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Guarigioni sensazionali grazie allo scioglimento di conflitti psichici nel campo energetico


Reimar Banis - 01/01/2016
Fin dall’antichità uno dei più grandi sogni dell’umanità è quello di far sparire per incanto le malattie. Nei film di fantascienza l’astronauta punta un beamer su una ferita, guarendola in un batter d’occhio. Nella ricerca parapsicologica e nei luoghi di pellegrinaggio come Lourdes ci sono continui racconti di guarigioni spontanee che avvengono nel giro di pochissimo tempo e che la mente non riesce a spiegarsi. Simili miracoli non possono essere spiegati con le leggi delle scienze naturali. Il beamer fantascientifico dell’astronauta e i miracoli medici reali, per quanto estremamente rari, hanno una cosa in comune: sono irraggiungibili per i comuni mortali, categoria in cui rientra la maggior parte dei medici e dei pazienti. È quindi comprensibile che di solito medici e pazienti non si aspettino guarigioni miracolose.
Ciononostante, ogni medico esperto conosce bene quelle guarigioni ai limiti del miracoloso che avvengono inaspettatamente e con un decorso molto più rapido del normale: capita sempre che una malattia guarisca molto meglio e più in fretta del previsto. In genere è possibile risalire a cause comprensibili dal punto di vista logico che hanno a che vedere con il fare la cosa giusta al momento giusto. Se a una persona febbricitante si dà l’antibiotico giusto, è possibile che la febbre cessi e la guarigione subentri nel giro di poche ore. Riscontro lo stesso fenomeno anche nell’uso dell’energetica psicosomatica – un metodo naturopatico diretto a riconoscere e ad eliminare i blocchi energetici di origine psichica. Non appena questi blocchi energetici vengono sciolti si verificano con sorprendente frequenza guarigioni del tutto inaspettate. Il pensiero medico convenzionale non è in grado di spiegare questi successi terapeutici, che tuttavia sono una realtà. A mio parere la sola spiegazione plausibile per questi successi apparentemente singolari consiste nel fatto che sono stati eliminati dei blocchi terapeutici. L’immediato successo deriva evidentemente dall’aver fatto la cosa giusta.
Tuttavia in questo articolo non voglio presentare solo un insolito successo terapeutico in un caso di ulcere alle gambe resistenti alle terapie (guarigione che tra l’altro nel frattempo ha potuto essere riprodotta in modo analogo in altri pazienti!), bensì dei quadri clinici su cui non si riusciva a intervenire in maniera soddisfacente con altri metodi. A mio giudizio, il fatto che nel giro di pochi mesi un bambino affetto da sindrome ipercinetica veda scomparire i propri disturbi e diventi uno scolaro tranquillo che apprende senza problemi e ottiene buoni voti è qualcosa di altrettanto straordinario. Ed è sensazionale anche il caso di una paziente affetta da sindrome da affaticamento cronico che scopre finalmente la causa della sua malattia e guarisce definitivamente, laddove tutti i metodi sia convenzionali che alternativi avevano fallito.

Manuale di Medicina Energetica Psicosomatica
Energetica psicosomatica
Il campo energetico e la sua carica sono estremamente importanti per l’insorgenza e la cronicità delle malattie. La maggior parte dei miei pazienti presenta valori energetici bassi, situazione strettamente connessa allo stato patologico. Infatti, non appena i valori energetici migliorano, si innescano automaticamente i processi di guarigione. Un’energia vitale che fluisce liberamente produce il miglioramento delle manifestazioni morbose, dopo di che ha inizio la guarigione. Ci rendiamo conto dell’importanza dell’energia vitale rilevando che le persone anziane sane hanno praticamente sempre degli ottimi valori energetici. A quanto pare, un sistema energetico ben funzionante costituisce la miglior protezione dalle malattie, come si è sempre saputo in Cina e in Giappone, dove si sono appunto sviluppati lo yoga e l’agopuntura.
In base agli insegnamenti della medicina energetica, la carenza di energia vitale è strettamente correlata alla comparsa di numerose malattie. Naturalmente non è questo l’unico motivo per cui le persone si ammalano, ma sicuramente uno dei principali – perlomeno nella nostra società altamente civilizzata, in cui la fame e gli agenti patogeni non sono così determinanti per l’insorgenza delle malattie. Di conseguenza, la maggior parte dei nostri pazienti recuperano la salute e riprendono a sentirsi bene non appena la loro energia vitale ricomincia a fluire a pieno ritmo. A questo punto sorge la domanda: qual è la causa della carenza di energia? Per rispondere utilizzo l’energetica psicosomatica – un sistema terapeutico da me sviluppato grazie al quale il terapeuta è in grado di capire in pochi minuti perché il paziente è disturbato a livello energetico e che cosa è necessario fare per avviare il processo di guarigione.
In base all’esperienza fatta su migliaia di pazienti, la causa principale della carenza di energia sottile va ricercata nei conflitti psichici, che danno origine a blocchi e quindi sottraggono energia vitale e buonumore. È dunque estremamente importante poter riconoscere e risolvere questi conflitti – sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico. In base all’esperienza si può dire che il paziente capisce subito che cosa gli sta succedendo e perché si è ammalato non appena gli si comunicano i valori energetici e i temi conflittuali. Questo non solo aumenta la sua disponibilità a seguire le indicazioni del medico, ma funge anche da “psicoterapia breve”, dal momento che induce il paziente a prendere coscienza del motivo per cui si è ammalato.
Desidero descrivere in breve il metodo dell’energetica psicosomatica. Per quanto riguarda le apparecchiature, per testare occorrono un apparecchio di test e dei kit specifici. La reazione del paziente a questo apparechio di test e alle varie fialette omeopatiche viene individuata per mezzo della chinesiologia o altri metodi di test (EAV, RAC ecc.). L’apparecchio Rebatest lavora con uno spettro a multifrequenze che entra in risonanza con le quattro aree delle onde cerebrali (delta, teta, alfa e beta). La caratteristica peculiare dell’apparecchio consiste nel fatto che le quattro onde cerebrali sono strettamente collegate a livello fisiologico alla carica dei quattro piani energetici. Pertanto con l’apparecchio di test è possibile accertare la carica presente su un determinato piano energetico, un po’ come lo stato di carica di una batteria. Si testa in percentuale la quantità di energia di cui dispone il paziente (a quanto ammonta la sua carica vitale, emozionale, mentale e causale). Se il paziente ha poca energia su un determinato piano, manifesta una reazione chinesiologica (indebolimento del braccio ecc.) più rapidamente di quando è carico di energia.
Qui di seguito fornisco la descrizione della procedura di test dell’energetica psicosomatica. Per mezzo di speciali fiale di test omeopatiche che entrano in risonanza con i rispettivi temi conflittuali è possibile individuare i blocchi energetici acuti del paziente. Dapprima viene identificato il segmento vegetativo disturbato. A livello energetico questi segmenti vengono chiamati “chakra”, cioè centri energetici sottili che reagiscono durante il test se il paziente ha un conflitto attivo. Di solito la causa della reazione positiva di un chakra va cercata in un conflitto attivo. In tal modo sappiamo subito dov’è situato il blocco energetico principale del paziente e quali conflitti potrebbero esserci.
Per esempio, se un paziente ha avuto in passato un’esperienza emozionale non elaborata con il tema “collera”, nel test chinesiologico reagirà la fiala del terzo chakra (“Chavita 3”), dal momento che si sa per esperienza che il conflitto “collera” risiede sempre nella parte alta dell’addome, zona corrispondente al terzo chakra. Spesso il segmento interessato dal conflitto corrisponde al rispettivo evento morboso, vale a dire: i “pazienti collerici” soffrono più spesso di problemi biliari, gastropatie o stipsi rispetto a quelli che non hanno un conflitto di questo tipo. Dal punto di vista patofisiologico è abbastanza evidente, dato che i blocchi energetici disturbano il rispettivo segmento corporeo sia a livello segmentale, attraverso il sistema neurovegetativo, che direttamente tramite problemi di comunicazione delle membrane cellulari.
Infine viene individuato il conflitto di cui soffre il paziente.
Ci sono in tutto 28 temi conflittuali. Per effettuare un test approfondito è stato messo a punto un kit con speciali rimedi complessi omeopatici a base di alte diluizioni (i cosiddetti “preparati emozionali” Emvita©), che per risonanza energetica corrispondono a determinati temi conflittuali. Per esempio, la fiala di test per il conflitto “collera” contiene alte diluizioni di Tarantula, Lycopodium, Sulfur e Hepar sulfuris. Dalle esperienze fatte su migliaia di pazienti è possibile dedurre che la reazione positiva al test da parte del paziente indica un determinato conflitto.  Se il paziente mostra una reazione quando entra in contatto con la “fiala della collera”, l’esperienza insegna che ha un conflitto inconscio con questo tema. Lo stesso discorso vale per le altre fiale di test, ciascuna delle quali corrisponde a un conflitto.
I controlli effettuati con l’ipnosi e metodi analoghi nell’ambito della psicologia del profondo giungono di solito alle stesse conclusioni. Per questo motivo e in virtù di un’esperienza pluriennale possiamo affermare che si tratta di uno strumento diagnostico molto valido. Ad ogni modo, più che convincere gli esperti ci interessa la comprensione empatica da parte del paziente stesso. Nonostante i temi psichici siano di natura inconscia, la maggior parte dei pazienti ha una notevole sensibilità per i lati oscuri della propria anima. Per esempio, diversi pazienti il cui tema è la “collera” ci hanno confermato di aver accumulato dentro di sé un’enorme rabbia, di averla ingoiata e di essere particolarmente inibiti nei confronti dell’aggressività. Nei pazienti in cui è particolarmente pronunciato, il conflitto di collera finisce per determinarne la vita e il carattere. Ci troviamo quindi in presenza di collerici o, secondo la terminologia della moderna psicologia del profondo, di caratteri di tipo depressivo – persone che a causa della loro inibizione dell’aggressività si trovano spesso nel ruolo della vittima e soffrono di stati depressivi con una frequenza più che casuale.
A questo punto il terapeuta può fornire un doppio aiuto al paziente: in primo luogo prescrivendogli un rimedio omeopatico complesso (“Emvita 9” in caso di collera) in grado di sciogliere il conflitto a livello energetico nel giro di poche settimane o mesi. In tal modo non solo spariscono i blocchi energetici che sottraggono energia vitale al paziente, ma molto spesso anche le reazioni psichiche errate collegate al tema conflittuale. Non appena il conflitto viene eliminato a livello energetico, nella maggior parte dei pazienti si verificano dei processi di autoguarigione psichica. Gran parte di questi processi si svolge nell’inconscio e si manifesta perlopiù in un’intensa attività onirica. Talvolta si verificano anche tipici processi di escrezione, per esempio sotto forma di sudorazione, dissenteria e altre reazioni vegetative, come capita sovente di osservare nelle terapie naturali.
Il secondo aiuto per il paziente consiste nella consulenza sul suo tema conflittuale. Si tratta di una specie di psicoterapia breve che nel giro di pochi minuti rivela al paziente il suo tema psichico e gli illustra le possibilità di risolverlo in maniera positiva. Per esempio, un paziente collerico dovrebbe imparare a dire di no quando è questo che intende. Non appena (grazie allo scioglimento energetico del conflitto effettuato con il complesso omeopatico) la forza ipnotica inconscia del conflitto si riduce, la maggior parte dei pazienti riesce in maniera sorprendente a dire subito di no, e senza bisogno di superare grandi ostacoli interiori. In base alla mia esperienza professionale, posso dire che la fiducia in se stessi e l’autodeterminazione sono espressione di un’energia vitale priva di blocchi e che fluisce liberamente. Quando il tema conflittuale smette di bloccarlo, il paziente mostra un’accresciuta fiducia in se stesso. 

Tre guarigioni sensazionali
Desidero illustrare quanto ho detto sulla base di tre casi che hanno avuto un esito davvero sorprendente.
1° caso: Da circa dodici anni la signora G.M. soffre di ulcera varicosa bilaterale dovuta ad un’insufficienza venosa cronica per la quale a quanto pare è geneticamente predisposta, dato che anche sua nonna ne ha sofferto per tuta la vita. Pur essendosi rivolta a diverse cliniche specialistiche e avendo seguito terapie intensive, l’ulcera non è scomparsa, ragion per cui la paziente ha perso ogni speranza nelle cure convenzionali. Vuole fare ancora un tentativo con i metodi alternativi e per questo si sottopone al test energetico. Emerge un conflitto con il tema “impotente” nel primo chakra, che la paziente riconosce subito come suo e che, non essendo mai stato risolto, è un po’ il filo conduttore della sua vita.
Dopo sole 6 settimane di assunzione delle gocce per il tema “impotente” e senza aver fatto altre cure, l’ulcera è quasi perfettamente guarita. Come si può facilmente immaginare, la paziente è felicissima. Successivamente l’ulcera si ripresenta ancora due volte: la prima in occasione del testaggio di un focolaio dentale che si è rivelato un caso di osteite residua in un dente a cui era stata fatta la cura della radice, e la seconda in un conflitto nel chakra del cuore. Dopo aver risanato il focolaio dentale e aver risolto il secondo conflitto anche la nuova ulcera, grande quanto una monetina, è regredita spontaneamente e non si è più ripresentata (la paziente è rimasta in osservazione per più di un anno).
2° caso: Da oltre dieci anni la signora K.C. soffre di stanchezza cronica, classificata dalla clinica universitaria come “sindrome da affaticamento cronico”. I numerosi tentativi di cura, sia convenzionali che alternativi, non hanno dato alcun risultato. Nel test reagisce l’ampolla “Anxiovita” (specifica per le patologie fobiche) ed emerge il conflitto “inquietudine, frenetico” nel quinto chakra. Evidentemente si tratta di una patologia fobica generalizzata che si manifesta sotto forma di persistente stanchezza. Dopo quattro mesi di terapia la stanchezza è definitivamente scomparsa e la paziente è completamente guarita.
3° caso: Michael, 10 anni, presenta disturbi comportamentali come irrequietezza e deficit di concentrazione, che si ripercuotono negativamente sul suo rendimento scolastico. Lo psicologo della scuola parla di “sindrome ipercinetica” e  consiglia di trasferirlo dal ginnasio alla “Hauptschule” (N.d.T.: tipologia di scuola poco selettiva e molto simile alla formazione professionale). Dal test risultano uno stress da radiazioni terrestri (reazione positiva dell’ampolla “Geovita”) e un conflitto con il tema “teso” nel sesto chakra – per via delle sue dimensioni si tratta evidentemente di un conflitto centrale (cioè un conflitto particolarmente grande e fastidioso) in sintonia con il carattere del bambino. Il padre conferma che Michael presenta delle caratteristiche tipiche del sanguigno (o carattere isterico secondo Riemann), per esempio è particolarmente socievole e orientato al piacere, con la tendenza a spingersi al massimo del limite. Questi caratteri hanno bisogno di un’educazione che stabilisca dei paletti molto chiari e di un metodo che usi con affetto il bastone e la carota per far rispettare questi limiti – per esempio evitare di guardare troppa televisione o giocare al computer di sera per non stimolare ulteriormente un sistema nervoso già di per sé sovreccitato. Dopo aver consultato un geobiologo con notevole esperienza sul campo, consiglio inoltre di cambiare la posizione del letto, di curare il conflitto centrale per tre mesi con le gocce di Emvita 23 e di rimandare per il momento il passaggio a un’altra scuola, in modo da lasciare aperte tutte le possibilità. Un anno dopo vengo a sapere del successo della terapia condotta su Michael da una sua vicina di casa che, entusiasta dei risultati ottenuti dal bambino, mi porta suo figlio. Mi racconta che Michael sta benone e che tutto procede nel migliore dei modi.     

Discussione
Ho scelto questi tre casi perché li considero particolarmente significativi e di interesse generale: nel primo si vede chiaramente che il trattamento dei blocchi psicoenergetici può essere d’aiuto perfino in presenza di malattie ritenute incurabili come le ulcere alle gambe. In base alla mia esperienza, esiste uno stretto legame fra la circolazione del sangue e il sistema sottile. Per questo le estremità fredde diventano di nuovo calde e ben irrorate non appena l’energia vitale che prima era bloccata riprende a fluire. Naturalmente questo discorso vale solo per i casi in cui è ancora possibile una guarigione e non per gli stadi terminali. Evidentemente nel caso della paziente con le ulcere alle gambe la guarigione era possibile e il ristagno venoso è scomparso grazie allo scioglimento dei blocchi energetici.
Il secondo caso, quello della stanchezza cronica, è un tipico esempio di patologia fobica non riconosciuta. Già il solo fatto di spiegare al paziente che a lungo andare un eccessivo stress inconscio porta all’esaurimento lo aiuta enormemente, perché gli consente di capire come mai è malato. Spesso in molti pazienti affetti da stanchezza cronica riscontriamo anche geopatie e focolai che cronicizzano il quadro dei disturbi. Ovviamente la patologia fobica non è sempre il fattore scatenante, ma per esperienza posso affermare che lo è in più della metà di questi casi. In base alle osservazioni effettuate su centinaia di pazienti, lo scioglimento del blocco psicoenergetico risulta essere il metodo migliore per conseguire una guarigione che perduri nel tempo. Per i pazienti disposti a seguirla, anche una psicoterapia integrativa rappresenta un notevole aiuto, pur non essendo indispensabile per il buon esito della cura.
Il terzo caso, quello del bambino affetto da sindrome ipercinetica, mi sembra così importante proprio per il fatto che i bambini reagiscono molto più in fretta e più intensamente degli adulti alla guarigione dei loro blocchi psicoenergetici. Nel bambino non si sono ancora formati quelle resistenze e quei nevroticismi in grado di ostacolare i progressi terapeutici negli adulti. I bambini sono quindi pazienti estremamente gratificanti poiché permettono di assistere a veri e propri miracoli nel giro di pochissimo tempo. I bambini di nuovo liberi energeticamente fioriscono a livello psichico e fisico, diventano socievoli e sviluppano un piacere spontaneo per l’apprendimento. Come terapeuta, l’idea di aver rimosso dal cammino di un giovane paziente importanti ostacoli che avrebbero potuto rovinargli la vita mi gratifica in maniera straordinaria.

Il futuro è della medicina energetica
Ormai non riesco più ad immaginarmi di poter lavorare decentemente senza testare i corpi energetici. Parlo di “pressione sanguigna energetica” e, proprio come un medico non può più lavorare bene senza sfigmomanometro, anch’io sento di non poter lavorare come si deve senza testare energeticamente i pazienti. In secondo luogo, come medico devo sapere da dove hanno origine i blocchi energetici dei miei pazienti e quale significato hanno – sia dal punto di vista patofisiologico che psicosomatico. Anche in questo caso l’energetica psicosomatica rappresenta lo strumento ottimale. In terzo luogo, come terapeuti abbiamo urgente bisogno di integrare la medicina narrativa con un metodo terapeutico olistico che fornisca al paziente un aiuto rapido, durevole e anche a costi contenuti: il metodo qui presentato soddisfa in maniera ideale anche queste esigenze!
Per concludere desidero far notare alcuni aspetti dell’energetica psicosomatica che in futuro acquisiranno una sempre maggiore importanza nell’esercizio quotidiano della professione medica. Negli ultimi anni sono sempre più numerosi i pazienti che si rivolgono a me dopo aver provato di tutto e che entrano facilmente in conflitto con gli altri per via della loro sensibilità. Questi malati cronici dal sistema energetico estremamente sensibile – li si definisce anche “sensitivi” – non hanno mai trovato da nessuna parte un aiuto adeguato. Trovo continuamente conferma del fatto che proprio per loro l’energetica psicosomatica è la tessera del puzzle di cui erano alla disperata ricerca. Dato che il numero di questi pazienti è in costante aumento, la medicina energetica diventerà sempre più importante. Per questo desidero incoraggiare i colleghi interessati ad occuparsi a fondo di questo metodo – sono convinto che non se ne pentiranno.
Traduzione di Silvia Nerini

Bibliografia
Banis, R.: Manuale di medicina energetica psicosomatica. Conflitti e malattie, Traduzione di Silvia Nerini, Macro Edizioni, Diegaro di Cesena, 2005.
Banis, U: Handbuch der Psychosomatischen Energetik 2.Auflage Co’med Verlag Hochheim 2002.

Indirizzo dell’autore                                            
Dr.med.Reimar Banis
Medico generico
c/ o Grossmatt 3
CH 6052 Hergiswil

Informazioni sull’energetica psicosomatica
Rubimed AG
Grossmatt 3
CH 6052 Hergiswil
Tel. 0041-41-6300888
info@rubimed.com
www.rubimed.com


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