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Che cos'è l'invecchiamento?

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Roberto Antonio Bianchi - 01/01/2016

Perché invecchiamo? La domanda è semplice; la risposta, invece, è difficile e a tutt’oggi incompleta.
Secondo alcuni scienziati si tratterebbe di un programma biologico, altri parlano di usura progressiva, logoramento metabolico e immunità genetica, ma una motivazione definitiva ancora non esiste.
Basandomi sullo studio e sulle intuizioni, ma soprattutto attraverso l’osservazione, mi sono fatto un’idea personale, peraltro condivisa da vari medici.
Come ho già accennato, a mio parere l’invecchiamento è semplicemente la somma di micro-invecchiamenti.
Ciò significa che una persona invecchia perché va incontro a piccoli invecchiamenti che si potenziano esponenzialmente (addizione non algebrica: 1+1+1 = 3, ma geometrica: 1+1+1 = 10).

Facciamo un esempio: un uomo di 48 anni inizia ad avere dei problemi al ginocchio e di conseguenza non potrà più praticare certi tipi di sport. Sarà anche costretto a svolgere un nuovo lavoro più sedentario e, dovendo rimanere sempre seduto alla scrivania, comincerà a soffrire di mal di schiena; magari contrarrà una infezione, come una flebite alle gambe o una bronchite cronica, proprio perché obbligato a rimanere fermo per dieci ore di fila in ufficio tra moquette ed esalazioni provenienti dalle fotocopiatrici.
Allora dovrà curare questa infezione con i farmaci; ma non modificando il suo stile di vita non guarirà e dovrà assumere sostanze chimiche per tutta la vita, ad esempio dei cortisonici, che lo intossicheranno e scateneranno un diabete mellito o una insufficienza renale fino a quel momento latenti. Dopo qualche anno insorgerà una gangrena (“cancrena” in gergo popolare) o la necessità di ricorrere alla dialisi, con interventi medici e riabilitativi ancora maggiori.
Alla fine, la somma di tutti questi micro invecchiamenti porterà all’usura fisico-organica e all’invecchiamento sistemico.

Non dimentichiamo, inoltre, che l’invecchiamento può essere anche di tipo mentale ed emozionale, con effetti talora peggiori di quelli fisici, quali la depressione e sentimenti di autosvalutazione indotti da malattie e disabilità.
Secondo la medicina ayurvedica, piuttosto che identificarci con il nostro corpo sarebbe meglio che ci identificassimo con il nostro spirito. Infatti, mentre il primo invecchia, il secondo rimane in noi sempre giovane e puro. Identificarci con il nostro spirito e con il Tutto ci ringiovanisce.
Quindi, ecco un primo consiglio: identificatevi con la vostra parte più pura, magica e meravigliosa, quella misteriosa scintilla di vita che dimora in ogni essere vivente: lo Spirito.
Rimarrete freschi e giovani anche a 80 anni e avrete più voglia di vivere.
Anche l’umorismo e l’ironia sono molto importanti. Sono certo che una risata produce più cellule staminali di quante non se ne possano produrre in laboratorio, e sono in attesa che anche la scienza lo dimostri.

Tratto da I consigli per vivere sani fino a 100 anni.


Roberto Antonio Bianchi
Roberto Antonio Bianchi, Medico, Naturopata e omeopata, Scienza dell'alimentazione, specialista in Medicina Preventiva e Medicina del... Leggi la biografia
Roberto Antonio Bianchi, Medico, Naturopata e omeopata, Scienza dell'alimentazione, specialista in Medicina Preventiva e Medicina del Lavoro.Direttore Sanitario di "Casa Salute", Clinica di Terapie Naturali e Biologiche di Cremona, Centro per insegnare l'autocura e l'auto salute integrale, nonché cure ospedaliere specialistiche e naturali. Leggi la biografia

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