” conservato al Museo della Scienza di Milano).
Piccardi con il suo lavoro ventennale, ha aperto una via innovativa della scienza, ma dopo la sua morte le ricerche furono proseguite prevalentemente all'estero. Solo recentemente alcuni gruppi di lavoro si sono fatti strada in Italia e nell'agosto 2002 è stato inaugurato a Filignano d'Isernia un “Laboratorio Biometeorologico Giorgio Piccardi”.
Egli in un certo senso tentò di portare un cambiamento al modo di pensare degli scienziati; fu un antesignano dell'interdisciplinarità, batté strade nuove che molti colleghi si rifiutarono di seguire, o semplicemente comprendere. A molti anni di distanza si può dire che ciò che fece non fu affatto vano, perché il suo lavoro e le sue idee non sono andate perdute, anzi oggi si ritrovano in pubblicazioni scientifiche di vari campi di ricerca di differenti paesi.

Bibliografia
[1] L. Rolla “Un nuovo elemento: il Florenzio” Atti Soc. It. Progresso delle Sci. Riunione 15° (1926) pp. 58-62.
[2] G. Piccardi “Sopra un nuovo fenomeno di natura elettrica e sopra un nuovo effetto presentato dai metalli” Gazzetta Chimica Italiana vol. 68, fasc. IV (1938) pp. 246-263.
[3] G. Piccardi e U. Becker “Test chimico ed attività solare” Geofisica e Meteorologia vol. IV, n. 4-5 (1956) p. 2.
[4] G. Piccardi The Chemical Basis of Medical Climatology Thomas Publisher, Springfield, Illinois USA (1962) 146 pp.
[5] G. B. Kauffman e L. Belloni “Giorgio Piccardi, Italian Physical Chemist and Master of the Sun” Journal of Chemical Education vol. 64 (1987) pp. 205-208.


Giorgio Papeschi
Laureato in chimica con indirizzo chimico fisico. Titolare del corso di Esercitazioni di Chimica Fisica per chimici dal 1964 e successivamente di... Leggi la biografia
Laureato in chimica con indirizzo chimico fisico. Titolare del corso di Esercitazioni di Chimica Fisica per chimici dal 1964 e successivamente di Chimica Analitica e di Analisi dei Farmaci I, come professore associato,presso la Facoltà di farmacia dell'Università di Firenze, fino al 1999. Ha inizialmente condotto studi nell'ambito del gruppo... Leggi la biografia

9 condivisioni

Contatti con Giorgio Papeschi

postato da Cinzia Di Bari il 12/07/2019

Buon giorno, mi piacerebbe chiedere al prof. Papeschi, dove trovare le seguenti pubblicazioni citate nel suo articolo su Giorgio Piccardi: [3] G. Piccardi e U. Becker “Test chimico ed attività solare” Geofisica e Meteorologia vol. IV, n. 4-5 (1956) p. 2. [4] G. Piccardi The Chemical Basis of Medical Climatology Thomas Publisher, Springfield, Illinois USA (1962) 146 pp. [5] G. B. Kauffman e L. Belloni “Giorgio Piccardi, Italian Physical Chemist and Master of the Sun” Journal of Chemical Education vol. 64 (1987) pp. 205-208. Grazie Cinzia Di Bari

Potrebbero interessarti altri articoli del blog



Abc della Salute Naturale
Omaggio Abc della Salute Naturale

Iscriviti a My Macro e ricevi questo omaggio!

Voglio ricevere Abc della Salute Naturale

Iscriviti alla newsletter. Per te subito in REGALO:
Abc della Salute Naturale